Creato da leo.fortuna il 17/08/2012
Opinioni in libertà

Area personale

 
 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 
« Quando il destino divent...Il Papa a sostegno degli... »

L’auspicata ripresa economica, sociale e culturale deve necessariamente partire dai Comuni d’Italia.

Post n°428 pubblicato il 19 Novembre 2015 da leo.fortuna
 

Dopo una breve pausa riprendiamo il cammino tracciato con il post dello scorso 9 novembre, dove ci riservavamo di “provare insieme a disegnare un progetto operativo per l’imminente futuro di ogni Comune d’Italia, con idee e disponibilità individuale alla pratica realizzazione del cambiamento".
Per le ragioni cui abbiamo già fatto cenno è assolutamente prioritario precostituire gli elementi idonei alla realizzazione del PROGETTO.
Occorre quindi continuare a porsi degli interrogativi cui dare risposte certe:
>Può un’amministrazione comunale in carica realizzare il programma presentato alla cittadinanza in fase di campagna elettorale se la cittadinanza, dopo averle dato fiducia, non collabora?
>Come possono gli stessi cittadini dare un fattivo contributo per migliorare e realizzare le esigenze della collettività se vengono ignorati o finanche ostacolati da chi li governa?
Anche ai predetti quesiti la risposta è ancora una volta negativa.
Ecco, allora, che è auspicabile una svolta di impronta culturale, con la negazione dell’autoritarismo da una parte e l’abbandono del costante bisogno assistenziale dall’altra, perché il progresso sopraggiunge solo se i governanti e i cittadini amministrati interagiscano in armonia coordinata, con una rappresentazione di uno in supporto all’altro: lo stimolo favorisce, inevitabilmente, l’azione migliore per conseguire i risultati desiderati.
Col buon senso e ostentata determinazione, è risaputo che le buone politiche pubbliche inculcano nell’animo dei cittadini il buon comportamento con risvolti virtuosi così come idonee iniziative dei cittadini sono da stimolo agli amministratori, indotti a governare nel migliore dei modi.
Quando invece l’inadeguatezza di chi governa è evidente e perdura nel tempo, la cittadinanza si disaffeziona e diventando passiva provoca stasi nell’azione amministrativa induce chi governa a non produrre evoluzioni mirate al progresso cui si ambisce.
A questo punto bisogna chiarire definitivamente cosa si intende per “governare bene” e quale deve essere il ruolo funzionale dei “cittadini” intesi come idoneo strumento di stimolo.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963