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Post n°1244 pubblicato il 27 Febbraio 2023 da sinaico
L’uomo non è un singolo, ma una persona, e non fa parte di una massa, ma di una comunità. La persona è già originale e perciò singola, per cui il farsi voler riconoscere, invece di realizzare la persona in rapporto con Dio e il prossimo, la isola. Allo stesso modo uno sbagliato senso di comunità che uniforma tutto e tutti, non realizza la persona, ma la appiattisce, e perciò la mortifica. Oggi la psicologia, trattando il tema del narcisismo (degli altri), pur affermando delle cose giuste e dando delle indicazioni giuste, tende a isolare le persone, così come il comunitarismo tipico delle sette appiattiscono gli aderenti. |
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)
Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13)
Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).