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...nero velluto...

Post n°5 pubblicato il 29 Novembre 2007 da LEGGERE_ATTENTAMENTE

…lo stereo inesorabile, solca , per l’ennesima volta, la stessa traccia… mi da la stessa impressione di un trattore che ara un terreno… di continuo come in un moto perpetuo ed instancabile.. quasi un’ossessione… Fuori è già buio.. ed il pesante silenzio, crea un buio nero… nero velluto.. nero inchiostro.. un nero che graffia.. taglia.. taglia come una spazzola di lamette… sembra che fuori sia calato un sipario di dolore… dolore nero… dolore che taglia…

Oggi la giornata è stata molto irregolare… le nebbia, di tanto in tanto, si scansava per dare posto ad un sole pallido ed irriverente… sole che non ti dava nemmeno il tempo di alzare gli occhi, che già era minuziosamente e sapientemente nascosto tra le mille nuvole  che, danzando, si incastravano nelle loro stratificazioni come fanno le carte da gioco quando qualcuno le mescola…

Il poderoso vento, capace di piegare anche i più anziani e forti arbusti, dopo aver sparso per il circondato foglie e aghi di pino, si è lentamente adagiato con leggeri sbuffi tanto per ricordarti che comunque è li… è li pronto per soffiare e spazzare anche la più piccola idea che eventualmente potresti fare di un raggio di sole…

Ma su tutto questo, niente da dire… o come si dice: niente da dichiarare!... è la stagione… lo è sempre stata di questi periodi… ed ogni volta che passa.. sprigiona in me sempre le stesse emozioni… perché… perché anche se fuori è nero… anche se fuori taglia… anche se fuori la memoria si cancella… ogni volta è la stessa emozione… un’emozione nera… un’emozione nero velluto…. ma nero che fende anche l’anima…

 
 
 

....sole giallo....

Post n°4 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da LEGGERE_ATTENTAMENTE

C'è una trave che sovrasta il soffitto e che divide perfettamente il tetto in due trapezi irregolari che si prestano a cambiare forma se li guardi da un lato o dall'altro spingendo la fantasia ai più impensati lavori architettonici.

Io spesso rimanevo ore con il naso all'in su a creare nella mia mente oggetti più svariati e smettevo solo quando mi cominciava a girare la testa…

Ma quel giorno non alzai la testa nemmeno per un solo istante… era domenica, anche se qui tutti i giorni sembrano uguali, ma oggi il caldo è più intenso… un caldo afoso, opprimente,

Io l'ho definivo un caldo giallo… giallo scuro, quasi arancione, un giallo diluito con il marrone… il giallo che copriva l'aria, il giallo che sentivi sotto i piedi scalzi, nelle mani sudate, il giallo che respiravi, un caldo che si confondeva con il colore della terra… non potevi non respirare quel caldo intenso di quel giorno, non potevi non sentirlo… non toccarlo…

Non avevo l'orologio, ma saranno state le due del pomeriggio. Tutti, appesantiti dal pranzo, erano come scomparsi ognuno in una stanza diversa, riversati su quei letti come moribondi… riversati nei loro corpi come pietre…

Intorno a me solo il silenzio, non una parola, non un respiro… non un alito di vento… solo il silenzio accompagnato dal canto delle cicale che intonavano la colonna sonora di una rovente estate, che qui a volte sembra non finire mai…

Davanti a me… lei…  sdraiata su un divano… un divano vecchio… ritrovo di qualche casa abbandonata… è li immobile come se il caldo giallo la tenesse ferma sovrastandola, le sfilasse le forze, la rendesse inerme ed impotente di fronte un avversario invisibile… C'è molto caldo, si sente il suo rumore, si vede il suo colore, lo si respira. Sento il sudore che esce da ogni poro del mio corpo… esce e solca lentamente il corpo come dei infinitesimali piccoli rivoli, formando disegni come li formano i fiumi in una cartina geografica…

E’ una sensazione strana… ma rimango a guardarla… con gli occhi gli accarezzo la pelle bagnata dal sudore come volerlo asciugare, è meraviglioso sfiorarla con gli occhi… la guardo come se fosse la prima cosa che vedo in vita mia, come se fosse la prima alba, il primo tramonto, come se guardassi per la prima volta il mare… Poi d'improvviso, lei, si alza, per un istante mi guarda, e fissandomi prende una sdraio e la mette tra l'uscio ed il balcone, poi con un gesto lento ci si siede sperando che da lì passi un po’ di fresco… ma l'unica aria che passa è calda, afosa, sembra che abbiano acceso un fuoco dietro porta, sembra che il sole si sia spostato accanto alla casa… Ma il sole è lontano… ed è proprio il lui che rende le immagini tremolanti, gialle, silenziose, arroventi, la terra, assetata, si spacca davanti a me quasi mentre la guardo, ed ogni volta che mi scivola una goccia di sudore, nel cadere, sembra che la terra lotti con il caldo per accaparrarsela… Ma io non distolgo lo sguardo da lei… è bellissima, il caldo, il giallo caldo, la rende ancora più bella, il leggero vento caldo giallo che passa, tra l'uscio ed il balcone, le fa sventolare leggermente la vestaglia nera, come in un gioco perverso che non ti fa vedere bene… e ti lascia immaginare che oltre quel viso umido, oltre quella lenta spossatezza, c'è un corpo praticamente perfetto… sembra modellato, scolpito… cesellato centimetro per centimetro, costruito dopo aver studiato meticolosamente la sua forma, la natura avrà impiegato più di duemila anni prima di creare una perfezione simile… Il colore della sua pelle e il profumo che emana, le curve perfette e sinuose come dune del deserto, la luce riflettendo sulla pelle crea ombre che la rendono ancora più bella se mai fosse possibile… Quante cose avrei voluto dirle, quante cose avrei voluto fare… avrei voluto accarezzare la sua pelle talmente delicatamente da non farle aprire nemmeno gli occhi, avrei voluto crearle un leggero vento per poterla rinfrescare un pò… ma è troppo bella per poter fare qualcosa, ho la sensazione di rovinare un capolavoro… posso solo rimanere ad ammirarla… ad imprimerla nella mia mente come fa un negativo al contatto con la luce per definirla in tutti i suoi contorni e poi sognarla, per poi tenerla per sempre con me nella mia mente, come un calco di una scultura , nei miei sogni, nelle mie vene, per poi portarla per sempre con me come una cicatrice, come il mio nome, come la mia pelle…

Ho sempre pensato che un giorno l'avrei incontrata nuovamente, ero sicuro che nella mia vita avrei avuto un'altra possibilità di rivederla e rendermi conto che non era il frutto della mia fantasia, che esisteva ancora… ero sicuro che esisteva ancora… ne ero sicuro ogni mattina quando alzandomi aprivo la finestra per fare entrare il sole… e la luce mi diceva che da qualche parte del mondo lei respirava i miei stessi momenti… nelle giornate grigie ed uggiose sapevo che lei era lontana da me… ed allora pazientavo e mi mettevo ad aspettare che il tempo passasse…

Così giorno dopo giorno aspettavo l'estate come un bambino aspetta il giorno del suo compleanno, aspettavo di rincontrarla, di rimanere ancora ore ad ammirarla in silenzio… anche se quel, ormai lontano, giorno la guardai talmente tanto da tenermi la sua immagine chiara, presente… proprio come una cicatrice, come il mio nome, come la mia pelle…

Forse non è stato proprio così…

Dopo secoli passati lontano, mi ritrovo nuovamente qui… in questa cascina immersa nella distesa campagna siciliana, che porta evidenti i segni del tempo trascorso, dove il silenzio del caldo giallo ora è interrotto dal cigolio di una porta… la stessa che si metteva socchiusa per far passare un po' d'aria…

Qui sembra tutto uguale… anche le cicale che intonano la marcia dell'estate, l'aria è la stessa di secoli fa anche se la polvere, accumulata negli anni, appesantisce tutto come gli anni trascorsi che sento nelle mie vecchie e fragili gambe… la mia pelle non è più come quella di un tempo… i pochi capelli che mi rimangono si sono imbiancati come la mia memoria, nelle mie mani si può leggere quanto tempo è passato da allora. Ma il suo ricordo in me è sempre uguale, indelebile, perfetto, nitido, nemmeno una fotografia avrebbe resistito tanto. Non so lei che fine abbia fatto… sicuramente è ancora bella, perfetta, il suo corpo farà ancora sognare… si farà ancora seguire... seguire come segue l’acqua una tartaruga appena nata… e chissà in quale altra casa sta per lasciare la sua presenza… il suo odore... la sua immagine abbandonata su una sdraio tra l'uscio ed il balcone in una caldissima estate arroventata dal sole giallo…

 
 
 

...allora?

Post n°2 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da LEGGERE_ATTENTAMENTE
Foto di LEGGERE_ATTENTAMENTE

È sera… come tante ne ho passate, una sera piena di pensieri… ma stasera ho voglio di metterli su "carta"…

La stanza è buia, ad illuminare la tastiera c'è solo la luce del monitor… diversamente dal solito, non c'è musica ad accompagnarmi… la luce, debole, illumina anche le mie mani… mani segnate dal tempo… mani che non possono parlare ma che sanno… mi piacerebbe sapere cosa pensano di tutto il tempo che le hanno segnate con dei solchi… forse mi direbbero che hanno lavorato tanto… forse direbbero che a volte le ho trascurate… forse mi guarderebbero senza dire niente aspettando che capisca da solo… forse… ma sono le mie… dovrei anch'io sapere cosa pensano… ma non riesco, come loro, ad esprimere un qualcosa…

Giorni fa andai a trovare un mio amico che abita molto lontano da me… di tutto il tempo trascorso mi ricordo solo una frase.. una frase detta con non curanza mentre cazzeggiavamo.. "la vita è terribile… ma viverla è bellissimo". Di un lungo viaggio ricordo solo questo… di un lungo viaggio mi porto solo questo…

La gioia e la disperazione di una vita… una vita vissuta per non essere buttata… una vita vissuta perchè si doveva vivere…

Ed ora sono qui… davanti uno schermo freddo… uno schermo piatto… uno schermo che non parla come le mie mani… uno schermo che riflette solo quello che mi centrifuga in testa… e fuori?… fuori c'è una vita da vivere… una vita da godere… una vita che ho vissuto cento volte… una vita che ho goduto mille volte…

Ma ogni tanto bisogna anche fermarsi… fermarsi e guardarsi le mani… sentire cosa dicono… sentire come stanno.. cercare di capire quale direzione prendere…

Ma forse è troppo tardi per fermarsi ad ascoltare… forse è troppo tardi per cercare di capire… si va giù come fa un buon vino da un bicchiere… si va giù inseguiti da quel moto perpetuo che ci spinge fino in fondo… e domani?…

Domani si inseguirà un altro sogno… magari lo stesso di una vita, magari camuffato per non dirlo… domani si cercherà un'altra speranza, ma senza dirlo.. senza pensarlo… si cercherà un’emozione cercata per una vita… una vita trascorsa dimenticandosi del presente… ma ora è tardi… la sigaretta tra le dita mi dice che è tardi… il silenzio fuori ha già preso il posto del caos domenicale… i muscoli del mio corpo mi sussurrano che la giornata è al termine… devo spegnere la sigaretta e chiudere questa giornata che tra un po’ di ore il sole mi dirà che è un altro giorno è arrivato, ed io non posso farmi trovare sempre impreparato

 
 
 

...e se fosse vero?...

Post n°1 pubblicato il 11 Ottobre 2007 da LEGGERE_ATTENTAMENTE

Ero alle elementari… se non ricordo male dovevo essere in quarta… era la prima aula dopo l'angolo… e doveva essere pomeriggio… e si… facevo l'orario continuato… uscivo alle 5 tutti i pomeriggi… ero a scuola proprio quando, dopo pranzo, tutti i miei amici erano fuori a giocare…

La classe non era molto luminosa, la classe non era molto confortevole… ma era la mia classe, mi piaceva tanto… mi piaceva tanto perché mi piacevano i miei compagni… i ragazzi di una vita… li adoravo… stavo bene con loro… ridevo con loro, giocavo, studiavo… passavo molto tempo ed avrei giurato che avrei passato tutta l'intera vita con loro… loro che erano la mia famiglia… i miei pensieri… le mie gioie ed i miei dolori… e si… anche i miei dolori… stavo molto male quando litigavo con loro… ma, fortunatamente, passava presto…

In uno di quei tanti pomeriggi… non ricordo come, ma si arrivò al 2000… era tanto lontano era il futuro… era troppo lontano… molto più lontano che arrivare sulla luna… e l'uomo sulla luna c'era già arrivato… almeno così si diceva… così avevo sentito… non leggevo giornali… se è per questo non leggevo neanche i libri di scuola… l'avevo sentito dire… e si… anche perché la tv aveva solo 2 canali e per di più in bianco e nero… e non trasmettevano neanche tutto il giorno… ricordo il telegiornale… la tv dei ragazzi e poi ci si salutava e si dava appuntamento la sera… era perfettamente inutile guardarla… ma sapevo che l'uomo con un razzo potente andò sulla luna… ma potente sul serio… mica la macchina del nonno… quello era così potente che poteva anche superare i 100 all'ora… Si diceva che ci avevano messo delle persone dentro e li avevano sparati sulla luna… "che mira" pensai… ma se sbagliano dove arrivano quelli li?… domande che non avevano risposta… come non seppi dare risposta a me stesso quando, dopo una giornata di conti, realizzai che nel 2000 avrei avuto 37 anni… mamma mia 37 anni… sono proprio tanti… forse sono anche troppi… 37 anni… come sarò a 37 anni?… potrò uscire quando voglio? Potrò comperare tutte le figurine che voglio?… mamma mia 37 anni… ci vorrà una vita per arrivarci…

Ma non passò molto tempo… come un fazzoletto al vento volarono gli anni che mi portarono ai 14… un piccolo salto e sono diventati 18… ed in silenzio fino al muro dei 20… vent'anni… ragazzi ho vent'anni… i vent'anni non mi facevano paura… mi facevano paura i 21… e si perché a ventun'anni ti si spara la strada che ti porta fino ai 30… averne 14 è una cosa averne 18 un'altra… 20 tutta una storia dietro… ma dai 21 ai trenta c'è solo silenzio… c'è solo un corridoio… non fa differenza 32, 33, 37… e così sono arrivato ai 36… 1999… per me scattavano due traguardi… il 2000 ed i 37 anni… ora so come sono i 37 anni… se non li fai non lo saprai mai… come? Quando li ho fatti?… un pò di anni fa… e mi sembra una vita… e si… e proprio al contrario… ora i miei 37 anni sono lontani come la luna… e sulla luna, per andarci, hanno perso un sacco di tempo… e questo me lo ricordo…

Nel frattempo sono passato nel lungo ed contorto sentiero delle domande… quante domande… quante speranze… quante risposte… ma anche quante risposte inutili… forse sono più delle domande senza una risposta…

E ora?… ora sono stanco… stanco di aspettare risposte… stanco di fare domande… ora sono anche grande… non voglio più risposte… ma soprattutto… niente domande…

Niente più "come sarà?"… niente più "ora che faccio?"… niente più "ma domani?" niente più strade delineate… niente più sentieri… e frasi fatte… niente più scuola…niente più luna…

Da oggi si comincia a vivere… faccio il pieno, accendo e vado via… se vuoi puoi anche venire con me? Ma… mi raccomando… niente domande…

…dimenticavo… dove si va?… sulla luna!

 
 
 
 
 

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