Creato da Talis_Manos il 19/10/2014

Perle e Pietre

... Ali d'Aquila sulle Alte Vette ...

 

L'ARmaTura di Dio ...

Post n°4 pubblicato il 05 Gennaio 2015 da Talis_Manos

            Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto.

«Onora tuo padre e tua madre», questo è il primo comandamento con promessa,

«affinché tu stia bene e abbia lunga vita sopra la terra».

E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell'ammonizione del Signore.

Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo,

non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo la volontà di Dio di buon animo,

servendo con amore, come a Cristo e non come agli uomini,

sapendo che ciascuno, schiavo o libero che sia, se avrà fatto del bene, ne riceverà la ricompensa dal Signore.

E voi, padroni, fate lo stesso verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che il loro e vostro Signore è in cielo e che presso di lui non c'è alcuna parzialità,

10 Del resto, fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza.

11 Rivestitevi dell'intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo

12 poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti.

13 Perciò prendete l'intera armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare ritti in piedi dopo aver compiuto ogni cosa.

14 State dunque saldi, avendo ai lombi la cintura della verità, rivestiti con la corazza della giustizia,

15 e avendo i piedi calzati con la prontezza dell'evangelo della pace,

16 soprattutto prendendo lo scudo della fede, con il quale potete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno.

17 Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio,

18 pregando in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito, vegliando a questo scopo con ogni perseveranza e preghiera per tutti i santi,

19 e anche per me affinché, quando apro la mia bocca, mi sia dato di esprimermi con franchezza per far conoscere il mistero dell'evangelo

20 per il quale sono ambasciatore in catene, affinché lo possa annunziare con franchezza, come è mio dovere fare.

21 Ora, affinché anche voi sappiate come sto e ciò che faccio, Tichico, il caro fratello e fedele ministro nel Signore, vi informerà di tutto;

22 ve l'ho mandato proprio a questo scopo, affinché veniate a conoscenza del nostro stato e consoli i vostri cuori.

23 Pace ai fratelli e amore con fede da Dio Padre e dal Signore Gesú Cristo.

24 La grazia sia con tutti quelli che amano il Signor nostro Gesú Cristo con sincerità.

 
 
 

Tu sei Luce ...

Post n°3 pubblicato il 28 Ottobre 2014 da Talis_Manos

L'uomo saggio ha le chiavi della propria mente.

In essa i pensieri positivi sono ospiti ordinari.

Sono banditi i pensieri che muovono vertici negativi,

come quelli di paura, preoccupazione, ansia, agitazione, fretta e simili,

tutti nemici della serenità dello spirito.


L'uomo saggio sa che se riesce a far tacere il rumore delle cose,

la parte migliore di sé fa sentire la sua voce.

Questo è un ideale per tutti, che non è facile da raggiungere tra i tanti richiami della materia,

che distolgono la nostra attenzione dall'Alto;

ma la padronanza costante sui nostri pensieri ci porterà a un risultato felice.

D'altronde la regola è semplice:

più i pensieri sono elevati, più la nostra vita sarà di ordine elevato.

 

*

 
 
 

Le 12 Porte Cosmiche...

Post n°2 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da Talis_Manos

 

L'Eredità dell'Ordine di Melchisedek

"Io e Myriam, la mia dolce compagna, siamo qui insieme e lei scrive, per mio conto, ciò che Dio vuole si sappia per i tempi futuri. Verrà l’ora in cui queste mie parole emergeranno dal buio dei secoli, quando la Terra sarà molto cambiata.

Voi uomini del tempo futuro, sia che viviate nei villaggi o nelle città, a Gerusalemme o a Roma, potrete usare nuove tecnologie per accedere in un istante alla conoscenza, se lo vorrete. E quando accadranno queste cose, l’ora sarà venuta.

Sarà necessaria la vostra trasformazione, per attraversare il tempo e le dimensioni.

Ecco allora che, per accedere alla Gerusalemme Celeste, io vi indico 12 chiavi, che vi permetteranno di aprire le 12 Porte Cosmiche, le 12 Porte della trasformazione interiore. Dodici come i gioielli posti su ciascuna porta della Gerusalemme Celeste. Un luogo non fisico, ma in cui non potrete entrare fino a che non abbandonerete definitivamente l’illusione della vostra mente, il cui scopo è quello di nascondervi la vera Realtà, di separarvi dalla Luce.

Ebbene, io vi dico che ogni Porta rappresenta una difficoltà da superare e trascendere, per renderla una virtù, capace di trasformare ogni uomo nella sua essenza interiore.

Se volete entrare nella vita, trovate le chiavi delle 12 porte. Questo io vi comando.

Il Perdono è una virtù e apre la prima Porta. Perdono verso voi stessi, prima di tutto, e verso i vostri fratelli che vi hanno fatto del male. Il perdono, attuato con il cuore, è come una catena che vi libera e riporta la gioia nel vostro animo. Abbiate il coraggio di perdonare, anche ai vostri nemici. Ma, ricordate, il vero nemico è dentro di voi, è la vostra mente che vi separa dalla Luce. Perciò io vi dico, abbandonate il rancore, l’orgoglio, chiedete e offrite il perdono e date la vostra pace.

La meta finale richiede purezza e lAmore è la chiave che apre ogni Porta, rappresenta il solvente per raggiungerla. Dovete agire con trasparenza, senza secondi fini, senza aspettarvi nulla in cambio. Imparate a offrire il vostro Amore incondizionato che non è un’emozione, ma uno stato dell’essere e non proviene da una relazione con altri, ma dall’interno di voi stessi. Quest’Amore è l’Energia che tiene assieme tutto l’Universo, è l’Armonia che pervade ogni cosa.

Poi c’è la Costanza. Il giardino della vostra anima va innaffiato continuamente per mantenere i vostri fiori sempre freschi. Qualunque percorso abbiate intrapreso, dovrete proseguirlo con forza di volontà, senza paura, andando sempre avanti, senza farvi fermare da nulla e nessuno.

La chiave per oltrepassare la quarta porta è la Verità, a qualunque costo. È la bandiera dell’Ordine di Melchisedek. Operate sempre nella Verità, non temete di dirla, non state in silenzio. Non mentite. Sacrificatevi per essa. Consacratevi a essa, accettando il dileggio, l’insulto. Non abbiate timore. La Luce è la sola Verità e la vostra Divinità è la Verità della vostra vita.

Poi viene la virtù che apre la Porta dell’Onestà con voi stessi e con i vostri fratelli, che vi rende cristallini e vi fa riflettere nella grazia di Dio. Non vi approfittate degli altri. Siate leali. Operate sempre in modo giusto, avendo cura degli altri e dei loro bisogni. Avete inteso?

La sesta Porta è quella della Saggezza, indispensabile per operare nella Luce di Dio. Imparate a vivere tutto con distacco, senza farvi coinvolgere da sentimenti ed emozioni. Sappiate riconoscere le vostre debolezze e quelle altrui. Offrite il patrimonio delle esperienze vissute, perché possano diventare utili al prossimo. Sappiate vivere con discernimento, senza esprimere giudizio. Ricordate ciò che ho detto: non giudicate, se non vorrete essere giudicati.

Poi vi è lOrdine interiore, l’integrità morale, che vi permette di allinearvi con la Volontà Divina. Sappiate mantenere l’equilibrio, condurre una vita regolata, semplice, secondo i principi naturali. Non esagerate in nulla, non trasgredite l’ordine morale, fate della vostra vita un esempio per gli altri.

L’ottava Porta potrete oltrepassarla con la Donazione. Quando saprete donare agli altri il vostro aiuto, in ogni modo possibile. Non solo denaro, ma tempo, cure, preghiera, offrendo voi stessi. Dedicatevi al prossimo, non solo ai genitori, ai parenti, ma a chiunque può avere necessità anche solo di un gesto, di una parola, di un sorriso.

La Fede è la Porta che vi permetterà di accordare lo strumento meraviglioso che è il vostro cuore. È il cuore che conosce il modo per avvicinarvi a Dio e vi spinge là dove tanti altri dubitano. Sappiate che la Fede è una virtù straordinaria che chi non ha non può comprendere. Vi fa sentire bene. Vi fa piangere o gioire, quando la sentite dentro, anche di fronte a un cielo stellato, o al sorriso di qualcuno che vi ringrazia. La fede è ciò che vi porta a vedere Dio in ogni cosa, a ringraziarlo per il dono di esistere, nella fortuna, ma anche nella disgrazia. È l’energia Divina che cresce in voi e vi induce a sentirvi tutt’uno con Lui, integrandovi al Tutto.

 

Vi è poi la Porta della Fedeltà, la dote fondamentale di chi si riconosce nell’Ordine di Melchisedek, consapevole di aver camminato a fianco di Dio, in Dio, nelle sue varie vite, di essere sempre rimasto fedele alla Santa Alleanza, al Giuramento fatto all’inizio del tempo. È il senso di appartenenza a un Ordine Superiore, a uno Spirito di corpo di valore assoluto. È lo sforzo di comprendere e obbedire per realizzare ciò che Dio vuole. È la virtù del servizio, del dovere. È una legge morale, la capacità di superare tante prove, tanti sacrifici, anche a costo della vita, pur di mantenersi sempre fedele a Dio.

L’undicesima Porta si apre con la chiave della Gioia, la capacità di amare il progetto di Dio per gli uomini. È il proposito di passare attraverso morti e rinascite, con la leggerezza di chi sa che ‘tutto è perfetto’, qualunque cosa vi accada. È la capacità di accettare tutto, facendone una regola della vostra vita, senza distinguere tra il bello e il brutto degli accadimenti, perché tutto è necessario per evolvere e va vissuto con Amore. È la sensazione che vi rende entusiasti, determinati, felici, connessi con la Gioia infinita che è Dio.

E infine c’è l’Unione di intenti, la dodicesima Porta, che travalica ogni separazione, ogni divisione che le forze del male vi pongono davanti, per ostacolarvi. È una Porta fondamentale dalla serratura doppiamente rinforzata. È la virtù che vi permette di operare uniti, per uno scopo comune, il ritorno della Luce. Per conquistare il Regno di Dio, che è già in voi. Ognuno, nel proprio luogo, con le proprie possibilità, i propri compiti e il proprio Amore, consapevole della necessità di operare insieme ad altri fratelli, ponendosi con fiducia nelle mani di Dio, che Vi condurrà verso la salvezza dell’anima.

Se volete essere perfetti, trasmettete tutto questo a chi scorge in voi l’esempio da cui trarre nutrimento”.

 

E tu che leggi.. fai parte dell’Ordine di Melchisedek?

Divulga il testamento di Gesù. Questo è il tempo.

....

Sarà necessaria la nostra trasformazione per attraversare il tempo e le dimensioni.

Ecco allora che qui ci sono indicate le 12 chiavi per aprire le 12 Porte Cosmiche artefici della Nostra trasformazione interiore, 12 elementi necessari per poter affrontare la trasformazione del Pianeta che ci ospita e renderci idonei alla trasmutazione vibrazionale in atto.
Saremo finalmente liberi dalla costrizione mentale nella quale siamo precipitati e ci potremo finalmente ricongiungere alla Luce dell'Universo dalla quale siamo stati generati.

NON ESISTE PASSATO, NON ESISTE FUTURO,  ESISTE SOLO UN ETERNO PRESENTE,

IL "QUI E ORA"......


 
 
 

Il Gabbiano e l'Aquila...

Post n°1 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da Talis_Manos

C’era una volta un’aquila che viveva in una grande isola e amava volare sulle alte cime dei monti. Amava volare con le proprie ali, seguendo e facendo sua la forza del vento.

   Un giorno l’aquila vede un bellissimo gabbiano che si era allontanato dal porto e si era spinto quasi a raggiungere le alte vette. I due si innamorano e da allora amano trascorrere tanto tempo volando insieme. Il gabbiano mostra all’aquila la bellezza dei porti con le sue navi e i suoi anfratti, e l’aquila gli fa provare l’ebbrezza del volare in alto sino a raggiungere le più alte cime dei monti dell’isola  . All’inizio tutto è bellissimo e ognuno scopre il fascino del mondo dell’altro.

   Dopo un po’ di tempo però, l’aquila si accorge che il gabbiano tende a voler trascorrere sempre più tempo vicino al suo porto e al suo mare e meno ad avventurarsi per le alte montagne.

Ogni volta che l’aquila gli fa la proposta di andare a volare nell’alto dei cieli il gabbiano trova una scusa. L’aquila per qualche tempo rinuncia ai suoi voli, ma dopo un po’ sente che le sue ali hanno voglia di sgranchirsi e va a fare un giro da sola. Ma quando torna il gabbiano fa il broncio, è offeso. E dice all’aquila che il fatto che voglia volare così in alto vuol dire che non gli vuole più bene. L’aquila cerca di fargli capire che non è così, che l’ama profondamente.

La nature le ha dato grandi ali per volare in alto e lei non fa altro che seguire la sua natura, così come il gabbiano segue la sua.  Il gabbiano non si fa convincere dal discorso dell’aquila e pensa  che se il problema sta nelle grandi ali dell’aquila, la soluzione sta nel tarpargliele.

E così di notte, mentre l’aquila dorme tranquillamente al suo fianco il gabbiano prende le forbici

E, notte dopo notte, spunta un po’ le ali all’aquila, senza che questa se ne accorga.

   Un giorno, mentre sta cercando di volare verso la sua montagna preferita, l’aquila sente di non farcela, si sene stanca,  sente il suo corpo pesante e nonostante i suoi sforzi, non ce la fa a salire in cima. Sta per desistere quando incontra una maestosa vecchia aquila che vola lentamente con le sue ali spiegate. La vecchia aquila vede quest’aquila che fa fatica a volare e nota subito le ali tarpate a forma di gabbiano: capisce che qualcuno deve averle giocato un brutto scherzo.

La vecchia aquila le si avvicina e le chiede se vuole fare un giro sulle sue ali, visto che sembra un pò stanca. L’aquila ringrazia e accetta. Allora l’aquila saggia la prende su di sé e volando la porta in cima al monte. Quando arriva in cima l’aquila si sente rinascere. Ma dopo un po’ diventa triste

al pensiero che il suo amato gabbiano le farà il broncio quando tornerà.

L’aquila saggia vede il cambiamento di umore e le chiede cosa sta pensando. L’aquila si confida e le racconta che il suo amato gabbiano preferisce stare vicino al porto dove sono ancorate tante navi e non vuole volare in alto, sfidare la forza del vento e misurare la potenza delle sue ali.

   Dopo aver ascoltato, la vecchia aquila saggia le dice che anche i gabbiani possono volare in alto.

A una condizione però, che lo vogliano veramente e che non si facciano prendere dal caldo torpore marino e che non si facciano sedurre da tutte quelle navi ancorate ai porti. E comincia a raccontare le avventure di un gabbiano Jonathan Livingstone che amava sfidare la sua natura e che era riuscito a raggiungere cime e vette altissime.

   L’aquila sta alcuni giorni in compagnia della vecchia aquila saggia ascoltando i racconti sul gabbiano Jonathan Livingstone, così capisce che anche il suo gabbiano può volare in alto:

deve però essere lui a volerlo.

   E stando lì le sue ali ricrescono e si rinforzano. Un giorno si accorge di essere nuovamente in forza e si sente pronta per ritornare dal suo gabbiano. Ringrazia, saluta la vecchia aquila saggia e va. Appena arriva dal gabbiano lo abbraccia  felice e gli racconta del suo incontro con la vecchia aquila e le storie sul gabbiano Jonathan Livingstone che ha sentito. Ma il gabbiano non  ha voglia di ascoltarla. E’ offeso e convinto che l’aquila non  l’ami più.

Allora l’aquila con calma gli dice di ascoltarla molto bene, perché ha una cosa importante da dirgli.

E così gli dice: “Ogni creatura umana ha delle differenze e ognuno può amare, apprezzare e rispettare le differenze di ciascuno. La mia natura mi ha dotato di grandi ali scure con le quali volare nell’alto dei cieli. La tua natura ti ha dotato di bellissime ali bianche con le quali sorvolare mari e monti. “ Entrambi abbiamo le ali, entrambi possiamo volare in alto, da soli o in compagnia.

A me piace volare con te ma non posso più trascorrere tutto il mio tempo a stare nel porto ad apprezzare le navi ancorate. Ho bisogno di volare in alto come mi spingono le mie ali. Mi piacerebbe volare con te, averti al mio fianco, però  posso anche capire e rispettare che tu preferisca crogiolarti al caldo del sole. Ognuno ha una sua natura da riconoscere, rispettare e onorare.

E ognuno ha anche la libertà e la volontà di impegnarsi in una sfida per superare la presunta limitatezza imposta dall’ampiezza delle proprie ali”.

  Questo discorso così chiaro colpisce il gabbiano e lo commuove.

Sente che l’aquila ha ragione e allora le dice: “ Raccontami ancora le avventure del gabbiano Jonathan Livingstone in modo che io possa imparare a volare più in alto.”  

 

 

 
 
 

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IL NUOVO CAVALIERE...

 Manto bianco,  scudo,  croce e spada, sappia riuscire (con la spada) a penetrare nei Cuori e nelle Menti, ma non nell’uccisione fisica, ma semplicemente per inserire in loro l’alveolo dell’Amore Puro, Cristico. Questa è la funzione della Spada, della grande Divinità definita Michele.

 

....

 

 Penetra nei cuori con l’immagine della spada fiammeggiante, ma che in realtà è d’oro. D’oro intesa come fonte massima di luminosità e di purezza.

- Questo i Nuovi Cavalieri dovranno affinare, le loro armi di pensiero e di parole, per riuscire a penetrare nei cuori di coloro che ancora duri in queste interpretazioni spirituali, non riescono ad abbracciare le Grandi Verità che arrivano di continuo verso la Terra stessa.

- Ecco le Nuove Figure. Ecco il perché dei Nuovi Prescelti. Perché ognuno dovrà seguire nel cuor suo, ciò che sente di compiere nella purezza della mente e nella purezza del cuore.
Ecco i Nuovi Cavalieri.

*Jacques de Molay*

 

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"Ogni uomo viene al mondo simile a un foglio di carta bianca; ma le circostanze e le persone che gli stanno intorno fanno a gara per imbrattare questo foglio e per ricoprirlo di ogni genere di scritte. Ed ecco intervenire l'educazione, le lezioni di morale, il sapere che chiamiamo "conoscenza", tutti i sentimenti di dovere, onore, coscienza, ecc. A poco a poco il foglio si macchia, e più è macchiato di pretese "conoscenze", più l'uomo è considerato intelligente. Più sono numerose le scritte nel posto chiamato "dovere", più il possessore è considerato onesto; e così via per ogni cosa. Il foglio così sporcato, accorgendosi che le macchie vengono scambiate per meriti, le considera preziose.
L'uomo si identifica con il ruolo che è costretto a vivere: padre, figlio, padrone, operaio, dirigente, impiegato, intellettuale, guru, furbo, tonto, forte, debole, ecc. Per ognuno di questi ruoli esistono comportamenti sociali, abbigliamenti, modi di pensare e di esprimersi cui ciascuno si adegua inconsapevolmente. E quindi non siamo mai individui autentici, ma veri e propri imitatori: imitiamo modelli e stereotipi prodotti dalla società in cui viviamo. Persino nei comportamenti più intimi recitiamo in realtà dei ruoli precostituiti. L'inquinamento della nostra mente è troppo esteso. Bisogna imparare a dire la verità, ma per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere che cos'è la verità e che cos'è la menzogna, soprattutto in se stessi."
(G.I. Gurdjieff)
 

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