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Post n°1223 pubblicato il 15 Febbraio 2023 da sinaico
Un’eresia è più di un’eresia, perché non consiste solo in un errore teologico, ma fa percepire in modo distorto anche i principi che sono oggettivamente esatti. Per cui il dialogo tra cristiani di confessioni diverse, oltre a partire dai principi comuni, è bene che sia coadiuvato da un’esegesi biblica oggettiva. Ma anche il peccato può distorcere, e spesso distorce, la percezione della verità, ma non necessariamente a livello di ragione, anche grazie alla coscienza. La Chiesa di Roma, poi, ha sulla verità una grazia speciale di infallibilità, che si manifesta, attraverso la dottrina, nella ragione. Ma la coscienza non si fa sentire solo a livello di ragione, ma anche attraverso il sentire, e soprattutto attraverso la compassione, che è ordinata alla verità, come la verità è ordinata alla carità. |
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)
Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13)
Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).