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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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DECRETO CELESTE

Post n°1933 pubblicato il 15 Aprile 2013 da Praj
 

Mentre Confucio contemplava sul monte Lu-liang le acque che precipitavano da un’altezza di trenta canne e la schiuma che scorreva per quaranta li, tanto che le testuggini, i sauri, i pesci e le tartarughe non potevano nuotarvi, vide un uomo che vi nuotava.
Lo prese per uno che, avendo dei dispiaceri, volesse darsi la morte e ordinò ai suoi discepoli di correre alla sua altezza e di afferrarlo.
Ma costoro avevano fatto alcune centinaia di passi quando quello uscì dall’acqua e se ne andò a passeggiare lungo l’argine, con i capelli sciolti sulle spalle cantando una canzonetta.
Confucio lo seguì e l’interrogò dicendo: - Ho creduto che tu fossi un fantasma, ma esaminandoti vedo che sei un uomo.
Mi permetto di chiedere se hai una Via per avventurarti nelle acque.
- No, non ho nessuna Via - disse l’uomo. - Ho cominciato con lo stato nativo, ho progredito con le qualità naturali, mi sono perfezionato con il decreto celeste.
Entro insieme al flusso ed esco insieme al riflusso. Seguire il modo di comportarsi dell’acqua senza averne uno mio proprio: questo e il modo con cui mi vi avventuro.
Chiese Confucio: - Che significa: ho cominciato con lo stato nativo, ho progredito con le qualità naturali, mi sono perfezionato con il decreto celeste?
- Che io sia nato sulla terra e mi trovi bene sulla terra è stato nativo - rispose l’uomo - che abbia progredito nell’acqua e mi trovi bene nell’acqua è qualità naturale, che io faccia in un certo modo senza sapere il perché è decreto celeste.
 
Brano tratto dal "CHUANG TZU"




 
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