Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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SAPIENZE MILLENARIE
Siccome sembra il tempo della faciloneria e si tende a banalizzare tutto, compresa la spiritualità, ahimè, ridotta in formulette "fast spirituality", preferisco allora rammentarmi di percorsi nella conoscenza di sè che sono frutto di sapienze e tradizioni millenarie.
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Avijjā (Ignoranza)
Nell'ambito del Buddhismo l'ignoranza è uno dei Tre Veleni e il primo dei dodici anelli della Pratītyasamutpāda.
È la causa principale della permanenza degli enti nel Saṃsāra e del dispiegarsi della Duḥkha, la sofferenza, la prima delle Quattro nobili verità.
L'ignoranza implica un continuo processo di auto-inganno sui princìpi di realtà dei fenomeni: il non rendersi conto che la cupidigia e l'odio, gli altri due veleni, sono fonte di dolore comporta l'accettazione dell'inganno come "normalità".
L'ignoranza ha sei aspetti, dispiegandosi in tutti e sei gli organi di senso, come descritti nel Ṣaḍāyatana, il quinto anello della Pratītyasamutpāda.
Per sradicare l'ignoranza occorre sviluppare la "saggezza" (Prajñā). Questa si consegue praticando la presenza mentale (Smṛti), lo sforzo paziente (Kṣānti) e la meditazione (Dhyāna), ciascuna delle quali si esercita nel percorrere il Nobile Ottuplice Sentiero e sviluppando le Pāramitā.
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Avijjā (Ignoranza)
Nell'ambito del Buddhismo l'ignoranza è uno dei Tre Veleni e il primo dei dodici anelli della Pratītyasamutpāda.
È la causa principale della permanenza degli enti nel Saṃsāra e del dispiegarsi della Duḥkha, la sofferenza, la prima delle Quattro nobili verità.
L'ignoranza implica un continuo processo di auto-inganno sui princìpi di realtà dei fenomeni: il non rendersi conto che la cupidigia e l'odio, gli altri due veleni, sono fonte di dolore comporta l'accettazione dell'inganno come "normalità".
L'ignoranza ha sei aspetti, dispiegandosi in tutti e sei gli organi di senso, come descritti nel Ṣaḍāyatana, il quinto anello della Pratītyasamutpāda.
Per sradicare l'ignoranza occorre sviluppare la "saggezza" (Prajñā). Questa si consegue praticando la presenza mentale (Smṛti), lo sforzo paziente (Kṣānti) e la meditazione (Dhyāna), ciascuna delle quali si esercita nel percorrere il Nobile Ottuplice Sentiero e sviluppando le Pāramitā.
http://it.wikipedia.org/wiki/Avijj%C4%81
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24