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Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 06 Maggio 2006 da clairespol

quanto vorrei riuscire a scomparire!!!!!!!!

ci sono momenti in cui davvero preferirei scappare e non trovarmi + davanti alle solite problematiche, ai soliti amici , alle solite "tradizioni" del sabato sera..... che pallleeeeeeeee!!!
vojo riuscire a mollare tutto e a disegnare per me una nuova vita altrove, lontano da tutto e da tutti, dove nessuno mi conosce.
quanto lo vorrei.......

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Commenti al Post:
aspro80
aspro80 il 07/05/06 alle 14:35 via WEB
ciao claire.. quello che tu dici e' una cosa che e' passata e che passa nella testa di molti... quello che penso e che alcune volte la vita diventa troppo monotona presto, sempre le stesse cose e cosi' per tanto tempo, allora si ha voglia del "diverso"... tutto diventa abitudinario.. pero'penso sia solo un momento perche'se c'e' il divertimento, il sorriso anche l'abitudine in certe cose ci puo' stare.. purche' sia piacevole... ciao
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kangaroo1983
kangaroo1983 il 09/05/06 alle 00:13 via WEB
ciao, se x caso scompari, mi porti con te, xche vorrei tanto sparire anche io. cmq, di dv sei?
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UltimoImperatore78
UltimoImperatore78 il 10/05/06 alle 00:09 via WEB
Il Sogno Guardai verso il maestoso essere che fluttuava proprio davanti a me. La sua luce colmava l’ intera stanza con una calda irradiazione. “Chi sei?” Chiesi dentro il mio cuore. “Sono te, mia Cara,” fu l’ inaspettata risposta. Non avevo capito che cosa avesse detto l’ essere meraviglioso. Io non ero maestosa. Non potevo fluttuare nell’ aria come l’ essere davanti a me e sicuramente non avevo luce a sufficienza per riempire l’ intera stanza. Ero solo una persona normale con una vita normale. Dei giorni mi sentivo bene, ero persino tranquilla, ma dei giorni stavo male, ed ero persino tormentata. Facevo il mio lavoro al meglio delle mie possibilità e cercavo di pagare le bollette alla scadenza. Ero una buona cittadina. Avevo una famiglia che amavo e amici che si occupavano di me. Tuttavia, a volte, ero spaventata, irritata o triste. No, non ero speciale. Ero proprio normale. “Ma, mia cara,” l’ essere interruppe i miei pensieri, “normale È speciale.” “Che cosa?” Risposi con una voce alquanto adirata ed irrispettosa. Velocemente, coprii la bocca e mormorai delle scuse. “Non hai bisogno di scusarti con me, mia cara. Io sono te, ricordi?” “No, mi dispiace,” risposi, quasi a me stessa. “Non posso crederci. Non lo posso accettare. Se fossi te, allora perchè mai vorrei essere me?” “Sono molto orgogliosa di essere te. Sono molto orgogliosa di come sei riuscita ad andare avanti anche nelle situazioni difficili. La vita sul piano fisico può essere, e di solito lo è, piena di sfide. E tu-io abbiamo conservato un cuore che ama.” “Un cuore che ama?” “Sì, e una mente che pensa. Tu, che è tu ed io insieme, hai mantenuto il nostro legame, la nostra promessa per rimanere il nostro Sé davanti alle molte tentazioni che avrebbero potuto distoglierci dall’“essere normale”, dall’“essere speciale.” “Beh, sì,” risposi, grattandomi il mento. “Devo dire che ci sono milioni di tentazioni, dallo scegliere di fare la raccolta differenziata dei rifiuti a pensare prima di parlare. Credo proprio di provare ad essere la persona migliore che posso, la maggior parte del tempo.” “Sì, e sei speciale, sempre. Sei speciale non solo perché cerchi di fare del tuo meglio, ma perché hai scelto di lasciare la forma che vedi davanti a te-me-noi e sei entrata nell’esperienza della vita fisica.” Ora ero confusa. Non ricordavo di aver fatto una scelta simile. Infatti, se avessi potuto scegliere, sarei istantaneamente diventata il maestoso essere davanti a me. “Sei sicura?” rispose l’essere, leggendo nuovamente I miei pensieri. “Che cosa mi dici della tua famiglia, dei tuoi amici, del tuo lavoro, del tuo pianeta? Non ti mancherebbero?” “Beh, sì. Mi mancherebbero molto. Ma, se io sono anche un essere come te, allora anche loro devono avere una parte di loro che è come te. Non è vero? “Certamente,” rispose l’essere con un sorriso così luminoso che l’irradiazione si estese al di là dei muri della stanza, finché non ci furono più muri né pavimento. C’era solo luce. Al principio ero un po’ spaventata. Stare in mezzo ad una luce così brillante non era un avvenimento “normale”. L’essere rise gentilmente. “Non preoccuparti. Infatti la stanza intorno a te, e anche l’intero mondo fisico, esiste ancora. Tuttavia, ora la tua attenzione è rivolta al mio mondo, che ha una vibrazione superiore. “Seguimi, ” disse l’essere. “C’è qualcosa che vorrei tu vedessi.” L’essere mi condusse ad una porta che sembrava apparsa dal nulla. Mentre ci avvicinavamo, la porta si spalancò. L’essere varcò la soglia e mi fece un cenno per seguirlo. Ci volle un po’, affinché la mia vista si chiarisse. Poi vidi. Davanti a me c’era una veduta della mia casa, della mia famiglia e dei miei amici che si riunivano insieme, tranne che ogni cosa ed ognuno emanavano una luce raggiante. Si voltarono tutti verso di me e sorrisero. I loro sorrisi fecero diventare la stanza persino più luminosa. “Hai portato la tua consapevolezza fisica,” dissero con una voce sola. “Anche noi stiamo cercando di portare qui la nostra coscienza fisica. Non sarebbe meraviglioso se potessimo incontrarci qui, fisico e spirituale, e poi ritornare sulla terra? Pensaci! Riesci ad immaginare l’impatto che avrebbe se potessimo collegare la nostra essenza fisica e spirituale per creare un flusso continuo dallo Spirito nella Materia?” “Forse sto sognando,” pensai a voce alta. Provai a darmi un pizzicotto sul braccio, ma questo appariva diverso. Non era solido. Era più simile ad una nuvola, una nuvola dorata. Le mie mani era raggianti quanto quelle dell’essere maestoso. Mi voltai per domandare all’essere cosa fosse accaduto e scoprii che se n’era andato. “No” rispose la voce dell’essere da dentro il mio cuore e la mia mente. “Non me ne sono andato. Sono dentro di te. Ora, per favore, portami nel tuo mondo fisico e non dimenticare che io sono te-dentro.” Mi sedetti sul letto di soprassalto. Il mio corpo era bagnato fradicio di sudore e il mio compagno dormiva accanto a me. “Dopo tutto è stato un sogno,” pensai. “Oh, ma che sogno meraviglioso!” disse la voce, ormai familiare, dentro di me, che rispondeva ancora ad ogni mio pensiero ...
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coutos
coutos il 10/05/06 alle 11:00 via WEB
sai anke a me capita spesso di sentirmi limitato dalla solita routine, ma tutte le volte che mi sono allontanato dai miei amici e dalla mia famiglia dopo un primo periodo di "benessere" si cominica a sentire la mancanza delle solite vekkie abitudini..il trucco penso sia semplicemente tentare di variare un po' le cose senza stravolgerle...
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lottergs
lottergs il 25/03/09 alle 06:18 via WEB
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