Creato da lejaorgana il 20/02/2008
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« Teseo, Arianna e "Il Co...Del latercolo pompeiano »

Appendice al latercolo pompeiano

È vero che la febbre del palindromo, quando ti assale, è difficile da contrastare; la mia ultimamente diventa da cavallo soprattutto di notte: quando non riesco a prendere sonno, mi dedico ai quadrati magici. Ecco altre riflessioni.
Come ho detto all'inizio del precedente post, sarebbe interessante scoprire come avvenne il ribaltone ROTAS/SATOR. Ora mi sento di azzardare un'ipotesi, anch'essa un po' enigmistica: che sia successo quando qualcuno (naturalmente sotto questa dicitura generica non si nasconde un personaggio specifico, ma generazioni e generazioni di persone) scelse il quadrato per costituire il centro di quello che, nella stratificazione millenaria della Clavicula Salomonis, uno dei più famosi e antichi grimori esistenti, sarebbe diventato il secondo dei sette pentacoli di Saturno lì raggruppati ? Costui, per sommare mistero a mistero, traslitterò le parole latine in lettere ebraiche e, per agevolare chi era abituato a leggere l'ebraico, le scrisse nel verso in cui si legge (e soprattutto si scrive) questa lingua, cioè da destra a sinistra, quindi alla prima riga scrisse (si prega di leggere DA DESTRA A SINISTRA !) SATOR, alla seconda AREPO e cosi via. Chi ritraslitterò il quadrato in lettere latine non pensò a questa sottigliezza et voilà  nacque il quadrato del tipo SATOR. Magari quest'ultimo fu anche spinto dall'assonanza Sator/Saturnus (in ambito magico le assonanze contano molto: in questo caso in realtà  siamo in presenza di più di un'assonanza, cioè della stessa radice linguistica, ma ciò si sarebbe scoperto molti, molti secoli dopo) o forse fu semplicemente qualcuno che non conosceva alla perfezione né l'ebraico né il latino, il che in ambiente orientale alto medievale (III-IX sec. d.C.: l'ebraico era già da tempo una lingua morta, compresa solo dai commentatori dei libri sacri, e il latino si avviava a diventarlo) non è infrequente; pensiamo anche in mano a chi andavano i grimori: la Clavicula (devo queste notizie alla traduzione italiana della Chiave di Salomone, a cura di S. Fusco, Roma 2006) fu scritta in origine, anche se non da Salomone, in ebraico (ne esistono ancora frammenti), poi tradotta, nell'ordine, in greco (copia ne abbiamo ad esempio nel Codex Harleianus 5596 del XV sec., conservato alla British Library), latino, lingue romanze, inglese, tedesco ecc. ecc. (ce ne sono migliaia di copie !) e ricordiamo anche che in origine la Clavicula non era un grimorio, ma al massimo un libro delle ombre (qualcuno ha seguito il serial TV "Streghe", vero ?), insomma era un testo di magia bianca, non nera.
E tanto per tirare in ballo anche i Templari, non mi sembra così inverosimile che, svariati secoli dopo, costoro, anche per sottrarre il quadrato al dominio della magia, che nel frattempo si era trasformata lentamente, ma inesorabilmente in magia nera, cioè in stregoneria, tornando a capire sia il latino che, alcuni, l'ebraico, abbiano voluto ripristinare il vero significato del quadrato e abbiano anzi voluto accentuare il suo senso più alto, quello che sottolinea l'onnipotenza di Dio (in origine degli dei), scolpendolo qua e là in molte loro chiese e luoghi sacri, alcuni di loro arrivando anche a ripristinare il tipo ROTAS originario (in centro Italia ne esistono almeno tre esempi ed uno di essi - Capestrano, Chiesa di S. Pietro ad Oratorium - è anche ruotato di 180º ed ho la vaga impressione che NON sia stato murato in questo modo né per un caso né per errore !), tentando anche, nel solito loro modo un po' criptico, di spiegarlo ad un pubblico più vasto: ricordate la N e le lettere angolari capovolte ? A proposito, che sia questo il vero significato della pietra di Stenay: indicare quali lettere, contenute nel motto, siano capovolgibili e quindi vadano capovolte ? Io penso che quello che abbiamo sia un calco, il quale presenta la visione speculare della forma originaria della pietra, che doveva presentare da sinistra a destra croce greca, apice capovolto, lettere incolonnate verticalmente e capovolte (avete fatto caso che anche tra le lettere ve ne sono alcune, per così dire, palindrome, nel nostro caso la A, la O, la T, mentre altre non lo sono ?). Questo vorrebbe anche dire che si fa riferimento al quadrato di tipo ROTAS e non a quello di tipo SATOR. Inoltre dalla forma a cerchio della versione ROTAS, che si trova ad Aosta, quello con tutte le lettere capovolgibili rovesciate, si evince che mancherebbe all'appello solo la vocale E (sono capovolte sia la E di OPERA che una delle due di TENET), ma è probabile che, dato che un angolo della pietra è mancante (secondo me che lo considero un calco è quello in basso a sinistra, altrimenti è in basso a destra), la E fosse proprio in quell'angolo: da alcune foto scovate in rete -vedi link a lato- sembra che ce ne sia un vestigio, preceduto (anzi seguito, se ho ragione di dire che è un calco) da una barra verticale: sarebbe qualcosa del tipo |F, perché l'ultima stanghetta della E è smangiata. Da un'altra foto in quell'angolo sembra esserci un accenno di quadrato con i lati prolungati da un lato e in basso e dall'altro lato un triangolo rettangolo. Bisognerebbe controllare direttamente in situ (chi parte per Stenay !?). Ma comunque sia di ciò, direi che questa interpretazione è senz'altro più plausibile dell'altra, del tutto cervellotica, da me formulata per scherzo nel precedente post.
Infine, a dimostrazione che in origine l'uso del quadrato nella Clavicula non aveva niente di demoniaco, nel circolo esterno del secondo pentacolo di Saturno si legge (Salmi LXXII, 8: per incidens il LXXII è uno dei due salmi, oltre il Cantico dei Cantici, che viene considerato scritto proprio da Salomone)
Et dominabitur a mari usque ad mare et a flumine usque ad terminos orbis terrarum
("E dominerà  dall'uno all'altro mare e dalle acque interne ai confini della Terra"), cioè in altre parole TENET OPERA ROTAS ("La mano di Dio fa girare il mondo"), ma stavolta non solo è scritto in lettere ebraiche, ma anche in lingua ebraica (quella sopra è la traduzione dei Settanta), sconosciuta ai più e soprattutto a colui che aveva ritraslitterato in lettere latine il quadrato, dando vita al diabolico "seminatore" di zizzania !
Come ho detto non credo di essere riuscita a chiarire ogni mistero del quadrato magico anche perché, se avessi veramente risolto l'enigma del SATOR, dice un'antica leggenda, sarei destinata a dominare il mondo ed è una prospettiva che, credetemi (soprattutto a quest'ora di notte !), non mi alletta per nulla, tanto più che sono convinta che anche tale leggenda tragga origine, come il SATOR, da un fraintendimento del pentacolo di Saturno (dominabitur: futuro) e sia quindi una bufala, che ha però avuto, secondo me ed ahimé, la sua buona parte nel tenere viva nei secoli la "questione SATOR", inteso come possibile strumento di potere ! E quello che mi attrae irresistibilmente in tutta questa faccenda è proprio il fatto che un semplice gioco sia stato trasformato nel tempo dall'umanità  credulona in uno strumento di potere: sic transit gloria mundi !
Però...però.... il quadrato, questa volta 4x4 e non 5x5, di ROMA/AMOR, oltre che nelle forme piene (del tipo ROMA OLIM MILO AMOR) esiste anche in una forma, per così dire, vuota al centro (cioè

ROMA
O.....M
M.....O
AMOR

sono stata costretta a ricorrere all'espediente dei puntini perché le O e le M non volevano saperne di stare al loro posto) che conferma l'interpretazione del quadrato non come un palindromo (ricordate ? ROMA e AMOR sono parole bifronti, non palindrome), ma come un ambigramma.
Avrete notato che non ho mai accennato all'interpretazione del SATOR in chiave matematica: ciò è dovuto al fatto che sono convinta che, se ai fautori della soluzione matematica del SATOR non ha restituito il senso del ridicolo il SUDOKU, che non è altro che un quadrato magico matematico di ordine 9 e di costante 45 (ho appena finito di risolverne uno sull'ultimo numero de "La Settimana Enigmistica" !), per loro non c'è più speranza e vanno lasciati da soli ai loro inutili riti iniziatici.
Per tornare ai nostri quadrati magici "letterari", bisogna prendere in considerazione il quadrato eugubino: NIGER INARE GALAG ERANI REGIN.

N I@ E R
I N A R E
@AL A@
E R A N I
R E@ I N

In questo quadrato, trovato graffito in una grotta nei pressi di Gubbio, la cosa graficamente rilevante è il modo in cui è scritta la G, tutte e quattro le volte che ricorre: essa è capovolta e stilizzata in segmenti (una specie di @, per questo ho usato sopra questo segno grafico per rendere visivamente l'idea del quadrato). Sembrerebbe qualcosa di simile alla pietra di Stenay (o meglio all'interpretazione sballata della pietra di Stenay), questa volta incorporata nel quadrato stesso, cioè un invito alla LETTURA INTRICATA. Ne risulta però una lettura intricata imperfetta, ché bisogna staccare la penna dal foglio (o il dito dal graffito) almeno una volta, se si vuole trovare qualcosa di sensato (anche se un po' scarsino quanto a pregnanza). Premetto che per ora mi sono limitata all'uso della lingua italiana: prima le prime tre righe: REGINA REGALA GIN; poi le altre due: E RE RAGNI IN.
Se non si stacca la penna dal foglio si ha: INNI, GARE REGALA G.ERRE A GINNI, una specie di "Mario ama Maria", insomma il solito graffito ! Mi sono accorta solo in un secondo tempo che GR o G.ERRE è il mio monogramma, ma, vi giuro, non sono stata io a fare il graffito e non conosco nessun Ginni !!??
Né miglior fortuna si ha usando come chiave di lettura l'anagramma. Ecco alcuni dei deludenti risultati:
REGGERÀ NINA INNI, GARE, REGALI ?
REGALI REGGERAN INANI GARE ? NI
IN GALERA REGNAN I GRAN GENERI
E L'ARRINGA INGANNA EGREGI REI
I RE REGNAN NEI REGNI: LA GAG IRÀ
INANE LA GAG: GIRARE REGNI NERI
ANGLI, GIÀ RE, GENERAN IRA: REGNI ?!
NANA GELERÀ NEI RAGGIRI NEGRI
LA GRAN ENERGIA GIRA NEI NEGRI
LA GRAN NEGRIERA GIRA NEI GENI
E NEGRIERI AGIRAN: GRAN LEGNI !
ANAGNINA ERIGE GRA: NEGRIERI!
LIRA NÉ NERA NÉ GRIGIA NE' RAGGI
ANGELI GRIGI GENERAN NERA IRA
NÉ I RAGGI NÉ L'IRA RIGENERAN: AG !
AGRR !: L'IGIENE RIGENERA GIANNA
e last, but non least:
GRANE E GIRI IN INGENERA GRAAL.
No ! Ancora "Il codice Da Vinci " !?Harg ! Meglio mettersi a dormire !
Il giorno dopo, più lucida, ho esaminato le singole parole che costituiscono il quadrato, senza per altro ricavare molti lumi da questo esame. Dunque:
1) NIGER può essere: a) nominativo maschile singolare dell'aggettivo latino niger, nigra, nigrum; b) il fiume africano; c) lo stato africano.
2) INARE è il termine più criptico: a) con l'accento sulla e finale è una città  del Togo (stessa Africa occidentale di 1 b-c, ma non vi preoccupate alla fine avremo quasi fatto il giro del mondo conosciuto, almeno del mondo antico conosciuto); b) una voce un po' arcaica del verbo latino inaro "sotterro arando".
3) GALAG può essere: a) una piccola città  indiana nel distretto di Raichur di Karnataka, 50 km a N-E di Raichur; b) un cognome, attestato in Sudan; c) un acronimo: Gay And Lesbian Association of Ghana (sic); d) infine sembra che in elfico (ricordate J.R.R. Tolkien ?) Galadriel, il nome di una regina degli elfi, derivi da galag + riel e voglia dire "fanciulla inghirlandata di luce", ma essendo l'elfico una lingua inventata dall'autore che non parlo correntemente non so se galag voglia dire "fanciulla" o "inghirlandata di luce".
4) ERANI è: a) un cognome italiano; b) un antica città  della Messenia (Peloponneso, Grecia), citata da Strabone, non lontana dalla "sabbiosa" Pilo, la città del saggio consigliere di Agamennone, Nestore; c) il genitivo singolare (o anche, ma con minor probabilità, il nominativo plurale) di éranus, i (con l'accento sulla e), termine latino attestato in Plinio il Giovane e che vuol dire " associazione di mutuo soccorso su base volontaria" (di male in peggio!).
5) REGIN è: a) un cognome; b) una parte del nome di un distretto spagnolo: Regin de Mursia; c) (e questo è il significato più intrigante !) un personaggio della mitologia nordica, nominato negli Edda: figlio di Hredmarr, fratello del drago Fafnir e di Otr, come quest'ultimo è un nano esperto in metalli (forgia spade e ama l'oro), dai capelli neri e il colorito pallido.
Da questo guazzabuglio come si viene fuori ?Io non lo so ! Qualcosa che abbia senso ?
Siccome tutti e cinque (anche se l'ultimo è un po' tirato per i capelli) sono anche toponimi, potremmo essere nell'anteprima del giochino rilanciato recentemente dal Bartezzaghi nella rubrica "Lessico e nuvole" della Repubblica dell'11 aprile scorso. Ciò comporta l'ammissione che i termini sono stati giustapposti solo per il fatto di essere bifronti l'uno dell'altro, mentre GALAG è, come al solito, l'unico palindromo. Neanche a dire che indichino i quattro punti cardinali, perché abbiamo due toponimi del sud, due dell'est e uno dell'ovest, mentre manca il nord. Nell'insieme un po' pochino. Che delusione ! Dove sono finiti i significati esoterici ?
Facciamo un altro, estremo tentativo:
TU, O NEROCRINITO NANO REGIN, DELL'ASSOCIAZIONE DI MUTUO SOCCORSO, TI SOTTERRI ARANDO NELLA CITTÀ DI GALAG.
Oppure, ammettendo (senza concederlo) che sia scritto in un ibrido latino-elfico:
TU, O NANO REGIN, DALLA NERA CHIOMA, SOTTERRI PER TE ARANDO LA FANCIULLA ELFICA DELL'ASSOCIAZIONE DI MUTUO SOCCORSO !
o infine:
TU, O NANO REGIN, DAI NERI CAPELLI, A TUO VANTAGGIO SOTTERRI ARANDO LA BRILLANTEZZA DELLA SOLIDARIETÀ.
Siamo in piena fantasy ! Avete qualche altra idea ? Io sono esausta ed ho il cervello che mi va in pappa, quindi, dopo aver constatato che non è affatto facile costruire un quadrato magico così speciale come il SATOR, pardòn come le ROTAS, sconfitta dal quadrato magico eugubino, la pianto qui ! Che d'ora in poi se ne occupino i matematici !

 
 
 
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