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A sud di nessun nord...

 

In the death car

 

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« LA DISFATTA DEI MODERATI...COME TOPI NELLA STIVA »

LA COSA

Post n°184 pubblicato il 26 Maggio 2011 da chinasky2006
 

Stamani ho avvertito una fitta allo stomaco. Sorda, afona, insensata. Li riconosci subito i dolori infingardi, estranei. Ho pensato che morirò, a breve. Io schiatterò e quella caricatura di una parodia di Charlot sui ridicoli despoti, sarà ancora lì. Ben saldo a cavalcare il destriero d’immani cazzate. Neanche la gioia di morire sereno. Quando anche lui se ne andrà (di sua sponte, a 182 anni), se il sistema internet manterrà vive queste pagine per anni, qualcuno leggendole potrà ridere e comunicarmi nell’al di là, la notizia che ha stirato i piedi. Ne sarei felice, in quel purgatorio dove mi spediranno.
Dopo il primo turno delle elezioni amministrative, l’unto era scomparso. A meditare, dicevano. Altri lo volevano legato e imbavagliato a Villa Grazioli, per non parlare e fare altri danni. Nel suo quartier generale un via vai di conciliaboli fervorosi. Per risolvere la crisi? No, per capire come fare a sovvertire la situazione nei ballottaggi. Una gazzarra indecorosa. Padani sbronzi che se la prendono coi ciellini. Colonnelli col fez in capo che parlano di “remuntaTa”, come i più biechi ultrà avvinazzati. “Responsabili” che s’insinuano in una possibile crisi per ottenere qualcosa, e ancora…ciellini chedanno la colpa alla Saltamiquà, leghisti spernacchianti, altri che urlano. Giorni di gran riflessione insomma, laddove regna la moderazione dei costumi. Nessuno si capacità di una sconfitta. Il despota tace, riflette sulla riscossa, circondato da piranhas famelici. Gli "Scilipoti" vogliono incentivi per la responsabilità, le puttane reclamano un valore a dodici zeri per il silenzio, i padani spolpano il possibile. Ello, da grande statista, riesce a mettere tutto a posto. E’ invincibile, del resto.
Poi all’improvviso ecco l’apparizione gaudiosa. Da principale causa della debacle, ritorna l’unica ed ultima chance di imbonire l’elettore medio. Altra via non ce n’è. Nei tg suoi e dello stato (quindi ancor più suoi) irrompe sfidando qualsiasi par condicio e decenza personale, all’inizio e a reti unificate. Compra tutto: onorevoli, voti, bagasce, processi. Le multe Agcom, inevitabili per l’indegnità antidemocratica dell’atto, le pagheranno i contribuenti della Rai. Chissenestrafotte, penserà quello, maledetti demagoghi da due lire. Lui può, in barba alle invidie ed audience che cala a picco appena appare lui.
Intervistato da un manichino della standa, legge il gobbo richiamando gli italiani al voto per la Pdl. Una cosa mai vista. Nemmeno in Bielorussia, Sudan o Cecenia. Mai. Ma ci ha il volto strano. Non sorride, non ammicca o racconta barzellette sporche. Il momento è importante. Parla in modo chiaro, affinché anche la semianalfabeta fan possa comprendere e rimanere terrorizzata da simili scenari atroci. Segue il gobbo, biascica, non pronuncia più tre o quattro consonanti. Sembra riempito di valium come un’otre. E nemmeno un richiamo ai giudici (dei quali si saranno stancati anche i proni arcangioli Cicchitto e Bonaiuti, figurarsi l’elettorato). Il cambiamento di strategia è evidente. Nemmeno il violento attacco all’avversario, ha pagato. Deve mostrare gran moderazione, contro i rossi estremisti. I “Lassini” e Saltaquiquoquà hanno danneggiato molto l’immagine del partito. Quest’ultima pare sia tenuta legata ed imbavagliata sotto controllo di infermieri attrezzatissimi, perchè non proferisca più verbo. Malgrado fosse il verbo dell’unto, pari pari.
Il sultano, come un dittatore imbalsamato, elargisce la vivida dimostrazione della moderazione di stampo nazifascita e liberalità nordcoreana. Col volto contrito si dichiara “turbato” come tutti i milanesi di veder sventolare delle bandiere rosse con la falce e martello per le vie della città. Parla di “droga libera” se vinceranno le sinistre. Di moschee a go-go ed una città consegnata al terrorista invasore islamico. Ma cosa ancor più inquietante, questi islamici si coalizzeranno coi gay, quelli malati di omosessualità insomma. Ed è l’apice del delirio. Nessuno di quelli che ascoltano, può fare qualcosa? Condurlo in un ospedale di massima sicurezza?Nessuno capace di dirgli che in parecchi paesi islamici ai gay tagliano le palle o li mettono al fresco. Nessuno, perché non v’è contraddittorio. Può dire laqualunque bestiale menzogna, indisturbato da oppositori, gendarmi, psichiatri o domatori. Insiste, con l’espressione solenne e preoccupata, sulla gravissima minaccia dei rom che ridurranno la città ad una zingaropoli. "Questi rom qui, quelli della sinistra vogliono addirittura autorizzarli a costruirsi le loro tende”. Magari proprio innanzi alla casa di una massaia, che sentendolo rizza i capelli in testa. Un fiume in piena di deliri e bassezze. Come può un sol uomo (il Pisapia) incarnare tutte le paure dell’uomo medio? Un delinquente facinoroso. Ladro d'auto, terrorista. Un indemoniato, comunista, gay, islamico, zingaro e amante delle gabelle. Forse vive avvolto da una nuvola di zolfo.
Alla fine di cotanta moderazione libertaria, il discorso non può non cadere sulla sinistra estrema, ed alla Milano divelta dai giovani dei centri sociali amici di caffè di Pisapia. Proprio non lo tollera. Non capisce come masse di giovinastri capelloni e maleodoranti possano esistere e pascolare liberi. Non olezzano di chanel come le sue battone. Non vanno a donne, forse. Anzi alcuni saranno persino froci. Sbevazzano vino a buon mercato, mica i crodini che la gioventù bene sorseggia a Palazzo Grazioli prima di farsi inculare e volare dritte in parlamento o (se va male) in regione. Si fanno gran spinelli, non possono permettersi la purissima coca stipata nell’auto della consigliera regionale (quella valida nelle lingue). Questi giovani sbandati hanno la terrificante abitudine di pensare. Ascoltano Vecchioni o Elio, mica Gigi D’alessio. Alcuni leggono anche dei libri, e non soltanto i giornali di Signorini. Guardano film strambi invece di “uomini e donne”. Sperano, come sogno di una vita, di avere un lavoro e non cercano mica di partecipare al Gf. Alcuni lazzaroni apprezzano addirittura Rembrandt, non come le eleganti olgettine che vanno inestasi per il priapo di un potente nel loro sfintere. Insomma, il despota proprio non comprende l’esistenza di quest’altra Italia. C’è solo la sua.
Gran clamore per questa propaganda a reti unificate. Inevitabile, era quello l'obiettivo. Prova in tutti i modi a vincere. Fanno seguito promesse mirabolanti alla plebe. Via le multe ai cittadini di Milano. Nessuna tassa sulla mondezza a Napoli per aiutare il candidato della Pdl sfuggito all’alfabetizzazione, parente di Cettolaqualunque. Fino al coup de teatre dei Ministeri da trasferire a Milano per placare il fibrillante elettorato leghista. Si scannano, sembra. Fanno finta, invece. La divisione interna porta i voti di tutte le fazioni. Una cosa semplice. La Russa predica calma. Invece delle cliniche di “fine vita”, sbraita di come con la sinistra estrema del del senzadio Pisapia, i tossici potranno bucarsi in apposite stanze predisposte. Come può essere ministro, una cosa simile? E’ imbarazzante. Me ne vergogno. Sempre il moderato missino, si scaglia contro gli aggressori di una simpatizzante delle libertà. Un attentato degno degli anni di piombo, sottolinea, mai sopra le righe (bianche?). Probabilmente lo stesso pistolero che voleva colpire Belpietro. “Faranno di tutto, cose mai viste…”, si scriveva nel precedente pezzo. Ecco, servite le inenarrabili nefandezze.
Storia recente, ieri è apparso ancora il despota nelle tv. Stavolta nel salotto di casa dell’emozionatissimo Vespa. Sembrava fare dei silenziosi peti, per la servile emozione. Show della pazzia umana più surreale. Un “one man show”, mascherato da contraddittorio, in cui giornalisti accomodanti evitano accuratamente le domande più imbarazzanti. L’unto si prodiga in rutilanti slogan da rabdomante menzognero. Non sa ancora, che alla lunga, la gente disperata non ha voluto più credere a Wanna Marchi. E nemmeno le sue minacce, facevano più effetto. Nel silenzio assenso dei giornalai, afferma senza più freni inibitori, che nemmeno Leonardo, se perseguitato come lui, avrebbe dipinto la Gioconda. La sconfitta nei primi turni? Una menzogna dei giornali. Perché lui ha stampa e tv contro. Al limite, la presunta “flessione” è dovuta a candidati “deboli”. Come il Milan mal allenato da Leonardo o Zaccheroni. Protesta con fervore contro le falsità della sinistra. Ovunque vada, si fermano le strade. La gente lo applaude in adorazione, dice. Tranne qualche infiltrato. E come mai non raggiungenemmeno la metà dei consensi di anni fa? Nessun giornalaio prono osa chiederlo interrompendo il folle delirio vanesio. Protesta, l’unto, contro trasmissioni “terrificanti”, che fanno vedere cose false: “gente senza casa, che non può mandare i bambini all’asilo…neanche fosse l’Africa…”, l’Italia invece sta bene, benone. Parla dell’annoso problema della “cosmesi”. La pericolosa sovversiva bolscevica Marcegaglia che rimarcava i "dieci anni di nulla" che ci hanno mandato alla deriva economica, s’inventa le cose per fargli dispetto, come tutti quei senza cervello della sinistra.
Mancano ancora due giorni, e mi vengono i brividi pensando a cosa potranno ancora partorire, impunemente.

 
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