Le porte dei mondi

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"LE PORTE DEI MONDI" - CArlos e Mary nella riserva degli Hopi.

Post n°7 pubblicato il 23 Maggio 2009 da gfortin

Quando giunsero dinanzi all’immensità del deserto, le soglie dell’universo si aprirono e furono rapiti all’istante dalla vastità di quel mondo. La luna era bianca ed enorme e le stelle brillavano come non mai. La mente era sgombra da ogni tristezza ed il cuore gonfio di nuove emozioni, mentre loro si scrutavano intensamente nel tentativo di dischiudere, l’uno per l’altra, le profondità dell’anima.

Mary Jane poi si volse alle nuove ampiezze scoperte, per perdersi in esse e Carlos la seguì dolcemente. Dalla mesa deserta percorsero con lo sguardo la sierra lontana, illuminata dal chiarore lunare, che pareva fermarsi al suo limite senza poter più rompere le tenebre. I cespugli vicini sembravano espandersi in un’altra atmosfera, o nell’acqua cupa di un fondo marino, come alghe oceaniche.

Lei fu invasa da una nuova paura ed affrettò i suoi passi, percorse qualche metro ancora e s’arrestò smarrita. Nel silenzio udiva chiaro battere il cuore.

Il villaggio ormai buio era scomparso dietro di loro e la terra, piana e scura sotto i suoi piedi sembrava interrompersi, con l’orizzonte troppo vicino, nello spazio infinito per renderli soli su un asteroide perduto.

Vide Carlos piegarsi con un gesto inatteso verso di lei per baciarla: “No, no, Carlos... non è questo il momento!”

Lui tese le mani per trattenerla, per stringerla e lei con passione gli prese la destra, se la trasse alle labbra e la baciò due, tre volte, dolcemente. Poi prese a correre a perdifiato verso il villaggio.

“Mary, Mary aspetta!” Gridò Carlos seguendola.

Si ritrovarono soli, l’uno accanto all’altra, dinanzi al deserto infinito, pallidi, ansanti e scossi da un terribile tremito. Guardandosi con occhi mutati, col rombo del sangue nei timpani ed un nodo alla gola si strinsero infine, e si baciarono.

Mary Jane si sentì venir meno e si aggrappò a lui, ma poi si staccò. Rimasero immobili forse ancora un minuto, ma senza toccarsi. In quello spazio infinito pareva che tutto il silenzio dell’intero universo gravasse su loro e, mentre incrociava la sua mano con quella di Carlos, nuovamente una paura bizzarra occupò il cuore di Mary.

Non si voltò e sorrise, ma l’espressione era triste, piena delle ombre deposte nell’anima dal rapido emergere delle angosce vissute, e di quelle ancora da vivere.

Mentre tornavano verso il villaggio, con il sangue ancora alterato dal bacio, un’implacabile angoscia incideva col fuoco nel cuore di lei quel suono fatale, Carlos, il nome di lui…

 
 
 
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