La speranza in una felicità duratura spesso ci porta ad essere insofferenti nei momenti in cui la percezione soggettiva di felicità non sembra essere presente.
Piacere e dolore, felicità e sofferenza ci appaiono condizioni irrimediabilmente antitetiche. Esperienze lontanissime, separate nettamente le une dalle altre. Da desiderare fortemente le une, da detestare altrettanto fortemente le altre.
In effetti, questa é solo la nostra rappresentazione semplificata della realtà che, invece, accoglie in sé, in modo complesso e indistinguibile, le esperienze di piacere e di dolore, di felicità e di sofferenza.
E' possibile sperimentare una condizione solo perchè esiste l'altra, e viceversa, e non si può mai parlare di piacere e felicità allo stato puro, come anche di dolore e sofferenza.
Se la sensazione di piacere e felicità fosse costante nel tempo e non intervallata da momenti in cui si sperimenta la loro mancanza, subentrerebbe un senso di noiosa assuefazione che impedirebbe di riconoscere ed apprezzare lo stato di benessere unico che da essa discende.
Nell'alternanza degli stati e delle condizioni fluisce la nostra vita, bella proprio in quanto vita, nonostante tutto. La felicità é nella vita stessa, nel piacere d'esistere che ci accompagna dall'inizio alla fine, nell'attaccamento alla vita che troviamo in noi come un dono da parte di chi la vita ha voluto donarci.
A tale proposito, suggestiva, come sempre, e calzante mi pare la lettura del brano del Fedone di Platone nel quale l'autore narra la condizione in cui viene a trovarsi Socrate quando é liberato dalle catene per essere preparato alla morte. Socrate si solleva sul letto, piega a sé la gamba che era stata incatenata e, massaggiandosela energicamente, afferma:
"Che strana cosa, o amici, sembra essere questo che gli uomini chiamano piacere! E che meravigliosa natura é la sua relazione a quello che sembra essere il suo contrario, il dolore! Che tutti e due non vogliono trovarsi insieme nell'uomo, ma poi, se taluno insegua l'un d'essi e lo prenda, ecco che costui in certo modo si trova costretto sempre a prendere anche l'altro, come se fossero attaccati a un unico capo essendo due. E a me sembra, disse, che se a questo caso avesse posto mente Esopo, ne avrebbe composto una favola: come cioè, volendo il dio riconciliare cotesti due esseri in guerra tra loro e non riuscendovi, legò tra loro le teste ad un medesimo punto; e così a quello cui capiti vicino l'uno dei due ecco che subito dopo gli vien dietro anche l'altro".
Platone, Fedone, 60b sgg.
Junior Wells (1934) armonicista e cantante uno dei più importanti esponenti del blues di Chicago
L'importanza di mantenere un sottofondo di serenità per il fatto stesso che siamo in questo mondo,non toglie che ci siano momenti di sconforto quando tutto sembra rivoltarsi contro. In effetti tanto più grandi sono i dispiaceri tanto più è apprezzata la sensazione di felicità che ne consegue quando riusciamo a superarli.L'importante che la componente del dolore non superi o eguagli i periodi della soddisfazione , che al giorno d'oggi trova sempre meno motivazioni per rinfrancarsi e rigenerarsi nel quotidiano.Meno male che ci rimane la fede...Sorrisi ed abbracci per una serena domenica.Come sempre...le tue riflessioni sono lo specchio della tua sensibilità !Complimenti per tutto l'amore che ci metti nel costruirle.
Anche nei momenti di sofferenza più acuta l'attaccamento alla vita ed il piacere d'esistere permangono in noi in modo misterioso. E lì é la radice di ogni nostra possibile felicità. La fede aiuta senz'altro. Fede nella vita stessa e nelle sue risorse inesauribili, che sentiamo in noi anche nei momenti più difficili, e in chi la vita ci ha donato, rendendola oggetto del desiderio più forte e fonte di piacere e soddisfazione costante, per il solo fatto di possederla. Il piacere d’esistere è fondamento e condizione di ogni altro possibile piacere. Ti ringrazio per il commento e per le cose belle che mi dici. Se nelle mie riflessioni traluce, come dici tu, la mia sensibilità, nelle tue parole traluce la tua sensibilità, la volontà e capacità di ascoltare e farti interrogare criticamente da quanto cerco di dire. E questo mi rende felice. Sorrisi ed abbracci. Marittiello
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
(Eugenio Montale)
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Bellissimo post!
Cercare di dare un senso alla propria esistenza. Superare gli ostacoli, le prove dolorose della vita. Apprezzare il piacere, conoscere momenti di felicità. Proseguire nel difficile cammino con coraggio, con forza, con la speranza di poter ritrovare qualcosa che ci è sfuggito.
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Ti ringrazio dell'omaggio poetico e del commento. Nell'alternarsi di gioie e dolori, la nostra esistenza fluisce. Anche, però, nei momenti più bui avvertiamo in noi il desiderio di vivere, l'attaccamento alla vita, il piacere d'esistere, fondamento e condizione di ogni possibile, ulteriore felicità. La vita é piacere a se stessa. Sorrisi ed abbracci. Marittiello
Grazie saggio amico Marittiello.
Ti saluto con la bella formula latina "Voluptas, dux vitae" PIACERE, GUIDA DELLA VITA. La dichiarazione di Lucrezio è tutta un programma.
Un sorriso ed un abbraccio anche a te.
Lucrezio, seguace di Epicuro, riteneva che il massimo piacere fosse quello derivante dall'armonia interiore e dall'equilibrio psicosomatico che, coltivati nel tempo, avrebbero condotto l'uomo verso l'atarassia (l'assenza di ogni turbamento). In questo senso l'etica di Lucrezio e di Epicuro costituisce una delle più alte vette di saggezza del mondo classico. Sorrisi….Marittiello
Il piacere di esistere penso sia profondamente legato alla capacità di amare e di apprezzare il creato. La felicità non è mai una condizione costante, è fatta di attimi, di brevi momenti di gioia assoluta. Condizione costante può essere la serenità d'animo che ritengo la situazione migliore cui possa anelare l'uomo nella vita. Riguardo alle gioie e ai dolori, non esiste situazione negativa in cui non esistano i germogli del bene e viceversa, non c'è gioia in cui non ci siano indizi di negatività. Così è la vita, un continuo intreccio di bene e male...sta a noi tenerne il timone. Buona notte Marittiello, un dolce saluto.
Hai pienamente colto il senso delle mie parole e quello del brano del Fedone. La felicità non é una condizione costante, come del resto neanche il dolore, il piacere d'esistere, invece, connaturato al dono stesso della vita e suo corollario inscindibile, é permanente in noi. Talvolta offuscato, talvolta splendente, ma sempre presente, fondamento e condizione di ogni ulteriore, possibile felicità. Ti ringrazio della partecipazione e del commento e ti auguro una notte serena. Marittiello
un post che inneggia alla vita sempre e comunque...direi necessario specie negli ultimi tempi...si, perchè la vita è un miracolo donato che va accettato e preservato...importante il tuo riferimento a Platone....grazie per aver visitato il mio umile blogghino....notte, mary
Sono molto contento che ti siano piaciuti il post e soprattutto il testo di Platone, che io trovo sempre affascinante. Ti ringrazio del commento e della partecipazione e complimenti per il tuo blog...Sorrisi e saluti. Marittiello
*il piacere di esistere*...è bello leggere qui ,fra le tue sapienti riflessioni, il nome del mio blog...come aprire la porta di casa e ritrovarsi fra le cose che si amano...così il piacere di esserci diventa tangibile...in perfetta sintonia con quanto il tuo pensiero sa esprimere così chiaramente...eros e pathos...così diversi eppure così simili...attimi inscindibili che scandiscono il tempo...che spalancano gli orizzonti o innalzano barriere...la vita...eccola la vita...altalena d'emozioni...cantilena d'inganni...ma sempre vita...bella come il tuo sole azzurro...come quella luce che galleggia sul mare colma di promesse...baci Marittiello!!! Giulia / ps : a proposito di piacere e di dolore...è come quando ci si addormenta su di un lato...la posizione ci sembra felice...ma dopo un po’ diventa fastidiosa...meglio girarsi dall'altra...:-)
Sono contento che tu abbia ritrovato qui l'atmosfera di casa. Vorrei che le mie riflessioni, che prendono sempre spunto da un testo di un grande autore, siano sempre familiari e coinvolgenti. Molto bella la metafora del dormiente. Grazie. Baci ricambiati. Marittiello
Piacere e dolore.... felicità e sofferenza....sembrano antitetiche ma in realtà non lo sono. La vita deve essere necessariamente fatta di questi sentimenti contrastanti. Riflettevo che anche la terra e l'universo hanno contrasti evidenti...per esempio, esiste la terra fertile, quella che dà fiori e frutti ma accanto a quella fertile esiste anche il terreno brullo, quello sassoso....La nostra vita è così, costellata di contrasti molto forti ma non sarebbe vita altrimenti! Bellissimo post ...come al solito e come tutti i tuoi post! *_* Ciao Marittiello, buona serata ...con tutti i contrasti dovuti...eh?
Nell'armonia dei contrari fluisce la vita e scorre il suo divenire, diceva Eraclito di Efeso. Ti ringrazio molto del commento e della partecipazione... Sorrisi...Buona serata anche a te...Marittiello
Grazie a te, Dolce amica, che con la tua intelligenza e sensibilità hai sempre arricchito le pagine di questo blog e rallegrato la mia anima. Sorrisi ed abbracci. Maritteillo
Strepitoso questo post...ecco il grande piacere di sapere che esisti...grazie per questi doni che sempre ci regali...In genere leggo i tuoi post due volte..sia per il piacere d'intelletto..sia per poter commentare stando in attinenza con i tuoi post..stasera invece ti ho letto solo una volta nn riesco a frenare i pensieri che mi sono fioriti dentro...Sai Marittiello caro..ci sono momenti nella vita in cui fermi il tempo della mente e rivedi quello che sei stato…quel rivivere con tenerezza il passato... con un dolce sorriso sulle labbra facendo andare gli occhi oltre il visibile per raccogliere i pezzetti della memoria sbiadita.
Grande meraviglia.
Geniale bellezza dell'incapacità di ricordare il tutto.
Eppure ho vissuto anni felicissimi…il vero piacere di esistere…
Vivere... per sentirsi parte di quel grande cuore che è il mondo.
Amare... per respirare l'aria della libertà…
Capire... per non sprecare l'occasione di condividere.
Condividere..ecco per me la parola magica DIVIDERE CON....per me importantissimo e preziosissimo pensiero di vita nei confronti dell'Amore..degli Amici E della Famiglia....che nel riuscire a realizzare diventa per me il più importante piacere d'esistere...un'abbraccio forte fortissimo ripieno d'affetto da Barbarina tua!!
La bellezza delle tue parole mi lascia senza fiato. Hai letto con la mente ed il cuore, cogliendo l'essenza profonda di ciò che ho cercato dire e donandoci una testimonianza di una ricchezza straordinaria. E' vero che ci sembra di non ricordare tutte le cose belle che abbiamo vissuto, ma la meraviglia è che esse non si disperdono, non vanno perdute, ma permangono sempre in noi, e in te ciò è avvenuto in modo speciale, modellando il nostro essere nel tempo. Siamo il risultato unico ed irripetibile di ciò che nel fluire dell’esistenza abbiamo vissuto e fatto nostro, “vivendo, amando, capendo e condividendo”. Con questi quattro verbi hai riassunto, in modo emblematico, la tua vicenda umana, specchio di ogni esistenza che sia faticosamente alla ricerca di sé, facendo trapelare tutto il gusto per la vita in quanto tale ed il piacere per la vita da vivere insieme agli altri e per gli altri. La condivisione, quindi, come massimo piacere d'esistere, mediante la quale il pane dell'esistenza, consumato insieme agli altri, moltiplica il suo gusto e rafforza all'infinito le nostre energie vitali. Il tuo commento integra al meglio le cose dette da me. Ti ringrazio di cuore e ti abbraccio con immenso affetto e gratitudine. Marittiello
Sarà felicità ed amore il giorno in cui più nessuna lacrima sarà versata, nessun bambino avrà più fame, nessuna guerra sarà combattuta, le malattie sconfitte. HO fede per credere che un giorno tutto questo accadrà, la mia speranza è che accada domani.
UN abbraccio e tanti sorrisi, egy
In particolare del tuo discorso mi piace soffermarmi sulla contemporaneità tra dolore e piacere e tra sofferenza e felicità. Una contemporaneità che vede sempre una delle due condizioni prevaricare ma mai in modo assoluto. Vi è sempre l'altra presente. Nel dolore c'è sempre un po' di piacere e nel piacere un leggero dolore. E cos' è per la felicità. La quantitò della felicità, poi, dipende da quanto ci si espone alla sofferenza. Più si ha paura di soffrire e meno intenza puà esere la felicità che si raggiunge.
Il piacere di esistere da senso e valore alla nostra vita e ci consente di godere appieno ogni piccola sfumatura ed emozione cogliendo anche gli aspetti meno appariscenti con la gioia di un bambino evitandoci di trascinare la vita come un fardello pesante da sostenere...... il legame imprescindibile tra dolore e felicità , l'uno complementare all'altro,ci riportano alla nostra essenza spirituale.....complimenti per la scelta musicale, il blues esprime le note dell'anima in modo struggente e dolcissimo.....serena notte, serena come l'azzurro delle tue pagine...Mara
Grazie, amica cara, per le tue riflessioni e per aver apprezzato la scelta musicale, a cui tengo molto perché esprime la nota profonda del mio animo...Buona notte con un sorriso...Marittiello
Si potrebbe anche dire:"Il piacere del desiderio e il desiderio del piacere "(S.Gindro) vivendo..?:)..si il dolore è sempre legato al piacere ma con diverse Intensità come nella Musica, per fortuna:) Bellissime le tue parole e quelle di Paltone poesia pura. Un abbraccio forte forte.!
Quale onore caro Mario! L'aver trovato posto tra il meglio dei messaggeri filosofici, mi riempie di orgoglio, ma temo che sia tu che sei troppo magnanimo nei miei confronti...Io vedo blog belli profondi ed interessanti in ogni dove, primo tra tutti dove sono ospitata adesso!Un abbraccio affezionato.Dolce notte
Immagini, parole e musica mirabilmente coese: SOLEAZZURRO, i cui raggi colorati costantemente riscaldano i nostri cuori...Ti ringrazio ancora e ti abbraccio, sorridendoti...Marittiello
Nella vita tutto è ciclico, come le stagioni, il sole e la pioggia, la gioia e il dolore. Una volta, se ero in un brutto momento pensavo che sarebbe durato per sempre e nei momenti belli la sofferenza sembrava solo un vago ricordo. Ora so che tutto scorre. Non cerco più la felicità che dura per sempre, ma la serenità di saper affrontare tutte le situazioni anche quelle difficili. Da quando accetto questa cosa cerco di stare attenta a non buttarmi troppo giù o a non esaltarmi troppo. L’equilibrio sta nel cercare di stare al centro ma come il funambolo, per mantenere l’equilibrio, si oscilla da una parte all’altra. Il centro si tocca solo per un attimo. Un abbraccio, complimenti per il post e viva la vita!
Bella la metafora del "funambolo", veramente efficace. Il suo segreto é nel tendere al centro e nell'accettare docilmente le oscillazioni senza avere brusche reazioni. Ti auguro di procedere sempre meglio in questo tuo cammino di “funambolica” consapevolezza. Grazie per il commento e la partecipazione. Sorrisi ed abbracci. Marittiello
Non Voglio Che Tu Te Ne Vada
Mi sento
vivere quando mi fai del male
non in te, né qui, più lontano:
nella terra, nell'anno
da dove vieni tu,
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In questa realtà
sprofondata, che si nega
a se stessa e si ostina
che mai è esistita,
che fu solo un mio pretesto
per vivere.
Se non mi rimanessi tu,
dolore, incontrastabile,
io lo crederei;
però mi rimani tu.
Che tu sia realtà mi da la sicurezza
che niente fu menzogna.
E fin quando io ti sento,
tu sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita,
in cui non mi affliggevi.
La grande prova, a distanza,
che esistette, che esiste,
che mi amò, sì,
che ancora la amo.
Non voglio che tu te ne vada,
dolore, ultima forma
di amare.
A s. Lucia avanzavano due torroncini, un mandarino e un sacco colmo di sorrisi ed abbracci per una notte serena ^__^ ...lascio naturalmente nelle pantofole, tanto a quest'ora saranno libere!
Che sorpresa! Santa Lucia di solito non viene mai al Sud, territorio di San Gennaro. Ieri sono andato a letto e le pantofole erano vuote, mi sveglio e le trovo stracolme di cose belle. Grazie infinite. Mi piace tanto questa comunione fra santi. Sorrisi ed abbracci. Marittiello
la vita ha un senso solo perchè esiste la morte...è così...non so se necessariamente debba essere così...ma il contrario..il limite di una cosa le danno valore o addirittura la rendono reale...bacini
ACCIDENTI CHE BLOG ....MICA COME IL MIO...SIG... PAZIENZA...SI FA QUEL CHE SI PUO' GIUSTO??? CIAO E PIACERE DI AVERTI CONOSCIUTO...TORNERO' QUI CON PIACERE CIAOOOOO