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IL TREMENDISSIMO GOLPE

Post n°193 pubblicato il 15 Settembre 2011 da chinasky2006
 

Foto di chinasky2006


L’incresciosa notizia coglie il giovane monarca mentre fa il quotidiano bagnetto nel latte d’asina assieme a quattro ancelle diciottenni. Due escort travestite da monachelle lo allietano accennando ammiccanti passi di danza ed eleganti giochi di prestigio con un priapo. No, non siamo in un centro d’igiene mentale, reparto casi irreversibili, ma nel quartier generale dei supremi lavori delle libertà. Ello si diverte un modo e batte le mani a tempo, quando nella sala della patriottica salvazione irrompe un affannato e scapigliato La Russa.
“Che c’è miserabile pidocchio balilla, si è pippato la trielina stavolta? Si contenga! Come osa interrompere le mie frenetiche attività di buongoverno? Non lo vede come tribolo per salvarvi tutti? Mi auguro abbia una valida ragione, altrimenti la faccio fucilare allo istante!”.
“No, maestà, stavolta non è per perorare la causa della mia amata InDer, quanDunque lo sGudetto 2006 è nosDro. E’ una Guestione urgentDissima! I gendarmi a cavallo poDrebbero giungere da un momenDo all’alDro. Vogliono arresDarla! Deve mettersi in salvo mio duce, la scongiuro…”.
Il monarca balza in piedi ed incredulo, ascolta i particolari. 
"Il bolscevichismo imperante non ha più ritegno alcuno. Delle sovversive zecche rosse mirano al colpo di stato. Al violento sovvertimento del governo democraticamente eletto", prosegue il luciferino colonnello.
Cos’avranno mai fatto questi indegni e criminosi cospiratori? Con blasfemo atto di irriguardosa sfida alla monarchia, hanno convocato in procura il Premierissimo. Lo specchiato, premierissimo. Per arrestarlo? No, vorrebbero arditamente chiedergli delucidazioni circa una presunta estorsione ai suo danni, per cui è in atto un procedimento giudiziario. Un atto riprovevole, insomma. E se non si presenterà spontaneamente, verrà prelevato dai carabinieri in divisa. Regna lo sconcerto massimo tra gli astanti, convocati per un consigliori  ministeriale d’urgenza nazionale. Nessuno riesce a capacitarsi di come il Monarca ultraterreno possa esser trattato alla stregua di un uomo della strada. Come un non abbiente qualsiasi, fors’anche comunista, recchione o extracomunitario.
Gasparri non si tiene: “miserabili comunisti di merda!”. La santanquì scorreggia dalla rabbia e le si strappano sedici punti di sutura al labbro leporino, “ci andasse Woodcock ed il suo socio in procura! Questi sono un cancro! Un cancro! Che ha fatto di male? ha solo aiutato la famiglia di un martire spacciatore di cocaina e magnaccia, vessato dai magistrati. Ma quale estorsione! Il nostro Silvio è un uomo buono, che aiuta chi sta male e gli fa avere un tenore di vita decente. Che saranno mai 500 mila euri? Volete farmi intendere che esiste gente che gadagna meno di 500 mila euri all'anno? HAHAHAH, siete peggio di Santoro e quello lì che se n'è andato in america...coso lì, Vittorio Zuccone...Che non l'ho mai sentito nominare al Billionaire, che sfigato..”. Feltri si agita e, sottovoce, attento che quello non ascolti, si rivolge all’ideologo Ferrara intento a sbocconcellare un bue muschiato come spuntino: “Vogliono interrogarlo come testimonio, così quello, senza avvocato, dirà tante di quelle frescacce che lo arresteranno e giustizieranno allo istante come Ceausescu! Oppure se lo portano in qualche manicomio e buttano la chiave. Lo sappiamo tutti che ormai è fuori di melone! Ha il cervello in pappa. E’ più suonato di una campana suonata…”. Sallusti va oltre, con la consueta profondità di pensiero: “E’ una trappola, vogliono arrestare Silvio nostro!”. “E’ un golpe!”, gli fa eco Belpietro. Carfagna e Prestigiacomo paiono interdette. Hanno la faccia dell’interdizione totale. La seconda prende timidamente la parola: “Embè? Non capisco che c’è di male. Vogliono solo interrogarlo come testimone, quasi per tutelarlo…non sembra grave. Così almeno ci ha insegnato il nostro Mentore Maximo Bisignani.”. Il sultano s’adira non poco. “Chi ha parlato? Eh? Chi? Conducetelo nella palestra dello ardimento, che sia fucilato con sei colpi nel petto!”. Accortosi che erano le due veline, transige facendo gli occhietti dolci. "Se il petto è così avvenente posso fare uno strappo alla regola.". Ed inizia a masturbarsi furtivamente.
Ma la situazione è gravissima. Il presidente delle SS La Russa non ha dubbi: “Mia luce infinita, l’unica soluzione è la fuga. L’astronave delle libertà è già pronta ad ogni evenienza. Attendo un suo cenno supremo." Giunge trafelato anche Tremonti che, a completamento della monumentale e laboriosa manovra economica, ha appena finito di borseggiare due vecchiette alle poste ed estratto sei capsule d’oro ad una dozzina di cenciosi delle case popolari. Fede e Capezzone singhiozzano senza ritegno. Quindi il monarca prende la parola, con tono solenne.
“No miei cari servi della gleba, non posso più fuggire. Ormai lo sanno. E’ grazie alla vostra dabbenaggine che mi trovo sotto scacco. Possibile che non siete stati in grado di fare un bel decretino? Chessò, uno semplicissimo che trasformi le procure in fabbriche di crackers. I tribunali in centrali del latte adibite a circoli culturali gestite da Lele Mora e Platinette…massa di inetti crapuloni buoni a nulla!”.
Quelli si genuflettono tutti all’unisono, sbattendo ferocemente le rotule. E si nerbano da soli.
Il ministro della giustizia Nitto Santapaola, adduce a qualche scusante. Poi Cicchitto ha una spetazzante illuminazione. "Maestà, ma lei ce lo può sempre mettere ar culo a quei comunistoni cospiratori. S’inventi un impegno istituzionale. Uno a caso. La situazione economica è gravissima, quindi faccia vedere che deve incontrare qualcuno per salvare il paese dal baratro. Potrebbe improvvisare un viaggio a Strasburgo.”.
“Molto benissimo ripugnante sottoposto, e andiamo a questa strambergo. Prenotatemi sedici puttane fiamminghe, che la notte debbo cogitare. Poi non sono malaccio le fiamminghe. Si parte per il bene della Itaglia.”.
Durante il viaggio prova ad ingropparsi due sedili dell’aviogetto, ed è abilmente anestetizzato con dosi di bromuro per cavalli da tiro. Quindi si fa perplesso, meditabondo. Guarda il suo servitore in modo stranito.
“Ripensavo a ciò che mi ha detto poco fa, viscido e strisciante serpe. E’ tutto vero? Cosa sarebbe questa novità della crisi, maledetto impiastro. Tiene forse delle informazioni segrete della loggia massonica di cui non sono al corrente? Che succede, stiamo forse perdendo danari?”.
Lo sguattero farfuglia qualcosa, poi solleva il sultano da ogni apprensione.
“Divinità celeste, ma cosa va a pensare! E' solo l’Italia che sta andando a picco. E’ sull’orlo del fallimento totale. E' ormai un paese fantasma, un morto che cammina…La Merkel è passata alla derisione dandola per fallita. In Europa seguitano lo sbertucciamento...”.
Il monarca si fa ancor più serioso, serra la mandibola di caucciù.
“Vabbè, questo lo sapevo. Pensavo fosse successo qualcosa ai miei possedimenti…”.
“No, no, mega presidentissimo eccelso, quali pensieri la assalgono! le sue aziende volano inarrestabili - srotola un grafico-papiro sbalorditivo -  Anche oggi un profitto di più del 127%! Lei è invincibile sire, guadagna sessantadue triliardi ogni ora che lei respira... Il popolo italiano le sarà debitore per la sua opera di salvazione.”
Il sultano satiriaco sembra finalmente sollevato.
“Ottimissimo allora, fedele leccapiedi. Basterà cambiare nome e ragione sociale a questo paese, e tutto è risolto. Tutti vedranno come ho salvato la Itaglia-mia impersonata dai miei possedimenti. Il nome m'è venuto stanotte che ero ispirato, a me piace: La chiameremo “Passera dell’amore universale” e lasceremo il nome Italia ai veri ed unici responsabili della catastrofe fallimentare, quelli della opposizione comunista! La plebe capirà cos’ho fatto per loro. I cenciosi mi venerano! Sono il più grande statista di ogni era geologica!”.
Intervengono sei infermieri, e gli somministrano altri medicinali di contrabbando, recuperati notte tempo al manicomio criminale di Aversa.

 
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