Creato da Irina.Turcanu il 07/02/2009
La storia di un popolo
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Non rimaniamo indifferenti!
E' imbarazzante ciò che si legge sul sito del Ministero degli Esteri riguardo ai rapporti bilaterali con i paesi asiatici, specialmente l'India.
E' sconvolgente che circa 3000 italiani siano dimenticati dallo Stato in carceri stranieri.
E' terrificante la storia di due italiani, in vacanza in India, rimasti intrappolati in una storia senza fine, l'ennesima storia, se si leggono i giornali indiani.
Leggi la vicenda di Angelo e Simone.
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La storia della Romania non è avvolta dall’oblio. Alcune figure sono ben note a tanti, altre invece giacciono nell’oscurità. La storia romena pullula di leggende, miti e personaggi appassionanti, ancora da scoprire ed affezionarsi, osservarli e comprenderli. Ecco l’obiettivo di questo blog: portare alla luce tesori inestimabili della storia romena.
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Scoperte recenti - nuove teorie
Fino a poco tempo fa non si conosceva molto sul popolo daco sia perché gli studi archeologici sono una realtà recente sia per mancati fondi da investire in scavi archeologici, ma il periodo tra le due guerre mondiale e quello appena successivo hanno riportato alla luce innumerevoli informazioni sulla vita e le abitudini dei daci.
Alcuni di questi scavi hanno dato un nuovo volto alla cultura daca, non più avvolta nel mistero e nelle leggende antiche tramandate da Platone e Dio Cassius, essa si contorna sempre meglio mostrando la grande conoscenza posseduta dal popolo daco. Insieme alle nuove scoperte sulla cultura daca sono sorti alcune informazioni straordinarie atte ad offuscare le credenze dei popoli europei per quanto riguardano le origini del Vecchio Continente.
Alcune statuette di terracotta hanno mostrato che il popolo daco era a conoscenza di una forma primitiva di agopuntura, ma anche di concetti come il chakra indiano. Queste nuove informazioni hanno spinto gli studiosi a cercare ancor più in profondità, fatto che ha portato due dei più importanti archeologi americani, William Ryan e Walter Pitman, ha rivisitare alcune teorie sulle popolazioni indoeuropee e sulla loro origine.
I due geofisici americani hanno studiato un evento catastrofico che ha cambiato la storia, un diluvio di dimensioni gigantesche avvenuto circa 7.600 anni fa, nel luogo dove oggi si trova il Mar Nero. Utilizzando metodi di ricerca estremamente sofisticati, i due ricercatori hanno studiato i fondali del Mar Nero, all’origine il fondale di un lago dolce le cui rive erano 110 metri più basse rispetto a oggi. Le tecniche di studio hanno confermato l’evento di 7.600 anni addietro. Montagne di acqua salata hanno invaso la fiorente valle del Bosforo, le acque salate del Mediterraneo si riversarono nel lago conosciuto oggi con il nome Mar Nero, con forze inimmaginabili, 200 volte più forte delle cascate del Niagara, alzando la riviera del Mar Nero, invadendo e devastando tutto ciò che incontrava nella sua strada.
Come si è arrivati a questo fenomeno? Circa 12.500 anni a.C., la temperatura della terra crebbe bruscamente per cui la calotta euroasiatica iniziò a sciogliersi determinando così una crescita del livello dei mari e degli oceani di circa 110 metri. Inghilterra da penisola diventò isola, il Mar Mediterraneo s’innalzò di 110 m rendendo possibile la leggenda di Atlantide; la porzione di terra che legava la penisola Balcanica di oggi all’Asia fu inghiottita dalle acque, creando così un’infinità di nuove isole e un nuovo mare, il Mare Tracico, oggi il Mar Egeo. Civiltà sorprendentemente evolute verranno ritrovate su queste isole, o meglio, sulle vette delle montagne scampate all’inondazione. Si ha così una brusca migrazione di popolazioni partendo dall’area Carpato-Danubiana verso il centro dell’Europa, un’esplosione migratoria scoperta solo recentemente.
In questo modo, un gruppo conosciuto come LBK (Linear-Band-KeramiK) – ceramica lineare non colorata – giunge sino sulle rive del Rino e Senna. Questo gruppo ha determinato la comparsa di una nuova tipologia di case, molto più lunghe, di circa 150 piedi, mai incontrate fino ad allora nello spazio europeo, come ad esempio nell’area di Parigi odierno. Appaiono vasi coperti con forme spirali (la spirale Carpato-Danubiana), onde concentriche, disegni rettangolari e un’infinità di forme assomiglianti a quelle ritrovate sul territorio della Moldova.
Contemporaneamente un altro gruppo dell’area carpato-danubiana migra verso il centro dell’Europa conosciuto con il nome di Vincea. Essi costruiscono le case su terre ben livellate, con strade parallele. L’arte decorativa dei vasi è eccezionale, in netto contrasto con quella precedente al loro insediamento. Ciò che li ha resi noti nel mondo è la scrittura pittografica, utilizzata da essi già 2500 anni prima dei sumeri. Tracce di questa civiltà sono ancora ben conservate in alcune località romene ma anche dell’ex Iugoslavia e Bulgaria. Da questi studi risulta che il primo messaggio scritto dell’umanità risale a circa 5.500 a.C e appartiene alla civiltà Vincea. Altri gruppi come ad esempio Hamangia appare nello stesso periodo lasciando sculture come il Pensatore, è l’unico gruppo che non ha esitato a insediarsi accanto al Mar Nero, mentre altri gruppi si sono spostati sino in Cina e Giappone, come attestano tessuti in lana europea.
Queste nuove teorie gettano il dubbio sulle verità nelle quali si è creduto per secoli mentre la culla del vecchio continente pare si sposti nell’area Carpato-Danubiana costringendo coloro che vogliono conoscere le proprie origini a scrutare anche nella direzione delle civiltà apparentemente meno coinvolte nella storia dell’umanità.
Bibliografia
Dacia Magazin, nr. 13 – giugno 2004
Segnalo un libro molto interessante sull’argomento: Noi nu suntem urmasii Romei (Noi non siamo i successori di Roma).
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Chi sono - Irina Turcanu
Sono nata in Romania, dove ho vissuto fino al 2002, trasferendomi successivamente in Italia. Romania e Italia, sono diventati due paesi molto importati per me, per questo vorrei fungere da minuscolo ponte tra di essi, aiutarli a comprendersi a vicenda.
Laureata in Filosofia presso l'Università di Milano, lavoro come corrispondente di zona ad un giornale provinciale, Libertà, e mi diletto a scrivere poesie e romanzi.
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