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Post n°98 pubblicato il 08 Novembre 2007 da ape18
il silenzio. è il silenzio che fa così paura. questo tanto troppo silenzio. allora resto qui che lo accolgo. lo faccio entrare dalla mia porta. cullo quel silenzio che a volte terrorizza. lascio che si sieda al mio fianco. sulla mia stessa sedia. sulle mie ginocchia ancora un po' livide. ma ecco che mi accorgo che non è il silenzio che vedo. ma è il troppo rumore che stordisce. il rumore di una mente che sta cambiando. una mente che cerca un qualcosa. e cammino. cammino per le strade di una città che sembra aspettare la neve. cammino e cerco negli sguardi della gente quella luce che mi appartiene. vengo sfiorata. adulata. qualcuno addirittura fa di me il suo pensiero fisso. ed è gratificante. ma allo stesso tempo assurdo. inutile. e c'è sempre quel silenzio. e ritorna il passato pesante. ritorna un giorno. un oggi. un otto. 8 novembre. 8 maggio. ho riaperto il cofanetto dei ricordi. le immagini si poggiano sui miei palmi. due visi. ed è come se dopo di loro non ci sia stato più nulla. e mi accorgo ancora che quella malattia non è estinta. mi accorgo che ovunque e comunque. in qualsiasi maniera. sotto qualsiasi forma. ho bisogno di questo silenzio. ho bisogno di quella malattia. di quel nome importante. di una perla assente e grande. mi accorgo che il silenzio alla fine mi piace. mi piace l'attesa. mi piace giocare con le parole. con la mente. in un tardo pomeriggio invernale. nel mese che porta cambiamenti repentini. il vento fa ritornare ancora imperterrito il tuo odore. come l'incubo di cui parlavi. ma è così. è da te che verrei a nascondermi. è da te che ogni volta corro quando mi sento sconfitta. quando sento di aver perso qualcosa. quando la neve tarda ad arrivare. e così sarà sempre. e sempre. ed ancora sempre. come il sempre assoluto del silenzio. come i miei silenzi maniacali. ed ancora vorrei guardarti e chiederti come hai fatto. chiederti quando è stato che camminando in quella strada così viva hai detto basta. hai detto ora inizio a vivere da statua. accennando i sorrisi. rimanendo in disparte. mai troppo. mai tanto. come hai fatto? la convinzione che la vita va osservata dall'alto senza mai caderci dentro chi te l'ha data? eh "piscetta" mia...chissà...stiamo a guardare in silenzio... |
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