Post n°32 pubblicato il 23 Maggio 2024 da serena0_01bis
Enshittification è un neologismo coniato da CORY DOCTOROW e riguarda le piattaforme digitali, con l'internet ma è una regola applicabile a molti servizi e prodotti offerti in questa nostra era moderna. Riguarda, dunque, il ciclo di vita delle piattaforme e dei prodotti offerti. In due parole, una piattaforma (o una azienda) confezione il suo prodotto che inizialmente è bello, interessante, UTILE all'utente o il cliente. Col passare del tempo, questo prodotto o piattaforma inizia a peggiorare il prodotto che offre e si interessa esclusivamente dei guadagni. Anche la chat di Libero ha subito lo stesso processo. Inizialmente il prodotto era ben confezionato, bello, tanto bello che la gente scegliava la chat di libero piuttosto che altre chat. Ma oramai sono passati oltre vent'anni e anche la chat segue la regola coniata da Cory Doctorow. Il prodotto peggiora di anno in anno, gli utenti per milla motivi, indipendenti dal prodotto chat, hanno abbandonato e continuano a farlo. Oramai la piattaforma guarda non alla qualità della chat come prodotto ma al numero di account creati e quindi ogni ban e ogni rinick crea altri accounts e quindi guadagno. La chat di Libero sta in agonia, sta male e probabilmente morirà ma i preposti alla buona salute della chat, forse la considerano troppo "anziana" quindi e se muore, chi se ne frega. Stanno solo aspettando la fine per magari fare un bel funerale. Le proteste delle persone che ancora desiderano una chat per chiacchierare civilmente non vengono ascoltate. Ma in fondo è solo un prodotto, fosse stato il loro cane o il loro gatto avrebbero cercato di salvarla. Amen
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Post n°31 pubblicato il 25 Luglio 2023 da serena0_01bis
Sono con voi Ma anche Corfù, la Regione di Arcadia, Caristos e ogni zona colpita dagli incendi
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Post n°30 pubblicato il 18 Maggio 2023 da serena0_01bis
Da molti anni ripetto spesso la frase: "se la chat non ci fosse bisognerebbe inventarla". Ed è proprio vero. La chat, facendo parte di una nuova concezione di percepire "l'altro", "il prossimo" anche a distanza a noi precursori del "brave new world"1 è stato utule per apprendere come conoscere gli altri. Inizialmente ingenui noi, ma poi ci "siamo fatti più furbi", con sorrisi, risate, ironia, sarcasmo e a volte anche qualche lacrimuccia abbiamo imparato, forse. Abbiamo imparato la netichette e un che bisogna rispettare anche chi realmente non si conosce. Per alcuni, non voglio generalizzare, ha aiutato a crescere l'autostima tanto da aumentarla fin troppo. Per alcuni, non tutti, per fortuna pochi, c'è stata una confusione dei ruoli, reale - virtuale, cosi tanto da considerare onore, onorabilità o altre parole simili come applicabile alla vita reale di un/a chatter. Ovvio che avere stima, rispetto, "onore" è giusto e sacrosanto ma "l'onorabilità" non si misura in una ambietne ben delimitato di cinquecento o mille persone, si misura nel suo complesso si nella comunità delimitata di una chat, di un forum ma vale molto di più quella reale perché è quella che ha a che fare con molta più gente, persone che conoscono noi, il nostro viso, il nostro lavoro e che fanno parte del nostro ambiente sociale. Alcuni hanno sempre saputo di noi più di noi stessi. Si leggeva spesso "tu sei cosi", ma cosi come? Cosi secondo della percezione ch, ognuno ha dell'altro, secondo il proprio stato d'animo del momento. (bias dell'arroganza) A me, per esempio, èstato detto in modo offensvo, secondo chi lo ha detto che sono figlia di emigranti he lavoravano in miniera, in Belgio. Se cosi fosse non ci sarebbe nulla di male e infatti non mi sono sentita offesa.Non tutti possiamo essere figli di industriali, avvocati, ingegneri e cosi via, a qualcuni di noi è toccato anche il padre operaio e meno male direi. Guai fossimo tutti belli, ricchi e intelligenti. Oltre una certa arroganza che è insita nell'essere umano e che si porta in ongi luogo c'è anch eil bias di conferma, uno dei bias più diffusi sul nostro pianeta. Tutti, chi più e chi meno, cerchiamo la conferma che quello che pensiamo sia il "giusto" e lo cerchiamo ovunque. A volte pur di avere la nostra conferma siamo disposti a litigare pur di provare di avere ragione. In queste mie idee, poche ma confuse, una è chiara, limpida: chi litiga per confermare di aver ragione lui e torto gli altri, a a prescindere torto.
1 Aldous Huxley, The Brave new world" |
Post n°29 pubblicato il 26 Dicembre 2022 da serena0_01bis
Carissimi, spesso leggo utenti che protestano dei vari litigi e sono d'accordo che questi litigi non permettono chi vorrebbe chattare in modo pacifico di farlo Io da tempo ho fatto una scelta ben precisa: non accetto di assistere ai vari litigi! Non mi interessa chi ha ragione e chi ha torto...per come la vedo io, unica soluzione è ignorare chi provoca e chi litiga. Io ignoro perché non voglio leggere offese, insulti e volgarità e non mi interessa da quale parte provengono. Per me chi provoca anche senza usare parolacce e chi offende e insulta usando parolacce, sono due facce della stessa medaglia e a me sta medaglia non interessa. Non mi interessa nessuna faccia di questa medaglia. Spesso sono stata considerata come parte di un qualche gruppo ma io ho sempre detto che io appartengo a solo un gruppo che è costituito da me, e me stessa medesima. Saluto le persone che considero valide e non mi interessa se sono amiche di tizio o di caio, io non metto le persone in gruppi di appartenenza.
Per me anche in chat esistono persone e accetto le scelta della persone nello scegliere le loro amicizie perché voglio ragionare con il mio cervello, magari ragionar emale ma deve essere un ragionamento fatto male ma dal mio cervello, voglio dire stupidaggini ma devono essere stupidaggini che provengono dal mio cervello e dal cervello di nessun altro. Non condivido provocazioni o offese indipendentemente da chi provengono e le condanno. E con questo mio pensiero non tornero' a scrivere di cose da chat, preferisco scrivere di argomenti molto più importanti e interessanti. Grazie e buon 2023 a tutti |
Post n°28 pubblicato il 24 Settembre 2022 da serena0_01bis
La Regione Bruxelles Capitale veste il Manneken Pis con abito tradizionale della regione greca di Traccia,in onore ai morti greci del 1922 durante la Catastrofe dell'Asia Minore e del genocidio in Anatolia
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Inviato da: cassetta2
il 27/05/2024 alle 18:12
Inviato da: diuturno
il 28/11/2022 alle 17:55
Inviato da: KingsGambit
il 11/05/2022 alle 18:09
Inviato da: OsservatoreSaggio
il 12/01/2022 alle 15:08
Inviato da: RavvedutiIn2
il 15/09/2016 alle 20:00