Creato da: tommy4dgl1 il 02/05/2008
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giovedì 31 ottobre nella chiesa
di san Marco
in Firenze
adorazione eucaristica
dalle 15,30 alle 18
in cappella serragli
siete tutti invitati
a partecipare
grazie
     
 
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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 09 Maggio 2008 da tommy4dgl1

La preghiera è una "questione di vita o di morte", poiché da essa dipende la nostra relazione di amore con Dio, porta per accedere alla vita eterna, ha spiegato questa domenica Benedetto XVI.
Rivolgendosi alle migliaia di pellegrini riunitesi in Piazza San Pietro del Vaticano in occasione della preghiera mariana dell'Angelus, il Papa ha spiegato il passaggio evangelico della liturgia di quest'oggi, nel quale si rivive il mistero della Trasfigurazione di Gesù.
"La preghiera non è un accessorio, un optional, ma è questione di vita o di morte", ha affermato parlando dalla finestra del suo studio in una assolata mattinata romana.
"Solo chi prega, infatti, cioè chi si affida a Dio con amore filiale, può entrare nella vita eterna, che è Dio stesso", ha aggiunto.
Il Vescovo di Roma ha rivissuto i momenti in cui Gesù salì sul monte "a pregare" insieme agli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni e, "mentre pregava" , si verificò il luminoso mistero della sua trasfigurazione.
"Salire sulla montagna per i tre Apostoli ha perciò voluto dire essere coinvolti nella preghiera di Gesù, che si ritirava spesso in orazione, specialmente all’alba e dopo il tramonto, e talvolta per tutta la notte", ha ricordato.
"Solo però quella volta, sulla montagna, Egli volle manifestare ai suoi amici la luce interiore che lo ricolmava quando pregava", ha aggiunto, spiegando il senso del fenomeno narrato dall'evangelista: "Il suo volto s’illuminò e le sue vesti lasciarono trasparire lo splendore della Persona divina del Verbo incarnato".
Secondo quanto raccontato nel Vangelo, in quell'occasione Gesù parlò con Mosè [come rappresentazione della Legge] ed Elia [uno dei profeti] sulla sua passione, morte e resurrezione a Gerusalemme.
“Nel suo dialogo intimo con il Padre”, ha considerato il Pontefice, Cristo “non esce dalla storia, non sfugge alla missione per la quale è venuto nel mondo, anche se sa che per arrivare alla gloria dovrà passare attraverso la Croce”.
“Anzi, Cristo entra più profondamente in questa missione, aderendo con tutto se stesso alla volontà del Padre, e ci mostra che la vera preghiera consiste proprio nell’unire la nostra volontà a quella di Dio”, ha detto.
“Per un cristiano, pertanto, pregare non è evadere dalla realtà e dalle responsabilità che essa comporta, ma assumerle fino in fondo, confidando nell’amore fedele e inesauribile del Signore”, ha indicato il Santo Padre.
In conclusione, il Papa ha invitato i credenti, in questo tempo di Quaresima, a chiedere a Maria, “Madre del Verbo incarnato e Maestra di vita spirituale, di insegnarci a pregare come faceva il suo Figlio, perché la nostra esistenza sia trasformata dalla luce della sua presenza”.

 
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