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Post n°1283 pubblicato il 10 Aprile 2023 da sinaico
Se in Paradiso si conosce e si ama con uno stesso atto di amore, e la conoscenza avviene per “visione”, cioè viene comunicata come per “impressione”, in questa vita si conosce intellettualmente attraverso il ragionamento logico (che conferma e specifica anche l’intuizione) e si ama attraverso il desiderio assecondato e spinto dalla volontà. In questa vita la conoscenza e l’amore si manifestano come fenomeni diversi, ma in profonda relazione: si vuole conoscere perché si ama l’oggetto della conoscenza, e si ama ciò che si conosce. Per questo la ragione, se usata correttamente, è più sicura, mentre il desiderio, che si manifesta nell’amore, è più profondo, e perciò ha più capacità di conoscere la realtà. |
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)
Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13)
Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).