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A sud di nessun nord...

 

In the death car

 

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« CE L'AVEVANO DURO E PROFUMATOCACCIA ALLE STREGHE »

LA FACCIA COME IL CULO

Post n°221 pubblicato il 06 Aprile 2012 da chinasky2006
 

Foto di chinasky2006

In questa pasqua di morte e resurrezione, me ne sto appollaiato, provando un gaudioso fremito d'estasi che parte dall'ipotalamo e giunge fino al coccige. E' quasi un brivido di godimento, vedere il cadavere del nemico che ancora esala rantoli di rigor mortis. Osservare l'indegno verro che si rotola nel guano, racchiude in sé sensazioni di mistico benessere. Grugnisce, l'indegna bestia, s'agita scomposta ed in visibile imbarazzo, prova la via della capriola, del salto carpiato.
Spicca di propria luce, in questo bailamme di scandali e rivelazioni ogni ora più gravi verso gli esponenti della "legaladrona", Matteo Salvini. Giovane e rampante leva del carroccio di seconda generazione, ritagliatosi un ruolo di primaria importanza nel partito grazie ad indimenticabili battaglie sul campo: Rutilanti felpe del Milan e t-shirt inneggianti alla liberazione padana in primis, poi più sobri e poetici richiami al sud. Indimenticabile quel coro contro i napoletani "colerosi e puzzolenti" che, sempre testualmente, avrebbero dovuto essere inghiottiti dal Vesuvio. Il giovane politico ne uscì elegantemente, dichiarando che era solo un goliardico canto da stadio. E nemmeno aveva inteso il significato delle parole. Quella dichiarazione d'inconsapevolezza, gli valse parecchi punti nella particolare scala della rozza ignoranza caprina, tipica del leghista. Evidentemente, gli alti vertici padani (tutti con copricapo unno) riuniti notte tempo alla foce del Po, avranno deciso che il suo faccione da pomodoro sanmarzano marcio, andava ben speso nelle varie tv. 
Sempre meno smilzo, pappagorgia ad indicarne turpi scenari di gozzovigli a base di ghiande e lo sguardo di demenza inquietante, il giovane leghista non s'è risparmiato. Non ha lesinato accorate e commoventi difese al limite del surreale. Ed eccolo, come in un folle tour, per tutte le piazze televisive. Una specie di tragicomica e patetica via crucis per sepolcri televisivi. Dal Tg3 al tg7 di Mentana, poi dalla Gruber, quindi il guizzo da istrione: Fa in tempo a comparire dal leccapiedi Vespa, poi per strada a Matrix. Non contento, eccolo portare l'orgoglio leghista da Marzullo, Amicidimariadefilippi ed irrompere anche durante le lezioni di fisica nucleare di un ignaro professore, alle 4,15 di mattina. Prontissimo per Uno Mattina, la prova del cuoco e le televendite di Mastrota, tra una pentola a pressione e l'altra.
E che minchia avrà potuto inventarsi, questo "utile idiota" designato al ruolo di indefesso difensore dell'indifendibile? Al confronto, impallidiscono persino le accorate difese delle vedove di Arcore. E' umanamente imbarazzante, il rampante politico leghista. Prova in ogni modo a nascondere imbarazzo e vergogna. Si agita, balla la rumba sulla seggiola. Ma invece di difendersi passa all'attacco. Chiaro, sto Belsito sembra colpevole. Ma che sarà mai? Sta mettendo in mezzo tutto l'apparato leghista, ma va bene. Arriva la delicata elegia di Bossi, romantico capo carismatico che per il bene del partito si dimette da segretario. Il Salvini prova a fingere una lagrima asciutta. Sono diventati bravi politici questi leghisti, tocca ammetterlo. Dei veteropoliticanti di stampo anni '80, solo più pirla e maldestri. Oltre a rubare come bestie fameliche, conoscono l'importanza del gettare fumo negli occhi per distogliere l'attenzione dallo scandalo.
Ecco allora questa commossa beatificazione dell'anziano leader malato ed inconsapevole a sè stesso. Che dopo aver perso la salute, per amor di Lega abbandona. Un gesto coraggioso, ah sì. Il venerdì lascia da segretario, la domenica risorge da presidente. In tempi di berlusconismo impunito e senza vergogna, si arriva a trasformare un gesto normale ed utilitaristico, in atto di eroismo.
L'assenza di vergogna (ora è ufficiale) sta invece nella prosopopea di questo novello baluardo leghista, che prosegue, sfidando decenza, decoro e buon gusto. Non si difende, ma attacca. Questa lega avrebbe uomini più capaci del governo Monti. Ma certo, fate mente locale: Rosy Mauro al Lavoro, "il trota" alla cultura, Belsito alle finanze e Borghezio agli interni. Che roba ragazzi, meglio di una comica di Stanlio e Ollio. Poi la gemma: "Lo sai lei che cosa ci sarà mercoledì? e si informi, allora. Una grande riunione del popolo leghista". Certo, vent'anni fa si riunivano per celebrare la loro pulizia ed invocare la pena di morte ai politici ladri. Ora si radunano per celebrare l'orgoglio ladro. 

 
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