Creato da Piazza_delle_Erbe il 30/01/2007

Piazza delle Erbe

... visto dall'alto mi sembrava un paradiso in mezzo a quei sentieri, di tutto mi aspettavo tranne che una spiaggia di carabinieri...

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Messaggi di Giugno 2007

postdatata

Post n°105 pubblicato il 30 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe

Dice E.: «Povera bambina, ha già capito tutto: non vuole uscire e ha ragione. Sta così bene lì dentro, perché venire al mondo in questo mondo?». Mi viene un nodo in gola e penso a tutte le volte che io, come nel vecchio sketch di Marco Messeri ai tempi di No stop, «Voglio tornare nel bucoooooo!».

Aggiornamento del 2/7, ore 8.45: alla fine la pupa si è arresa ed è venuta fuori con le mani alzate... 3,345 kg di pura prozietà!

 
 
 

i cinque (più cinque) film della vita

Post n°104 pubblicato il 28 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 
Tag: cinema, film

Sollecitato dall’amico LupoSolitairo, partecipo al sondaggio dei cinque film, invitando a fare altrettanto tutti i miei bloggamici più schiffarati. Come già per il post dedicato ai libri, questa non è una classifica, l’ordine è alfabetico per regista e questi sono soltanto i primi che mi sono venuti in mente quando mi sono chiesto «Quali sono i film che hanno più segnato la tua vita?». In un primo momento pensavo di metterne 101 come nella classifica “ufficiale” delle pietre miliari… ma siccome odio i post lunghi, medio a dieci. Meno proprio non si può…

Novecento (1976) di Bernardo Bertolucci – La prima volta che l’ho visto ero un ragazzino e mi restarono in mente Donald Sutherland che uccide il bambino e Stefania Casini che masturba De Niro e Depardieu. Rivisto qualche anno dopo, mi si rivelò come uno dei più grandi affreschi storici del nostro Paese.

Il cacciatore (1978) di Michael Cimino – Come per le banane e la nutella, da adolescente ne ho fatto indigestione. Oggi riesco a rivederlo solo a spizzichi e bocconi, ma è sempre un’emozione anche solo guardare la faccia di De Niro. E quando faccio un brindisi tra amici mi scappa sempre un po’ la voglia di dedicarlo a Nick.

Casablanca (1942) di Michael Curtiz – La storia d’amore cinematografica per antonomasia. Un film che, fin dall'inizio (Aspettano, aspettano, aspettano…), sai già che finirà male e piangerai come un vitello. Bogey e la Bergman sono perfetti e, per una volta, persino belli.

Cantando sotto la pioggia (1952) di Stanley Donen e Gene Kelly – Pura gioia per gli occhi e le orecchie, è tra i musical che non mi stanco mai di rivedere. La selezione è stata dura: con Gene Kelly, Ginger e Fred, Doris Day, ci sono cresciuto, ogni martedì, sul secondo canale, alle otto e mezza, qualche secolo fa.

La finestra sul cortile (1954) di Alfred Hitchcock – Trama coinvolgente e tecnica cinematografica perfetta, come ne La donna che visse due volte e Nodo alla gola. Ma qui impreziosisce il tutto Grace Kelly, splendida creatura sospesa tra il sesso dei tanti doppi sensi e la castità degli anni Cinquanta.

M il mostro di Düsseldorf (1931) di Fritz Lang – Una delle prime volte che da bambino sono rimasto sveglio fino a tardi per guardare un film. E che film! Attualissimo, terrorizzante nel suo suggerire senza mostrare, con una sequenza iniziale da manuale e un Peter Lorre straordinario.

C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone – Dunque, vediamo: piango alla scena del babà, piango quando lui spia lei che balla, piango quando lei gli legge il Cantico dei Cantici, piango quando lui va a trovarla a teatro, la porta a cena e poi la violenta, piango quando partono i titoli di coda sullo sguardo di De Niro. Per le altre tre ore e passa, semplicemente mi emoziono.

Totò, Peppino… e la malafemmina (1956) di Camillo Mastrocinque – È uno dei Totò che conosco a memoria ed è stato difficile sceglierlo scartandone altri (Letto a tre piazze, Tototruffa ’62, Totò a colori, Totò Peppino e la dolce vita…). La lettera è geniale ma è solo uno dei tanti momenti folgoranti. «'Na femmena buciarda m'ha lasciato...»

Blade runner (1982) di Ridley Scott – Naturalmente parlo dell’edizione originale, non quella rimontata anni dopo da quel regista farlocco che ho scoperto essere in realtà Ridley Scott. Parlo della versione in cui non si capisce ma si intuisce che anche Harrison Ford è un replicante, parlo del film con la voce fuori campo, parlo del finale in cui lui dice (più o meno) «Non sapevamo quanto sarebbe durata, ma in fondo chi è che può saperlo?».

Gli anni in tasca (1976) di François Truffaut – Il mio primo Truffaut: amore a prima vista per la storia semplice quanto incisiva e per la capacità di dirigere tutti quei bambini. Per non parlare del piccolo che casca dalla finestra, non si fa nulla e alla mamma dice solo che ha fatto “Bum”. Un film che dovrebbero vedere tutti quelli che fanno (o sognano di fare) gli insegnanti.

P.S.: notato che De Niro c'è in tre pellicole su dieci?
PP.S.: più mi rileggo, più mi farei blog del giorno...
PPP.S.: non è vero, volevo riempire questo bruttissimo spazio bianco. Si vede che ho studiato anche da impaginatore?

 
 
 

i dolori del giovane hannibal

Post n°103 pubblicato il 27 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 

In attesa di ascoltare il Walterone e nell’impossibilità fisica di lavorare (ci saranno 38 gradi…) torno a un vecchio tema: Hannibal Lecter. Perché finalmente, in dvd, l’ho visto. Mi è piaciuto, a parte qualche incongruenza spazio-temporale e a parte il fatto che la povera Gong Li, che è cinese, deve sempre passare per giapponese. In ogni caso, altro che immorale: io l’ho trovato morale, moralissimo! Lesson number one: il male genera male. Lesson number two: il confine tra cos’è bene e cos’è male non è sempre così nitido. Fine. The end. Fin. Tutto il resto è fuffa, o noja, come dice il Califfo. Ora, a parte le motivazioni del Moige (genitori incapaci o orchi degni di Salò e le 120 giornate? mai capito…), a parte le castronerie dei soliti ignoranti e supponenti critici cinematografici sempre pronti a cavalcare l’onda della stronzata neanche lavorassero per Studio Aperto, quali possono essere i motivi di tanta acredine nei confronti di un film che avrà tre o quattro brevi scene splatter e per il resto è forse il meno inquietante della serie? Io ne ho trovati quattro, ma si accettano suggerimenti:

1) l’idea forte che il male abbia ragioni che la ragione non conosce
2) ricordare che il nazismo è ed è stato una tragedia, a dispetto dei vecchi ss che se fosse per qualche giudice italiano potrebbero andare serenamente in giro in Vespa per la capitale
3) ricordare che, nonostante tutto, l’Urss ha contribuito a neutralizzare il nazismo
4) l’incesto neanche consumato tra Hannibal e una zia lontana e sconosciuta che somiglia alla Lilli Carati più porca (giuro, non sono pazzo, osservate bene Gong Li!)

 
 
 

spoon river post

Post n°102 pubblicato il 25 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 
Tag: blog, Libero

Dedicato a cielostupito
e a tutti i giovani post prematuramente inghiottiti da un calo di connessione

Da un box all’oblio oscuro –
la morte prima ancora di nascere!
Cercavo di esprimere ciò che le si agitava dentro,
e Libero non mi salvò.
Eppure all'inizio c'era una visione chiara,
un proposito alto e pressante, in quel corpo 13,
il suo racconto più bello!
Ma Libero, incriccandosi, non mi salvò.


(omaggio a Edgar Lee Masters, che ovunque sia mi perdoni...)

 
 
 

100

Post n°100 pubblicato il 24 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe

100 post: grande traguardo per uno
che comincia le cose e raramente le...

Vorrei ringraziare Stefano Benni per avermi ispirato la frase di cui sopra, la persona che mi ha ispirato il titolo del blog e probabilmente non lo saprà mai, la mamma per avermi fatto così bello, il Mister per avermi fatto giocare fin dal primo minuto, il produttore per aver creduto in me, nonno Libero Adsl per le (s)connessioni (signor Banfi, ha tutto il mio affetto, non si arrabbi per l’accostamento...), i pochi bloggamici, i tantissimi blogconoscenti e la folla di di quelli arrivati qui cliccando successivo.
E adesso, per dirla con quel gran genio della mia bloggamica:

AFFANCULLIAMOCI!

 
 
 

aria fritta

Post n°99 pubblicato il 23 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 

Con un colpo di scena degno della miglior commedia all'italiana, si sgonfia il caso Bagnasco. Chissà se si sgonfieranno anche l'attenzione, la scorta e, soprattutto, l'ineffabile prelato...

 
 
 

arbeit macht frei 2: buonasera dottore

Post n°98 pubblicato il 21 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 

- Ti amo
- Già, anch’io pensavo la stessa cosa

- Vorrei infilarmi sotto la tua gonna
- Beh, certo è una possibilità

- Sono tutta bagnata
- È un problema, bisognerà provvedere

- Vorrei scoparti adesso
- Guardi, se si potesse rimandare a domani…

- Ho bisogno di tempo per pensare, forse è meglio se per un po’ non ci vediamo
- Uh, non me ne parli, anch’io sono presissimo in questo momento…

Questi dialoghi telefonici, cinici e deliranti, ci appartengono, inutile negarlo. Ricordate Buonasera dottore? Stessa storia, con l’aggravante che, al contrario di Claudia Mori, noi non cerchiamo più di nascondere l’amante al partner, ma il partner ai nostri vicin(issim)i di scrivania. Ma chi è quel demente che ha inventato gli uffici open space?


 
 
 

lettera di uno spaccacazzo cinefiloa uno scrittore che non gli risponderà mai

Post n°97 pubblicato il 20 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 

Egregio signor Veronesi,
ho finito di leggere proprio oggi il suo romanzo La forza del passato. Bello, piaciuto, probabilmente guarderò anche il film. Perché l'ho letto solo adesso? Mah, così. O forse perché lui, il libro, mi ha guardato dalla libreria e con grande seraficità (non come certi tomi che s’impongono e io, per punizione, li lascio lì ad acchiappar polvere) mi ha detto con la voce di Sergio Rubini: «Leggi me!». Vabbè, mi scusi, non la volevo annoiare. Insomma c’è una cosa che voglio chiederle perché, da appassionato di cinema, a me un po’ scoccia. Il protagonista, Gianni Orzan, continua a fare citazioni cinematografiche ma spesso pasticcia, prende cantonate (come la storia delle maniche corte in Un mondo perfetto) e viene smascherato sempre. Sempre, tranne che in un caso: a un certo punto dice che Steve Martin in Grand Canyon faceva lo psicologo e parlava coi semafori. Beh, con rispetto parlando, sono due minchiate: Steve Martin in Grand Canyon fa il regista splatter ed è in Pazzi a Beverly Hills che parla coi cartelli luminosi, semafori compresi. Chi è che ha sbagliato: lei o Gianni Orzan?
Cordialmente,

Piazza delle Erbe

 
 
 

verrà un giorno

Post n°96 pubblicato il 19 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe
 
Tag: blog, Libero

Verrà un giorno in cui si potrà vedere se è arrivata posta mentre si sta sul proprio blog. Un giorno in cui dal proprio profilo si potranno leggere i messaggi in ogni momento senza aspettare l'eternità. Un giorno in cui il link "successivo" porterà sempre su blog diversi. Un giorno in cui si potrà sempre passare da profilo a blog e/o viceversa senza problemi e attese infinite. Temo che non vivrò abbastanza.

 
 
 

oltre le sarde c'è di più

Post n°95 pubblicato il 16 Giugno 2007 da Piazza_delle_Erbe

Non abbraccio gli alberi, non ho il pollice verde e – purtroppo – non fumo abitualmente erbe più o meno illecite. Tuttavia… Nella mia vita ho pensato ingenuamente di imparare dagli uomini, talvolta dagli animali. Oggi ho osservato il mio finocchietto selvatico e ho capito che, forse, una bella lezione di filosofia può essere concentrata in questa piccola pianta.
Il finocchietto, infatti,
1. è selvatico ma vive benissimo anche in casa
2. si nutre di pochissime attenzioni
3. quando sembra spacciato, basta un po’ d’acqua e si tira su come un giochino a molla
4. serve a poco, ma in quel poco è fondamentale

 
 
 

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