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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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AUTORIVELAZIONE

Post n°616 pubblicato il 11 Maggio 2009 da Praj
 

Perché non realizziamo l'Essenza che è sempre qui e adesso?
Perché ci sembra così difficile ritrovarla?

Questo succede, secondo me,
 perché abbiamo l'ansia di volere e di ambire alle cose passeggere ed effimere.
Qualsiasi cosa noi vogliamo diventare o avere, dobbiamo saperlo, è un ambizione della mente.
L
'ambizione e la mente in pratica sono la stessa cosa.

E, invece che aspirare a qualcosa nel divenire, possiamo
essere immediatamente liberi perché la Libertà e l'Essenza sono già adesso, nel luogo in cui siamo. Sempre.
Se questo non lo percepiamo, allora significa che vogliamo ciò che non è adesso, che non siamo in grado di sentirlo nel posto in cui ci siamo.
Se abbiamo questo sentimento erroneo
, è evidente che vogliamo raggiungere altro da quello che non è lì con noi.
Se cerchiamo e vogliamo raggiungerlo, quando lo raggiungeremo diventerà un nostro ottenimento, un nostro possesso, destinato comunque ad essere perso, per legge naturale.
Ma, in realtà, ogni nuovo ottenimento
che raggiungiamo non può essere l'Essenza, perché la l'Essenza è già presente dove siamo.
Essa non emerge, non si mostra, solo perché la mente è altrove, cerca quel che non è qui e ora, non accetta il Reale.
L'Essenza non può mai divenire un ottenimento perché non è un oggetto da possedere. E' la pura ed eterna presenza, la nostra natura trascendentale.

Quello
che non è sempre presente, non è essenziale, non andrebbe rincorso perché non appartiene alla dimensione dell'Eternità. E' sempre mondano, impermanente.
Ciò che è realmente importante, invece, è ciò che c'è sempre: l'Essenza.

Non dovremmo quindi ambire a nulla, spiritualmente parlando, che non sia aldilà del tempo, che non sia Eterno.
Questa dimensione però la si ritrova solo quando
ci liberiamo dai desideri della mente, dai richiami e attaccamenti sensoriali, dalle ambizioni proiettate nel futuro.
Quando questo accade, il Divino rivela Sé stesso a Sé stesso.
.

 
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