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SILVIO FOREVER. SILVIO PER FORZA (STORIA DI UNA RI-RI-RI CANDIDATURA OBBLIGATA)

Post n°239 pubblicato il 12 Luglio 2012 da chinasky2006
 

Foto di chinasky2006


Due giorni fa ebbi un tragico incubo sullo scongelamento del Papa-Re, abbondantemente narrato nella precedente puntata. Proprio ieri giunge la roboante notizia delle ricandidatura di Silvio Berlusconi a Premier del paese. Ma per il prosieguo della storia allegoricamente sminchiata c’è tempo. Oggi è tempo di una riflessione serissima. 
In Italia la sinistra è morta. Ancorata a vaticanesimi e democristianesimi ributtanti delle varie Bindi, Finocchiaro, Franceschini. Il rottamatore del nulla Renzi, un giovane mediocre battutista (e per questo ha tutta la stima del barzellettiere capo Berlusconi) che imita Grillo versione ecumenica e vagamente submentale. Schiava delle amorevoli e prone slinguate dell’inutilmente dannoso Bersani al chierico Casini. Perché l’Italia è quel paese in cui un 3% di santissimi voti cattolici massoni nell’animo conta più del 10% di cittadini veri. E’ morto, questo grottesco abbozzo di sinistra “moderata", che invano prova ad imitare la sbalorditiva “moderazione” delle varie Santanchè, La Russa e compagnia manganellante. Una sinistra defunta da anni. Scientemente soffocata dalla convinzione che non potrà mai governare senza il mortifero abbraccio dell’ala cattolica. Con la benedizione degli alti vertici vaticani. 
E così sarà fino a quando non arriverà un rivoluzionario che faccia saltare in aria il Vaticano o che lo pieghi con una rapida guerra di conquista armata, trasformandolo in una enorme centrale del latte. Che magari spedisca in Africa con un razzo tutti i vescovi, riciclandoli per le missioni umanitarie. Lontani dall’oro, dal potere politico italiano, dalle loro banche, da disgustose beghe di potere e veleni nei palazzi religiosi odorosi di sterco di maiale affetto da pestilenziale morbo alle viscere. Distanti da tutte quelle nefandezze con cui continuano ad ammazzare il loro incolpevole Cristo in una croce di aberrazioni continue. Via, a mostrare tutta la superiore carità cristiana salvando bambini affamati. Previa preventiva castrazione (fisica, che quella chimica non gli fa niente), perché quelli saranno anche africani, ma non hanno l’anello al naso e le notizie degli scandali sono arrivate anche laggiù, malgrado i sacrali insabbiamenti.
Se la sinistra è morta, a destra continuano il loro indecoroso valzer di nulla, attorno al proprio leader carismatico, appesa alle sorti di un feticcio malato, impresentabile ed assente a se stesso. Un leader alla deriva tragicomica e caricaturalmente clown di se stesso, che rimane la migliore delle ipotesi. C’è di che preferire la morte della sinistra, nel suo conscio suicidio. L'aggregato moderato-talebano, rimane un partito inesistente. Che fluttua nell'aria e gronda nei cuori dei suoi adepti, tra masse di criminali corrotti ed ignare pecorelle mentalmente instabili che provano un sadico piacere nell'esser fottute dall'uomo della provvidenza. Sodomizzate col sorriso rassicurante da colui che deve risollevarli dalle loro miserie. Una malattia inguaribile. Un partito di pura idolatria nato per acclamazione del proprio messia e senza le più elementari regole democratiche, non può che rimanere ancorato alle tristi vicende di quella sua guida rivestita di un’aura sacra. Luce ispiratrice, factotum e partito stesso. Vita e morte. Un’immagine quasi ultraterrena che in quelle adoranti menti obnubilate rimane invincibile, vincente, giovane ed immortale. Al costo di truccare a giovinetto lucidissimo un anziano che straparla, vaneggia, non si tiene in piedi e che a stento riconosce una donna attorno ad una passera ed un uomo oltre il corruttore.
L'illuminato partito di stampo bulgaro/sudamerican/africano procede nella logica contraddizione di seguire le umane sorti di un Imperatore considerato sovrannaturale. Trionfa quand’Ello è in auge, cade miseramente appena fallisce, scompare appena quello muore. Senza alternative. Ovvio, ci sarà forse un patetico e prevedibile tentativo di farne un’icona stile “che Guevara del capitalismo e delle mignotte”, ma fallirà miseramente. Le pecore del gregge, profondamente incapaci, inette e di una ignoranza belluina, non saprebbero governare da sole. Non sanno far nient'altro che servire, non hanno futuro, senso alcuno nel mondo reale. Vuoi pretendere che quegli ovini starnazzanti nei salotti tv lavorino come impiegati a 1000 euro al mese? Quale spostato selezionatore assumerebbe gente così chiaramente inadeguata, che non sa nemmeno argomentare una frase senza infantili e ridicole zuffe verbali. Si agitano vagamente putrescenti, come una patella marcita esposta al sole. Non sanno cosa fare, cosa dire, dove andare. Topi nella stiva di una nave affondata che si vuol far ripartire con al timone un comandante Schettino versione anziana e malata. Cosa ci si può aspettare da servi della gleba decerebrati, programmati solo per venerare un messia e difenderlo fino a sfociare nel grottesco? Niente. Hanno imparato a fare l’unica cosa che serviva per rimanere al potere: Venerare, lappare, compiacere, adulare, al costo di farsi sfondare il prono culo, luogo ove partoriscono al solito le loro più brillanti idee. Vivono e muoiano con lui, assieme a lui, per lui, in lui. 
E dire che avevano addirittura tentato di invertire questo schema di partito-acclamazione, con risultati catastroficamente fantozziani. In seguito alla sconfitta del proprio Duce ormai zimbello mondiale, hanno provato a fare da soli, dopo vent'anni. Cercato addirittura di darsi delle regole, mettendo un giovane fantoccio come Alfano alla guida. Li si è ascoltati blaterare di bestemmie democratiche come le tanto sbertucciate primarie, una volta buone solo per chi non aveva “un leader forte” come il proprio infallibile Unto dal signore. Il risultato di questo bieco e timidissimo sussulto di cambiamento? I sondaggi dicono impietosamente che col manichino della Standa Alfano candidato premier, raccoglierebbero la metà dei voti rispetto a quanti ne rastrellerebbero con lo storico capo carismatico. C’è da sorprendersi, meravigliarsi? Per niente. Un ridicolo partito fascista e dittatoriale al suo interno, rivestito di fard e pecoreccismo da veline, tv e fascino fatuo di mass media drogati che pompano l’invincibilità del proprio leader, muore nella sua stessa mefitica acqua. Ed allora, tanto vale cercare di mantenere in piedi quel relitto ormai alle deriva tenendolo in coma farmacologico. Anche per un mese o un anno. Provare a pompare un po’ quel feticcio ormai morto. Fargli dei capelli stile bambola, stirargli una pelle sempre più porosa come un pollo di gomma fino a serrarne gli occhietti malaticci. Ridicolo, patetico, pietoso, lo stato in cui hanno ridotto la politica italiana.
Berlusconi scese in campo per scongiurare la vittoria della sinistra, dei vigliacchi post comunisti ad un passo dal governo. Ma non portò la vittoria delle destre. Trionfò lui, in un personalismo politico senza eguali nel mondo democratico. Complici anche quei Fini, Casini & co., che dopo il gozzoviglio di potere ora provano a smarcarsi per altre via. Queste terrificante e ridicola figura di clown ha solo garantito alle destre di galleggiare per vent’anni, assicurandogli una sicura morte futura. Berlusconi voleva sconfiggere l'ormai inesistente comunismo ma ha ucciso la destra nella culla, dandole la temporanea vittoria ma deturpandone gli ideali e firmando un patto sulla sua distruzione totale alla sua morte. Sta tutto lì il senso. Lo potrete leggere nei libri di storia nel 2070. Lo leggeranno i miei nipoti qui, scoprendo che il nonno era un genio assoluto (oltre che bellissimo seduttore di anitre zoppe). Nel fuggi fuggi e nella prevedibile caccia al riciclo dell'usato sicuro rimarrà, si spera, solo quel 5/6% di gente che crede nei reali valori della destra moderna. Sbagliati, ma pur sempre valori. Gli altri potrebbero suicidarsi assieme al suo capo, virtualmente seppelliti nella sua stessa cripta, se solo trovassero un po' di coerenza. 
Proprio ieri il vecchio monarca ha annunciato che non ci sono alternative, e quindi si ricandiderà. Tutti felici e contenti, in seno a questa accozzaglia di indecoroso servilismo fisico ed intellettuale Come previsto da mesi, l'unica ancora e possibilità di non scomparire del tutto è affidarsi ancora alle tremolanti mani dell'ideatore divino. E pazienza se questi è ormai caricatura mondiale di un ottuagenario giullare, malato, incapace, assente a se stesso, fuori di ogni controllo. Rimane la loro unica, triste, salvezza.

 
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