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Poche idee ma confuse
Post n°30 pubblicato il 18 Maggio 2023 da serena0_01bis
Da molti anni ripetto spesso la frase: "se la chat non ci fosse bisognerebbe inventarla". Ed è proprio vero. La chat, facendo parte di una nuova concezione di percepire "l'altro", "il prossimo" anche a distanza a noi precursori del "brave new world"1 è stato utule per apprendere come conoscere gli altri. Inizialmente ingenui noi, ma poi ci "siamo fatti più furbi", con sorrisi, risate, ironia, sarcasmo e a volte anche qualche lacrimuccia abbiamo imparato, forse. Abbiamo imparato la netichette e un che bisogna rispettare anche chi realmente non si conosce. Per alcuni, non voglio generalizzare, ha aiutato a crescere l'autostima tanto da aumentarla fin troppo. Per alcuni, non tutti, per fortuna pochi, c'è stata una confusione dei ruoli, reale - virtuale, cosi tanto da considerare onore, onorabilità o altre parole simili come applicabile alla vita reale di un/a chatter. Ovvio che avere stima, rispetto, "onore" è giusto e sacrosanto ma "l'onorabilità" non si misura in una ambietne ben delimitato di cinquecento o mille persone, si misura nel suo complesso si nella comunità delimitata di una chat, di un forum ma vale molto di più quella reale perché è quella che ha a che fare con molta più gente, persone che conoscono noi, il nostro viso, il nostro lavoro e che fanno parte del nostro ambiente sociale. Alcuni hanno sempre saputo di noi più di noi stessi. Si leggeva spesso "tu sei cosi", ma cosi come? Cosi secondo della percezione ch, ognuno ha dell'altro, secondo il proprio stato d'animo del momento. (bias dell'arroganza) A me, per esempio, èstato detto in modo offensvo, secondo chi lo ha detto che sono figlia di emigranti he lavoravano in miniera, in Belgio. Se cosi fosse non ci sarebbe nulla di male e infatti non mi sono sentita offesa.Non tutti possiamo essere figli di industriali, avvocati, ingegneri e cosi via, a qualcuni di noi è toccato anche il padre operaio e meno male direi. Guai fossimo tutti belli, ricchi e intelligenti. Oltre una certa arroganza che è insita nell'essere umano e che si porta in ongi luogo c'è anch eil bias di conferma, uno dei bias più diffusi sul nostro pianeta. Tutti, chi più e chi meno, cerchiamo la conferma che quello che pensiamo sia il "giusto" e lo cerchiamo ovunque. A volte pur di avere la nostra conferma siamo disposti a litigare pur di provare di avere ragione. In queste mie idee, poche ma confuse, una è chiara, limpida: chi litiga per confermare di aver ragione lui e torto gli altri, a a prescindere torto.
1 Aldous Huxley, The Brave new world" |
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