Creato da Disperson il 01/05/2012

Fuori Fuoco

Pensieri, rilfessioni e cazzeggio

 

 

« Serj TankianPaolo Borsellino »

Riciclo non solo un obbligo, ma prima di tutto un dovere (senza nemmeno faticare di più).

Post n°33 pubblicato il 15 Luglio 2012 da Disperson

Come da titolo, suona quasi banale e ripetitivo ma, fortunatamente sembra essere cambiata la mentalità oggettiva sul tema del riciclo e salvaguardia ambientale; l'accellerata è dovuta come al solito al fatto che siamo agli sgoccioli per invertire una tendenza suicida; lo spreco di risorse e l'inquinamento ambientale ed anche ad un fattore economico, le nazioni non possono più permettersi sprechi selvaggi e dispedere materie prime (ed era ora).

E' appena uscita l'analisi annuale dei comuni ricicloni dell'anno, nemmeno a farlo apposta, visto che volevo parlare esattamente di questo argomento quindi lo uso come traino; da noi siamo stabili tra il 70 e l'80% di rifiuti riciclati che ci pongono sopra la media ed è una bella cosa, ma si potrebbe fare decisamente meglio visto che ci siamo anche un pò plafonati qui; arrivare a questa percentuale posso garantire che non implica alcun disturbo o fatica in più, solo una piccola dose di attenzione maggiore mentre la contropartita è molto più alta e vantaggiosa: in primis visto che è un discorso che sembra attirare sempre è il fattore economico, ciò che si risparmia, si recupera e non si spreca fa pagare di meno, la raccolta costa meno perchè l'alta percentuale di recupero rifiuti ritorna come materia prima per molti altri usi quindi non si disperde, non inquina e la vendita di queste materie ritorna all'impresa di gestione rifiuti, la quale dovrebbe rigirare il vantaggio ai clienti facendoli spendere meno.

Una delle fasi fondamentali è quella di separare la frazione umida (scarti biologici, di cibo) dalla frazione secca (tutto il resto dagli imballaggi a merci che non usiamo più), con la frazione umida si ricava il compost, ossia fertilizzante naturale per uso agricolo, totalmente biodegradabile, dal secco si ricicla gran parte dividendolo a sua volta, niente di più, niente di meno.

Il resto è tutto collegato e altrettanto fa pensare, la prima cosa è l'annosa questione delle discariche: posti di degrado non solo urbano ma igienico e sanitario visto l'altro rischio di inquinamento falde acquifere e contaminazioni varie chimiche per ciò che vi è stoccato (sperando che non vi siano stati sversamenti illegali a peggiorare la situazione), pensate alla quantità di rifuti generici in una discarica, al materiale che si sarebbe potuto recuperare e immaginate di toglierne l'80%, il rimanente potrebbe essere a sua volta trattato, ma un enorme massa di milioni di tonnellate di rifiuti in meno farebbe comodo a tutti; senza dimenticare che da 100 anni a questa parte stiamo facendo questo, che si ripercuoterà pesantemente sulle generazioni future, stiamo delegando e procrastinando problemi seri che altre generazioni saranno costrette ad affrontare, immaginate se le cose dovessero continuare così per altri 1000 anni, probabilmente non ci arriveremmo nemmeno a questi livelli, una catastrofe immane, non solo per le discariche ma anche per il consumo di risorse non inesauribili.

Ogni azione che si fa ha un costo energetico, ipotizziamo di riciclare una banale lattina di alluminio: anche riciclare è un costo e un consumo energetico (compreso l'inquinamento che ne deriva) resta pur sempre più vantaggioso di dover procurare nuovo materiale ossia nel caso della lattina di doverlo estrarre dalle profondità di una miniera consumando molta più energia e inquinando di più; pensateci la prossima volta che buttate qualcosa, non lo fate solo per voi stessi, ma per una bene comune che prima o poi viene ripagato in benefici per tutti, non siate pigri o non fate finta di niente.

C'è ancora tanto da fare e da migliorare, me ne accorgo spesso, ma piccoli esempi pratici di errori li posso riportare, ieri sono andato in discarica a buttare dei materiali, ma alcuni che ritengo recuperabili sono finiti nei cassoni del generico e purtroppo o finiscono negli inceneritori o in discarica; faccio due esempi: serie di cellophane che volevo mettere nella plastica da riciclare, rifiutati in quanto manca il cassone apposito mentre erano presenti dei cassonetti adibiti allo scopo; anche se la cosa mi pareva ridicola (se è la stessa cosa non vedo dov'è il problema) inutile discutere; la risposta è che non viene accettato al momento della raccolta, peccato che la stessa ditta lo raccolga se lo espongo fuori da casa... bah... quindi me lo sono riportato a casa e lo butterò al solito modo esponendolo e aspettando la loro raccolta... è un controsenso, ma mi girano altamente a pensare di inquinare così.

Altro esempio era della segatura, del legno non si butta nulla e si ricicla al 100%, eppure questa volta non hanno accettato perchè chi viene a ritirare il legno prende solo i pezzi più grossi lasciando gli scarti piccoli, mi sembra un assurdità visto che tutto il legno che fa peso è guadagno per loro, ma tant'è è dovuto finire nel generico; a quelle persone che gestiscono il sito non posso rimproverare nulla, anzi, svolgono un ottimo lavoro e sono da tramite (tra l'incudine e il martello precisamente) tra il consumatore e il gestore, hanno le mani legate, se qualche becero dirigente la mattina arriva e gli dice questo no... è no, soliti idioti, i casi son due: o son raccomandati o sono i classici fighetti laureati in master in gestione aziendale che applicano decisoni scritte (sempre che capiscono ciò che leggono) non tenendo conto che possono essere sbagliate e che la realtà ha molte più sfacettature dei loro manuali da "perfetto eroe salvamondo che prende un lauto stipendio".

Questi nuovi gestori della discarica hanno il mio sostegno e apprezzamento per lo sforzo che fanno, sono signori di una certa età (non so se sono volontari o hanno un contributo) e non stanno fermi un attimo, il risultato si vede: mai vista una discarica tanto in ordine e pulita, sembra aperta il giorno stesso; mentre prima era gestita dallo stradino comunale e nonostante non fosse una cattiva persona però era parecchio più disordinata e sporca.

Ciò che manca in sostanza per fare solo un pò meglio è una piccola preparazione in più, una maggiore elasticità mentale dai dirigenti e il non dover complicare ulteriormente le cose perchè chi vuol fare bene ed agire in modo giusto si ritrova a scontrarsi contro un muro o la burocrazia che ne ostacola l'opera ecologica e cito un ultimo esempio in proposito, c'è una discarica in zona che complica e rende quasi impossibile operare bene senza esserne snervati e stressati inutilmente: viene pesato il carico di rifiuti (e fin qui potrebbe anche andare), ma poi bisogna compilare moduli su moduli su ciò che si porta, tutto ciò comporta una seccatura (soprattutto per le ditte che perdono tempo e pagano tasse per avere un servizio funzionale che non sia d'impedimento) e un inutile tribolazione quando si può fare tutto bene e più velocemente senza scartoffie, basta solo essere più preparati e anche organizzati.

Inserisco come finale un bello spot evocativo di Greenpeace, è la loro nuova campagna, non sono propriamente un verde, li trovo spesso discutibili, ma molte loro idee le trovo applicabili, così come altre di categorie differenti, mi piace applicare ciò che trovo giusto a prescindere da chi lo dice, ho una mia sensibilità e mentalità, non mi faccio condizionare facilmente.

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