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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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I LUPI DELLA FINANZA

Post n°2224 pubblicato il 29 Gennaio 2014 da Praj
 

Avevo letto che molte delle vittime truffate da "The wolf of Wall Street" trovavano il film di Martin Scorsese e interpretato da Di Caprio una rappresentazione sostanzialmente 'simpatica' di questo squalo della finanza speculativa. Ho avuto delle perplessità sull'andare a vederlo o meno e se fosse in qualche modo giusto boicottarlo. Temevo che il film facesse direttamente o indirettamente l'apologia di quel personaggio. Poi ho deciso di vederlo. Meglio conoscere che ignorare.
Il film mi è molto piaciuto. Devo dire che l'aspetto acritico che temevo, riguardante il fascino seduttivo del diabolico broker, non l'ho riscontrato. Infatti, il protagonista e i suoi accoliti - cinici e spregiudicati individui che hanno venduto l'anima al diavolo per il dio denaro, vengono mostrati per quel che umanamente sono: dei miserabili, psicologicamente spostati e malati, nonostante sguazzino nella ricchezza super ostentata e una volgare opulenza.
Capisco l'indignazione giustificata dei veri truffati dal lupo di Wall Street e il riaprirsi delle loro ferite legate a quei fatti, ma il film, sotto molti aspetti, può essere invece utile e interessante per tante ingenue e sprovvedute persone che si fanno ancora illusioni su quel mondo famelico. Ovviamente non si può generalizzare, perché esiste anche una finanza sana e non truffaldina, ma ritengo che la rappresentazione filmica di una storia reale sia tutto sommato istruttiva per ancora molti individui che non immaginano a che livelli si possa arrivare l'imbroglio mascherato da investimento.
Per quanto riguarda il film e l'interpretazione del protagonista, concordo con la critica che lo candida a ricevere riconoscimenti e premiazioni record. In sostanza, anche secondo me, merita di essere visto.



 
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