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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« Non c'è dono più grandeAccordarsi al Sé »

Oltre quella Porta...

Post n°618 pubblicato il 15 Maggio 2009 da Praj
 

Nel mondo dei sentimenti, dei pensieri, delle azioni, dove ogni momento manifestiamo il nostro esistere, ci comportiamo come se la realtà fosse non mutevole... Perché allora ci meravigliamo se c'imbattiamo così spesso in situazioni di sofferenza?
Questa è solo la conseguenza di una visione disattenta e superficiale delle cose. Il nostro pensare, il nostro agire, il nostro parlare, non sono altro che domande per capire che cosa è veramente reale. Noi continuamente
agiamo, parliamo e pensiamo come se tutto dovesse perdurare sul piano della forma e fenomeni. In pratica, non approfondiamo la nostra indagine per svelare, una volta per tutte, la potente illusione che ci siano cose individuali, che ci siano molte entità disunite.
Quando invece ci si pone seriamente all’ascolto, emerge una nuova comprensione: sorge la Visione che tutto ciò che c'è è l’Uno.
Alla Luce di questa Coscienza rischiarata, non si crede più a ciò che appariva come una molteplicità di esistenze. Diventa lampante, evidente, che ciò che credevamo prima era una distorsione percettiva, un riflesso di una Realtà infinitamente più grande.
Se il pensiero discorsivo, l'attività concettuale, si acquietano veramente, la natura della Pura Consapevolezza finalmente si mostra con tutta la sua chiarezza. Come insistere allora a proporre una visione di un Dio separato dalle sue creature, come lo propongono le diverse ideologie religiose? Non è più possibile.
Si va oltre il bambino che amava le favole spirituali che eravamo; si oltrepassa la porta dell'illusiorietà e si entra nell'universo della maturità spirituale.
Da ciò sorge una forte voglia di invitare anche altri a riscoprire la capacità di riconoscere il vero dentro di sé. Sembra quasi un “obbligo” dovuto alla riconoscenza per il dono ricevuto. Si è portati ad una naturale condivisione.
Va anche detto
però che q
uando accade questa illuminata comprensione non è che non sentiremo più dolore, né avremo più sofferenze da sopportare. Nemmeno che non dovremo pagare tasse o andare a lavorare per mantenerci o avremo problemi nel crescere i nostri figli.
No, i nostri ruoli mondani rimarranno probabilmente gli stessi e si applicheranno all'occorrenza, ma noi non ci cercheremo più in essi. Seguiremo il fluire dell'esistenza senza accampare alcun senso di autonomia. Sosterremo il nostro ruolo con la gratitudine di essere, quali siano le occasioni che si presenteranno e con cui ci dovremo confrontare.
In questo spirito del tutto nuovo, abbandoniamo ogni pretesa di controllo sulla vita, perché sentiamo e sappiamo che la vita si farà carico di noi, completamente.
Da quel bagliore di Comprensione, che diventa incancellabile, ci apriamo alla evidenza della semplicità delle cose. La nostra storia personale gradualmente va dissolvendosi, sacrificandosi al fuoco della rivelazione. Il conosciuto si dona all'Inconoscibile e risplende nel ciò che E'.
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