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Prigione

Post n°6 pubblicato il 25 Marzo 2007 da eagleye1983
Foto di eagleye1983

Volevo spendere alcune parole per cercare di dare sfogo a sensazioni della cui intensità e ferocia si conosce ancor poco e nulla. Volevo cercare di esprimere cosa si sente, cosa fa male dentro quando perdi il controllo di te stessa, della tua mente, della tua anima e del tuo corpo. Quante persone potranno ritrovarsi in queste mie parole, purtroppo, e quanto vorrei non saper nemmeno dell'esistenza di tutto ciò.

Capita nella vita, che ci si possa trovare a confronto con tante situazioni, tanta gente, tanti problemi, e ci si possa sentire impotenti, subordinati, deboli, inadatti ed emarginati anche. Ci sembra che nessuno riesca a capire ciò che sentiamo, e la solitudine ci avvolge, come ci avvolge quella strana sensazione di autoribellione contro noi stessi. Da qui, in qualunque momento, per qualunque o nessuna causa, e in compagnia di chiunque o da soli, ci si trova a sudare freddo - ci si trova come isolati anche in mezzo a centinaia di persone - si ha come la sensazione di sentire l'eco di tutto e  tutti - anche di noi stessi - del nostro battito cardiaco - come estraneati per un attimo dal nostro stesso corpo ci allontaniamo e ci vediamo soffrire dal di fuori -  nausea -  tremore -  i denti battono - manca il fiato - si soffoca qui - la pressione è bassa, bassissima -  la testa ti porta a pensare solo che non devi fare figure di merda e non devi manifestare tutto ciò.

non chiedere aiuto perchè nessuno riuscirebbe a capire cosa stai provando  -

eccolo lo sento -  sta arrivando - è un altro ennesimo attacco di panico.

Lontani, ci si isola, ci si calma e si conforta se stessi, si  riesce  a superare l'ansia e ci si sente come se un treno  fosse passato sopra di noi, ad alta velocità.

"Non ce la faccio, non sono abbastanza, non posso, non devo " da qui accade tutto.

La mente è in grado di sollevare da dolori, tanto quanto è in grado di apportarne di pesanti senza nessun apparente e logico motivo.

E' tutto dentro, è tutto da gestire con noi stessi, da soli.

Non c'è medicina, perchè non è malattia, è malessere di vita, è necessità di essere amati, compresi, voluti, di sentirsi vivi e non sopravissuti.

 
 
 
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