Creato da Chiyo_san il 31/05/2006
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Giappone
Terra lontana dal sapore arcaico,
Reliquiario antico custode di idoli moderni in eterna lotta intestina.
Equilibri instabili dall'immutato fascino giacciono sotto i petali del ciliegio.
Chiyo
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IL GIARDINO ZEN
Le origini
Il giardino "Karesansui", detto anche giardino giapponese in stile "paesaggio secco" esiste da molti secoli.
E' nel sesto secolo d.c., con l'avvento del Buddhismo Zen che il " giardino" ha cominciato ad evolversi. Innanzitutto sono stati creati paesaggi con dimensioni maggiori per permetterne l'accesso all'interno, così da passeggiare e meditare senza rimanere all'esterno, sui bordi come nei primi Karesansui.
I sacerdoti Zen hanno adottato poi il " Karesansui " assegnando alla sua costruzione uno scopo differente:
aiutare alla comprensione più profonda dello zen e dei suoi concetti.
La meditazione zen non avviene piu ' solo con l' osservazione del giardino ma anche e soprattutto con la sua creazione stessa.
I principi base che oggi ci vengono tramandati risalgono al tardo 1200 e sono quelli che hanno creato i "kansho-niwa" o giardini della contemplazione dei più recenti sacerdoti Zen.
La costruzione
La costruzione di un giardino zen, attraverso l'aggiunta di ogni elemento o la modificazione dell'orientamento della sabbia in grani è un'importante occasione per rilassarsi e meditare pensando alla tranquillità e alla vastità dell'oceano.
Il giardino zen puo' essere creato ovunque, in piccoli spazi o in piu' ampie aree che aiutano a drenare il giardino di casa tradizionale. I due elementi principali sono rocce per formare isole montuose e sabbia speciale per creare le onde e le correnti del mare.
La sabbia utilizzata è granito o marmo schiacciato e di tonalità uniformi: bianco, bianco sporco, beige ,di circa 2 millimetri di diametro. Non sono utilizzati grani multicolori. Il granito bianco e uniforme crea la giusta atmosfera e illumina con il proprio riflesso anche le aree vicine del giardino di casa tradizionale.
Le rocce da posizionare nel giardino zen sono scelte molto accuratamente. Le isole sono il fulcro della meditazione e cio' che rappresentano riveste una particolare importanza per lo zen.
Le isole rappresentano l'immortalità, la longevità e la salute.
Molti giapponesi hanno nei loro giardini singole rocce che rappresentano le immutabili montagne e anche gruppi di rocce a forma di testuggini e gru:
due simboli importanti di longevità, la tradizione di testuggini antiche di 10.000 anni e gru di 1000 anni.
Spesso vengono aggiunti dei ponticelli che simboleggiano il passaggio attraverso il mare per raggiungere un punto di vista alternativo che altrimenti non sarebbe visibile. E' un modo diverso per meditare, contemplare la vita e i suoi misteri che si ottiene solo se si attraversa quel ponte.
In alcuni casi vengono aggiunti ornamenti monocromatici come rocce contenenti acqua la cui funzione è quella di creare nuovi punti di contemplazione e un maggior senso di profondità del paesaggio.CONSIGLI e CURIOSITA'
Piccole fontanelle e stagni nel giardino portano grandissima fortuna economica se sistemati negli angoli a nord o a sud-est
Qualsiasi vialetto conduca alla vostra porta d'ingresso dovrebbe fare alcune curve, rallentando il Chi e ricavandone fortuna
Non lasciate che l'ingresso della vostra casa si affacci su una strada dritta. Bloccate l'energia negativa che ne deriva con un gruppo d'alberi, una staccionata di legno, una siepe.
l retro della casa dovrebbero esserci alberi e una collinetta. Godrete cosi' della protezione della tartaruga celeste. Sfrutterete così al meglio le grandi energie protettive di elementi forti e solidi dietro casa. Al contrario, se il rialzo e' davanti a casa , si dice che dobbiamo affrontare un ostacolo insormontabile.
Se avete ruscelli o stagni d'acqua davanti a casa dovrebbero essere a sinistra guardando fuori dalla porta d'ingresso. Così e' assicurata la stabilità di coppia. Se l'acqua è invece a destra, il marito probabilmente guarderà con interesse le altre donne. Non esagerate però con oggetti ad acqua propriziatori: troppa acqua fa versare lacrime.Se il terreno intorno a casa è ondulato/mosso, ospita allora i draghi portafortuna. Se è piatto e privo di movimento allora non c'è alcun drago e la terra è meno fortunata.
I pendii e le colline devono però essere dolci , non ripide, solo così il CHI che affluisce è benigno e carico di prosperità. Non costruite la casa sul cucuzzolo di una collina, scegliete invece la mezzacosta, non avrete forti venti e vivrete in un dolce abbraccio.
Le piante sono di ottimo auspicio, il legno significa crescita e sviluppo specialmente se posto a est, sud-est e sud. Gli alberi non devono sopraffare però la casa ed esser quindi potati regolarmente.
Non posizionate piante appuntite e cespugli spinosi vicino a casa, eliminate l'acqua stagnante, le foglie o le piante secche poiché sono tutti elementi portatori di energia Yin negativa.
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La storia giapponese è solitamente divisa in grandi intervalli di tempo chiamati età (preistorica, antica o classica, medioevale, moderna, contemporanea) che sono a loro volta divisi in intervalli più brevi (ma che durano pur sempre parecchi decenni o secoli) chiamati periodi o epoche. È consuetudine degli storici denominare i periodi in base alla sede del governo: così, ad esempio, il periodo Heian ed il periodo Edo sono rispettivamente i periodi in cui il governo era esercitato dalla corte imperiale di Heian (l'attuale città di Kyôto) e dal bakufu di Edo (l'attuale Tôkyô).
Tradizionalmente in Giappone gli anni vengono indicati non attraverso un'unica successione numerica ininterrotta ma (ricalcando il sistema cinese adottato in Giappone a partire dal periodo Nara) attraverso una successione di ere (della durata di pochi anni) ed un numero progressivo dell'anno all'interno di ciascuna era (nengô). Questo sistema è ancora usato in Giappone (soprattutto nei libri di storia e nei documenti ufficiali) ma per tutti gli usi pratici viene sempre di più affiancato dal sistema occidentale.
Bisogna notare che la denominazione delle epoche e dei periodi storici e i loro limiti temporali non sono unici: in particolare la suddivisione utilizzata nella storia dell'arte è differente da quella adottata per la storia politica. Non bisogna quindi stupirsi se si incontrano periodizzazioni diverse da quella qui adottata.
Preistoria:
Paleolitico: Arrivo dei primi abitatori del Giappone
Jômon: Periodo mesolitico e neolitico
Yayoi: Periodo del bronzo e del ferro e sviluppo dell'agricoltura
Antica o classica
Yamato o Kofun Unificazione del Giappone ad opera della dinastia Yamato
Asuka Introduzione del sistema amministrativo cinese e del buddhismo
Nara Affermazione del buddhismo e del modello statale cinese
Heian Crisi del modello statale cinese; ascesa e declino della nobiltà di corte; ascesa della classe guerriera
...il resto la prossima puntata...
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Su gentile richiesta....
La parola gipponese samurai deriva da un verbo, saburau, che significa servire o tenersi a lato ed indica un guerriero del Giappone feudale. Un termine più appropriato sarebbe bushi (letteralmente: guerriero), che risale all'epoca Edo.
Attualmente il termine viene usato per indicare la nobiltà guerriera (non, ad esempio, gli ashigaru o i fanti). I samurai che non servivano un daimyō o perché era morto o perché ne avevano perso il favore, erano chiamati rōnin.
I samurai costituivano una classe colta, che oltre alle arti marziali, direttamente connesse con la loro professione, praticava arti zen come il cha no yu o lo shodo. Col tempo, durante l'era Tokugawa persero gradualmente la loro funzione militare. Verso la fine dell'era Tokugawa, i samurai erano essenzialmente burocrati dello shōgun, e la loro spada veniva usata soltanto per scopi cerimoniali. Con la riforma Meiji (tardo XIX secolo) la classe dei samurai fu abolita in favore di un esercito nazionale in stile occidentale. Ciò nonostante, il bushidō, rigido codice d'onore dei samurai, è sopravvissuto ed è ancora, nella società giapponese odierna, un nucleo di principi morali e di comportamento che parallelamente, nelle società occidentali, è costituito da principi etici di derivazione religiosa.
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Pensare ai tuoi occhi
come finestra su un mondo:
libero ,vivo , magico
Non usare piu' indumenti
ma vestirmi del tuo sguardo
corazza inpenetrabile
per tutto quello che non sei tu'.
Ti sento addosso
leggera come l'aria
calda come il sole
Ti sento dentro
pulsi come il cuore
sazi come il cibo
resta nei miei pensieri
non svuotare le stanze
della mia mente,
resteresti vuote mura
dopo che erano adornate
dai piu' pregiati
....quadri.
C.G.
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Inviato da: oceanoesabbia
il 13/06/2007 alle 08:11
Inviato da: il_presidente77
il 11/09/2006 alle 12:55
Inviato da: oceanoesabbia
il 07/09/2006 alle 14:17
Inviato da: il_presidente77
il 18/07/2006 alle 18:20
Inviato da: Chiyo_san
il 14/07/2006 alle 10:17