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Intelligenza umana

Post n°1222 pubblicato il 12 Febbraio 2023 da sinaico

Con la sola ragione si può arrivare a conoscere Dio, ma senza la Rivelazione non si può arrivare alla fede in Gesù.

Di conseguenza, se la ragione è capace di farci credere in Dio attraverso le cose create, tra queste la più grande è la ragione stessa, che si relaziona in modo inscindibile al sentimento, quasi fosse una ragione che “sente”, così come il sentimento “ragiona”.

Il cervello e la cultura, di fronte all’Intelligenza divina e alla santità che ne consegue, possono essere in un certo senso paragonati a un luogo santo di fronte all’Eucaristia e alla santità che ne consegue: sono solo strumenti (così come in qualche modo lo sono ciò che manca di esse).

E’ Dio che santifica, e tutto si integra nella santità, come dimostra San Francesco che, pur non essendo particolarmente istruito, è uno dei santi più grandi della storia.

In Paradiso l’intelligenza umana trascende la sua stessa natura partecipando all’intelligenza soprannaturale di Dio in proporzione alla santità delle persone, ma anche in modo unico e originale in ognuno.

Di conseguenza non solo il corpo si spiritualizzerà e parteciperà alla gloria soprannaturale di Dio, ma nello specifico anche il cervello con le sue capacità e peculiarità, per cui anche le capacità cerebrali saranno trascese e si realizzeranno pienamente in proporzione alla santità di ognuno.

In Paradiso conosceremo come Dio: in relazione a lui, conosceremo tutti i beati e gli angeli nello stesso momento relazionandoci con loro, e conosceremo, se così si può dire, ogni atomo creato in ogni momento di tempo e conosceremo tutti i misteri del sapere umano direttamente, cioè intellettivamente, ma soprattutto conosceremo Dio direttamente.

Mentre ai demoni e ai dannati rimane l’intelligenza della loro natura, in certo modo potenziata dalla luce che hanno rifiutato, nei beati e negli angeli l’intelligenza, anche nel modo di conoscere, è elevata dalla grazia fino all’ordine soprannaturale, trascendendo così fino a Dio.

L’intelligenza è propria dell’anima, ma si interfaccia col cervello, che è proprio del corpo, cosicché in gran parte si esprime, concretamente e storicamente, attraverso il funzionamento e le capacità del cervello.

Ma il cervello, in chi più, in chi meno, ha subito la corruzione dovuta al peccato originale. Per cui può risentire di patologie e di traumi. Ma è plastico e si può anche “allenare”.

Un cervello in condizioni normali non dovrebbe avere problemi verso qualunque sapere, in quanto tutti i campi di studio, dalla matematica alla filosofia, e perfino il linguaggio, che è la materia più complessa, sono costituiti da processi fondamentalmente semplici. E’ soprattutto la velocità e la creatività che differiscono tra le persone, anche se, almeno in gran parte, tali capacità concrete sono dovute a tante circostanze concrete.

Ci sono, è vero, delle singolarità particolari, ma vanno realizzate secondo la chiamata di ognuno.

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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13) 

 

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).

 

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