Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
|
Area personale
Menu
Ultimi commenti
Cerca in questo Blog
Disclaimer:
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001.
Le immagini pubblicate e i video tutte tratti da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Questo vale anche per alcuni brevi estratti di testo presi da alcune pubblicazioni, di cui però è sempre citata la fonte.
Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.
« ... io soffro. Ma chi è ... | L'Amore onora, sempre » |
Ancora non conosciamo il Conoscitore
Ognuno di noi, non conoscendo ancora la pace profonda, si da fare per ottenere piacere.
Qualsiasi intenzione è un desiderio di raggiungere il piacere, oppure, di sfuggire al dolore; essa crea agitazione. Il sollievo che possiamo ottenere in questo modo è fatalmente momentaneo, e finisce nella sofferenza dalla quale è nato.
Cercando la sicurezza, sprofonderemo immancabilmente nell’insicurezza.
La pura osservazione, l’ascolto neutrale, implica l’accettazione che piacere e dolore si situino allo stesso livello. Del resto si può parlare di livello, perché il piacere non è che un dolore minore, ed è in realtà dolore confrontandolo con la beatitudine senza tempo. Sofferenza, dolore, gioia, hanno come sfondo la pienezza, e se li esaminiamo con attenzione distaccata non possono sussistere e si dissolvono nella loro sorgente, che è pura beatitudine.
La nostra natura essenziale non è conoscibile con il dialogo esteriore o interiore. Bisognerebbe riscoprire la presenza silenziosa che precede ogni discorsività mentale. Allora in quel Silenzio l’”io sono”, senza attributi e qualificazioni, appare e ciò che lo precede è dissolto, cancellato.
Resta uno stato profondo senza problemi, senza conflitti.
Noi conosciamo i nostri problemi, le nostre emozioni, le nostre sensazioni, ma non ne conosciamo ancora il Conoscitore. Ed è questo conoscitore che va scoperto. Questo è il senso profondo della ricerca spirituale che allude al famoso detto “conosci te stesso”.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24