Creato da Piazza_delle_Erbe il 30/01/2007
Piazza delle Erbe
... visto dall'alto mi sembrava un paradiso in mezzo a quei sentieri, di tutto mi aspettavo tranne che una spiaggia di carabinieri...
Messaggi di Gennaio 2008
Post n°192 pubblicato il 13 Gennaio 2008 da Piazza_delle_Erbe
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Post n°191 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da Piazza_delle_Erbe
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Post n°190 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da Piazza_delle_Erbe
Egregi – e secondo me anche un po’ egagri (Arabe docent) – critici cinematografici, ieri sera sono andato a vedere Lussuria di Ang Lee. ![]()
Cordialmente, Piazza delle Erbe P.S.: Ma, a proposito di Ang Lee, se Lussuria e Brokeback Mountain hanno avuto tutti 'sti riconoscimenti, lo splendido Tempesta di ghiaccio cosa dovrebbe ricevere? Il premio per il miglior film americano-non americano degli ultimi vent’anni? |
Post n°189 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da Piazza_delle_Erbe
L’ennesimo treno di queste feste ti porta a una fantomatica “metà strada” dove incontrare P., il suo fidanzato e l’inutile ma bellissimo oggetto che hai voluto regalarti per Natale e che l’ineffabile coppia ti ha trovato a un prezzo stracciato. La città dove ti stai recando non è quella che aveva proposto P., ma non ce la fai a tornare lì in questo momento, e mentre lo pensi immagini che, nel migliore dei mondi possibili, oggi sareste in quattro, ci sarebbe anche lei, a pochi chilometri dalla sua città. Poi, a metà mattina, il treno ferma a Milano, guardi l’ora e d’improvviso realizzi che è lo stesso treno di quel giorno, quando i no global bloccarono i binari per un’ora e tu odiasti loro, odiasti i discorsi fascisti che qualcuno ti borbottava intorno, e odiasti l’orologio che correva, mentre il tuo unico pensiero era arrivare prima possibile da lei, lei che cercavi di tranquillizzare al telefono, lei con cui di lì a poco avresti trascorso un incredibile primo giorno, lei che vorresti anche ora lì con te. |
C’era una volta un bambino col cappotto bianco e un testone pieno di boccoli. C’erano un mangiadischi di plastica rosso e un giradischi grigio azzurro già allora consumato agli spigoli. E c’erano tanti 45 giri che quel bambino ascoltava e mandava a memoria grazie al suo fratellone; dischi perlopiù finiti rigati, rotti, squagliati dal sole, ingoiati da un trasloco di troppo. Quei 45 giri si intitolavano Viola, Una storia come questa, Azzurro, Sotto le lenzuola, Canzone, Una carezza in un pugno, e poi, soprattutto, Storia d’amore: quel bambino non sapeva perché, ma avrebbe giurato che neanche da grande avrebbe dato a una donna che gli piaceva «uno schiaffo all’improvviso (…) rimandandola da te». Gli anni passarono, arrivarono i cinepanettoni, Joan Lui, i figli della foca, quei silenzi che ruppero il giocattolo del sabato sera, e poi ancora il lento e il rock, Tricarico e Gianni Bella: eppure, per il bambino di allora, Celentano è sempre quello delle stesse canzoni che ora albergano nel suo ipod, al sicuro dai graffi e dal troppo calore; Celentano è l’ottima spalla di Renato Pozzetto in Ecco noi per esempio, commedia surreale che racconta l’Italia degli anni Settanta molto meglio di certo cinema impegnato dell'epoca; e Celentano è il cantante di Si è spento il sole, che vent’anni dopo quel bambino si ritrovò a ballare sotto i portici di Bologna con L.: in quel momento lei si accorse che avrebbe potuto innamorarsi di lui, ma entrambi sapevano che era ormai troppo tardi. |
Post n°187 pubblicato il 03 Gennaio 2008 da Piazza_delle_Erbe
Due anni fa, per capodanno, mi sono ripromesso di dire sempre la verità. Era in lista insieme a “dare il bianco in casa”, “mettersi a dieta”, “riprendere a disegnare”: ero dunque praticamente sicuro che anche questo bizzarro proposito sarebbe rimasto lettera morta. E invece no: per qualche strana ragione ho cominciato davvero a dire sempre la verità. Magari col sorriso sulle labbra, magari con lo sguardo basso, magari parlando d’altro, ma la facevo arrivare, sempre. A conti fatti, però, è stato quasi sempre un disastro. Tutti, forse me compreso, piuttosto fingono di non crederci, vogliono sentirsi dire un mucchio di bugie che non li imbarazzino, li facciano star bene, li sgravino dai problemi degli altri o dai propri sensi di colpa. Non sono mai stato un gran bugiardo neanche prima, ma chissà, con un po’ di allenamento, qualche cazzata al momento giusto, nel 2008, scapperà anche a me.
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Post n°186 pubblicato il 02 Gennaio 2008 da Piazza_delle_Erbe
Grazie a Dò sono sopravvissuto a un capodanno che altrimenti sarebbe stato più che drammatico. Grazie a Dò per quasi tre giorni non ho avuto voglia di sprofondare, di annullarmi, di sparire. Grazie a Dò ho dignitosamente finto persino con me stesso di non aspettare mai nessuna chiamata, nessun sms, nessun segnale. Grazie a Dò ho scoperto che c’è qualcun altro che intende l’ospitalità come la intendo io, anche quando la persona che ospiti ti è praticamente sconosciuta. Grazie a Dò sono tornato in una città che tutte le volte mi appare sempre diversa. Grazie a Dò ho ricordato cosa vuol dire un clima di festa e una casa piena di amici. Grazie a Dò ho una bocca per bere… e il mio bicchiere non è mai stato vuoto. Grazie a Dò mi è tornata la voglia di stampare le mie foto. Grazie a Dò ho imparato nuove cose sul teatro e… e adesso basta, sennò si monta la testa. Grazie Dò, grazie davvero. |
Inviato da: missmarch
il 12/10/2010 alle 22:00
Inviato da: missmarch
il 12/10/2010 alle 21:57
Inviato da: raba_rama
il 01/02/2010 alle 21:46
Inviato da: keelreturn
il 08/06/2009 alle 10:24
Inviato da: Toxic_Edition
il 28/01/2009 alle 13:54