Pattinando...

Post N° 59

Karel Zelenka

"Pattino per me stesso. E’ una cosa che viene da dentro, che mi spinge. E poi per il pubblico, per i fan che mi tifano, così è bello. Così il pattinaggio ti da molto di più ancora. Poi hai sempre più voglia di migliorare, anche per te stesso."

Per quello che ha detto secondo me si merita il 1° posto tra i vincitori morali delle Olimpiadi!

-matty-

Carolina Kostner in angelo: una ragazza tra stile ed eleganza.

Le coreografie

Il pattinaggio artistico è una tra le poche discipline che riescono a fondere tecnica ed arte insieme, creando qualcosa che non è solo un gesto atletico di grande livello, ma anche un bellissimo spettacolo. La tecnica è necessaria, il regolamento infatti richiede che gli atleti eseguano difficili movimenti, figure, salti, piroette, sollevamenti; ma tutti questi elementi non avrebbero senso se non ci fosse un filo conduttore che li unisce, che crea una logica, una storia, un significato. Questa è la coreografia, la linfa vitale del pattinaggio. Una buona coreografia è anche cruciale per un’atleta in gara perchè con la giusta scelta di musiche e movimenti può valorizzare il suo talento, mascherando allo stesso tempo le sue lacune e difficoltà tecniche.
Un bravo coreografo ( da noi Riki, l’allenatore) saprà trarre il massimo da ogni suo atleta, evidenziando le sue particolari abilità tecniche e sottolineando il suo carattere e la sua personalità. Questo porta ad un’altra difficoltà per l’atleta, quella di interpretare con le espressioni del viso, con i movimenti delle bracia e delle mani, le emozioni che con il programma l’atleta (o la coppia) vuole raccontare.

Nella fotografia, Miki Ando