Creato da SCRITTORI_PER_CASO il 01/04/2010

LIBERA MENTE

LIBERA LA MENTE CON LIBERI PENSIERI

 

 

« SCRITTORI PER CASO- RACC...

RACCONTO SCRITTO DA: INK

Post n°56 pubblicato il 17 Luglio 2010 da SCRITTORI_PER_CASO

L’appuntamento dall’odontotecnico era per le ore 15,00 e Massimo, single di 35 anni, era già in attesa nella saletta dello studio. Si aprì la porta e comparve una giovane donna, bionda ed avvenente.

 Fu grande la meraviglia. Impossibile per Massimo profferire parole durante la seduta. Nel mentre il medico dentista si affacciò dalla porta e disse: “Elisa devo correre subito a casa, ho un piccolo problema con mio figlio. Beata te che a 30 anni sei ancora single!” Parole magiche per le orecchie di Massimo che si organizzò mentalmente.

 Terminata la visita, rimase in attesa di fronte al portone, e quando la giovane donna uscì la seguì fino in farmacia, senza farsi notare.

Ella pagò, ma dalla borsetta cadde la sua carta di identità senza che la stessa se ne accorgesse. Massimo la raccolse furtivamente e …lesse i dati della donna.

Con un timido sorriso porse il documento alla ragazza, la quale ringraziò ed uscì, in quel momento Massimo prese il primo prodotto da banco che gli capitò sotto mano lo pagò ed uscì dirigendosi nella stessa direzione che aveva preso la ragazza, al primo incrocio con relativo passaggio pedonale la raggiunse, Elisa se ne accorse subito e con tono scherzoso gli disse: “cosa mi sono persa questa volta?” Massimo prontamente rispose che faceva la stessa strada, ma dopo una decina di metri durante i quali ebbero modo di presentarsi Elisa scoppiò in una risata fragorosa, Massimo pensò d’aver detto qualcosa di divertente, poi però si accorse del perché, anche grazie allo sguardo insistente di Elisa che fissava la sua mano sinistra, Massimo teneva ancora in mano il prodotto da banco preso in farmacia, una confezione per l’igiene intima prettamente femminile, certo pensò poi Elisa, potrebbe anche non essere per lui, però Massimo con evidente imbarazzo e con molta sincerità disse: “credo di essermi sbagliato, volevo quello verde per la bocca”. Comunque sia Massimo aveva raggiunto il suo scopo, rompere  il ghiaccio. Qui le strade si divisero e si diedero appuntamento per il giorno dopo per un aperitivo serale in un noto bar centrale che a quanto pare era frequentato sia da Massimo che da Elisa seppur in orari differenti e si salutarono.

L’indomani all’orario prefissato riecco i due giovani seduti al bar, parlano del più e del meno come si conoscessero da sempre, le classiche cose che si dicono, parlano dei rispettivi lavori ed emergono le cose che hanno in comune, prima di tutte lo stesso odontotecnico, lo stesso bar, lo stesso amore per il cinema e la cucina etnica, Massimo è entusiasta di aver fatto questa conoscenza e parecchie volte il suo sguardo si è incrociato con quello di Elisa, il tempo in certe occasioni sembra volare, si erano fatte quasi le 10 e nessuno dei due aveva mangiato, se non le classiche patatine fritte offerte dal bar assieme agli aperitivi, a quel punto venne spontaneo per Massimo invitare Elisa in un localino aperto da poco che solo lui conosceva, un locale con cucina etnica e nel quale si poteva anche ascoltare della musica. La serata trascorse meravigliosamente, Elisa era entusiasta di quel locale che ancora non conosceva e Massimo era entusiasta di Elisa, una ragazza solare, allegra, ma soprattutto bella, talmente bella da far perdere il fiato, nel tornare a casa Elisa lo invitò a salire, Massimo non stava più nella pelle, un giorno fa erano dei perfetti sconosciuti che ignoravano l’esistenza dell’altro e ora…

Presero l’ascensore guardandosi negli occhi ma senza avere il coraggio di sfiorarsi con le mani, il feeling c’era ed era palpabile, eppure qualcosa li frenava, un qualcosa che era ben al di sopra dei loro desideri, non c’era stato ancora niente tra i due, qualche stretta di mano, qualche bacio sulle guance ma niente di più, però ora la situazione era strana. L’ascensore arrivò al piano, il primo appartamento sulla destra era quello di Elisa che faceva strada, aprì la porta ed entrarono, fece accomodare Massimo mentre Elisa andava in cucina per fare il caffè, si erano confessati che ne andavano letteralmente pazzi, altra cosa in comune, mentre Elisa armeggiava in cucina Massimo si sentì quasi attratto da un porta foto, incuriosito si alzò ed andò a vedere, era la classica foto di famiglia, una bambina e i genitori, “Elisa sei tu nella foto?” domanda un po’ scontata, naturalmente lei rispose “si con mamma e papà” a quel punto Massimo guardando la foto di famiglia più attentamente e da vicino chiese ne hai altre? Elisa: “sì nella libreria c’è un album fotografico poi te lo faccio vedere” Elisa uscì dalla cucina con il caffè prese l’album e si sedettero sul divano.

 Massimo più guardava quelle foto e più sgranava gli occhi, quella donna l’aveva riconosciuta, a quel punto in stato evidente d’imbarazzo misto a rabbia e tanto smarrimento, chiese sempre più insistentemente maggiori informazioni, Elisa continuava a sfogliare l’album e nello stesso tempo continuava a commentare le foto e rispondere alle domande di Massimo, sembrava ritornata bambina, quanti ricordi affiorano dalla mente guardando quelle immagini, “mamma e papà non si sono mai sposati, papà mi raccontava sempre che la mamma era sempre in viaggio, io la vedevo poco e sono cresciuta con papà ma quando c’era eravamo come una vera famiglia, mi voleva tanto bene, ci voleva bene, il suo lavoro la teneva lontana anche per mesi, faceva la ricercatrice, poi un giorno papà mi disse che mamma non sarebbe più tornata perché era salita in cielo”. Elisa alzò gli occhi proprio nel momento in cui una lacrima scendeva sul viso di Massimo, “ti sei commosso, ti ho fatto piangere, scusami Massimo”.

A quel punto Massimo strinse le mani d’ Elisa e dovette dirgli la verità, “quella donna, tua madre è… era… mia madre, è vero faceva la ricercatrice ed era sposata con mio padre, il quale in punto di morte mi raccontò tutto, sapeva che mamma aveva un’altra storia con un altro uomo lontano da qui, non mi ha mai parlato di una figlia, forse non lo sapeva o forse si, non lo so, hanno avuto un incidente con la macchina lei è morta subito mio padre dopo qualche mese”.

“Tu Massimo allora sapevi tutto…”   “Elisa ti giuro solo ora l’ ho capito, tu sei mia sorella” il mondo parve crollare addosso ai due giovani, il destino a volte fa brutti scherzi, passarono lunghi minuti in silenzio, non una parola, non un gesto, a quel punto lei scoppiò a piangere,  si alzò e si diresse verso la sua camera da letto chiudendo la porta alle sue spalle. Massimo attonito per l’accaduto cercò di fare mente locale ma l’unica cosa che riuscì a fare era quella di andarsene.

Passarono alcune settimane senza che i due avessero notizie uno dell’altro, poi una domenica mattina Massimo ricevette una telefonata, era Elisa “Ciao Massimo scusami, Elisa ti capisco è stato uno shock troppo grande per noi,  Massimo vorrei parlarti, va bene quando vuoi, sono sotto casa tua posso salire? certo Elisa” Massimo la fece salire, sul pianerottolo si abbracciarono come non erano mai riusciti a farlo prima, qualche lacrima venne prontamente asciugata ed entrarono nell’appartamento, Elisa si guardò attorno, Massimo aveva già capito tutto e prese delle foto che aveva nel cassetto “Ecco Elisa, questa è mamma”.

Chissà forse i due giovani che si erano trovati per caso speravano in una storia d’amore a lieto fine, del tipo “e vissero felici e contenti per tutta la vita” non fu esattamente così, ma forse non era stato un caso a volerli far incontrare e comunque sarebbero rimasti uniti ugualmente per tutta la vita da un legame non d’unione ma di sangue, l’essere fratelli.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

CLICCA SULLE ICONE QUI SOTTO ED ENTRERAI IN STANZA E NEI NOSTRI BLOG

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963