Preghiera personale
La cosa più importante è saper
sviluppare un rapporto personale con Dio e questo rapportasi si esprime
nella preghiera. Dio, in virtù della propria natura tripersonale,
parla, ascolta e risponde. San Paolo, infatti, ci ricorda che possiamo
e dobbiamo “pregare incessantemente” (1 Ts 5,17). Lungi dal piegarci su
noi stessi o dal sottrarci dagli alti e bassi della vita, per mezzo
della preghiera ci rivolgiamo a Dio e, attraverso di Lui, ci volgiamo
gli uni agli altri, includendo gli emarginati e quanti seguono vie
diverse da quelle di Dio (Spe salvi, 33). Come i Santi ci
documentano in modo così vivace, la preghiera diventa speranza in atto.
Cristo era il loro compagno costante, col quale conversavano ad ogni
passo del loro cammino a servizio degli altri. C’è un altro aspetto
della preghiera che dobbiamo ricordare: la contemplazione nel silenzio.
San Giovanni, ad esempio, ci dice che per cogliere la rivelazione di
Dio bisogna prima ascoltare e poi rispondere annunciando ciò che
abbiamo udito e visto (1 Gv 1, 2-3; Dei Verbum 1).” Abbiamo - si chiede il Papa -
forse perso qualcosa dell’arte dell’ascoltare? Lasciate qualche spazio
per sentire il sussurrio di Dio che vi chiama a procedere verso la
bontà? Amici, non abbiate paura del silenzio e della quiete, ascoltate
Dio, adoratelo nell’Eucaristia! Lasciate che la sua parola plasmi il
vostro cammino come sviluppo della santità”
Inviato da: gletjzia
il 30/01/2009 alle 10:47
Inviato da: terradinessuno2009
il 21/01/2009 alle 08:30
Inviato da: gletjzia
il 19/01/2009 alle 09:22
Inviato da: antiche.armonie
il 13/01/2009 alle 22:08
Inviato da: meryalipervolare
il 05/01/2009 alle 17:50