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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Eutanasia... un tabù imposto

Post n°456 pubblicato il 16 Luglio 2008 da Praj
 

Accanimento "terapeutico" e attaccamento materialista al corpo fisico

Nel viaggio esistenziale ho sempre visto l'occasione per trovare o riscoprire l'essenza più intima della nostra natura: lo spirito Divino che ognuno ha in sé.
Proprio per questo non riesco a capire cosa ci sia di Spirituale nelle posizioni di chi è contrario all'eutanasia regolamentata, basata sul testamento biologico, ad una legge elaborata in maniera molto seria e attenta ai diritti dell'uomo.
A me sembra una concezione estremamente materialista nella sostanza; una esagerata identificazione ed attaccamento con l'organismo corpo-mente, che è fondamentalmente un involucro, da usare come tempio sacro finché è in grado di potere essere nelle condizioni di farlo, dell'Essenza (Sè). Questo per chi ha una visione spirituale non ortodossa.
Questa concezione spirituale dell'essere così attaccata alla vita, sempre e comunque, non mi convince per nulla: soprattutto quando vuole arrogarsi il diritto di credersi una verità.
Che almeno si concepisca una libertà di scelta per altri che non sono d'accordo con dei valori nei quali non si riconoscono. Si lasci che sia la società civile, attraverso gli individui che la compongono, a poter dare indicazioni che esprimano una legge che regoli la materia.
Riguardo all'anima è chiaro che mi prendo, e ognuno si dovrà prendere, tutta la responsabilità della prpria scelta eventuale.
Che problema c'è a lasciare il corpo, se sappiamo che altro non è che il vestito temporaneo nella manifestazione dell'Essenza?
Perché mantenere questo accanimento, fondamentalmente, materialista, a tenere in vita artificialmente, un corpo esausto, senza speranze, se non la continuità della sofferenza, del dolore?

 
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