"Le faremo sapere..." cosi' mi congedo' la giovane donna
dell'agenzia, dopo avermi fatto compilare un curriculum prestampato,
con quella frase che mi reco' delusione nel cuore me ne andai,
amareggiata del colloquio sterile che avevo sostenuto.....
Decisi di tornare a casa dalla spiaggia,
cosi' mi avvicinai alla sabbia tolsi le scarpe e mi diressi,
verso la riva, il mare riusciva a donarmi una serenita incredibile,
ogni qual volta mi trovavo a passaggiare in riva al mare,
riuscivo ad immergermi nei miei sogni, e la mia mente vagava
in un mondo parallelo a quello reale, e questo mi donava sollievo.
Un ragazzo molto giovane di 16 anni o giu' di li',
stava arrivando in senso contrario,
mi si avvicino chiedendomi, con uno strano accento dell'est,
che ore fossero,
non feci in tempo ad alzare il braccio per guardare l'ora,
che senti' un forte strattone sul collo, un dolore lancinante,
non riuscivo a rendermi conto,
di cio' che stava accadendo, lui incomincio' a correre forte,
ed io capii' d'improvviso che mi aveva strappato la catenina,
non era mia, ma di mia madre,
gli corsi dietro come un cavallo infuriato,
lanciandogli dietro le scarpe che avevo tra le mani,
senza pero' riuscire a colpirlo,
a scuola ero tra le femmini la piu' brava a correre,
merito di mio padre che avrebbe voluto un maschio,
e che mi insegnava
a tirare di box, a parare i palloni lanciati come bombe
ed a correre volecemente,
"Corriiiiii voglio vedere i tacchi che ti tocchino le natiche..."
mi sembrava di sentirlo in quel momento e non fui stupita
quando mi accorsi che ero a pochissimi
metri dallo scippatore, non mi chiedevo assolutamente,
cosa avrei fatto una volta raggiunto, ora dovevo solo raggiungerlo,
incredibilmente lui cadde' a terra, oramai era mio...........
Mi torno' utile Gian Luca un ragazzino di 5 anni piu' grande di me,
vicino di casa, con cui da piccola giocavo, sempre a far la guerra,
e chi perdeva neanche a dirlo ero sempre io,
ma mi ricordavo benissimo,
le sue tecniche di immobilizzazione e cosi' ero pronta
a farglele provare,
al ladruncolo,
ma lui mi sorprese alzandosi di scatto prima
che io gli potessi essere sopra di lui
e continuo' a correre come un lampo,
ma con la paura sul volto,
una compagnia di 5 ragazzi sui venti anni,
videro la scena e capirono subito cio' che stava
accadendo, vennero in mio aiuto, e riuscirono a bloccare il fuggiasco,
mi resero la collanina, ed ora erano pronti,
a divertirsi con il ragazzino, vidi uno di loro,
sfilarsi la fibia dei pantaloni,
un'altro tiro' fuori dalla tasca un guanto in pelle nera chiodato,
li scongiurai di non fargli nulla,
gli dissi che non mi aveva fatto del male,
li pregai, mentre uno di loro mi diceva in dialetto di andarmene,
a nulla valsero le mie preghiere, misero in mezzo il ragazzo , e si
allontanarono sicuramente, per trovare un posto,
meno in vista.....
Mi senti' impotente, e nello stesso tempo viscida,
stavo per far torturare un ragazzino per una semplice collanina,
che ora che la stringevo tra le mani,
mentre le lacrime rigavano il mio viso,
volevo quasi gettarla per la rabbia,
io riuscivo a sentir le urla di quel ragazzino,
mi pareva di vedere gli sputi che colpivano il suo viso.......
Un lampo di genio,
corsi indietro, cercai i ragazzi, arrivai nel momento in cui due,
tenevano il ragazzo per le braccia, ed uno lo colpiva in pieno stomaco,
gridaii " Scappate sta arrivando la polizia "
fecero cadere il ragazzo a terra e scapparono verso il mare.
Mi avvicinai al ragazzo sussurrai "Mi spiace..."
lui alzo' gli occhi mi fisso', io non riusci' a capire mai
quello sguardo , non so cosa voleva dirmi, mi giro' le spalle
e corse via.........
Arrivai a casa, e sotto la doccia piansi,
le mie lacrime erano antiche,
mescolate alla solitudine che mi stava
pian piano logorando l'anima.
Mi feci cadere sul letto,
in quel mentre , senti' bussare alla porta, era monica la
feci accomodai, e gli raccontai cio' che mi era
appena accaduto.
Mi spiego' che li' le cose erano cambiate,
io ricordavo che da piccola, vedevo le case,
con le chiavi appese al chiavistello,
tanto era sicuro quel posto,
lei mi racconto' che ora la delinquenza era senza limite,
e che la gente aveva paura,
mi esorto' ad essere piu' prudente.
Preparai degli spaghetti in modo veloce,
con un sughetto di tonno capperi ed olive,
e Monica ceno' con me tanto sua sorella
era a casa dei suoi, sorridemmo e scherzammo tutta sera,
e riusci' a dimenticarmi di cio' che era accaduto,
alla fine Monica decise di dormire da me.........
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