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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Un businness chiamato 2012?

Post n°671 pubblicato il 21 Settembre 2009 da Praj
 

Visto che ora anche in Tv si fanno trasmissioni speciali sul 2012, presto nelle sale cinematografiche uscirà  un film, si pubblicano libri ad iosa sul tema, si vendono kit  e rifugi di sopravvivenza,  gadgets vari, temo che questa faccenda sia già diventato un vero business.
Non vorrei che fosse solo un’altra occasione per speculare sull’ansia indotta e farne un colossale affare.
Non credo che ci sia bisogno di leggere i libri di Nostradamus o le antiche profezie dei Maya per vedere su quale china stiamo facendo degradare il nostro caro pianeta, la nostra Madre Terra. Basta essere un pò consapevoli e sensibili, non ipnotizzati dal nostro stupido egoismo e ciò diventa evidente.
C'è piuttosto una ulteriore suggestione in campo che offre l’occasione per riflettere sullo stato di cose del pianeta, essa richiama alla prossima data del 21-12–2012: una profezia  annunciata dai Maya, la quale parla di un grande cambiamento, dovuto alla variazione dell’inclinazione assiale rispetto al piano dell’ellittica del sistema solare e alla fine di una certa era. Questo secondo il loro calendario. Ciò, corrisponderebbe anche alle tesi di alcuni studiosi, secondo i quali il suddetto evento darà inizio a grandi cambiamenti, con ripercussioni e ricadute su molti livelli: da quelli naturali e climatici oltre a quelli psicologici, economici e sociali. La suggestione che ne scaturisce, aldilà del fatto che possa avere o meno delle basi di realismo, di scientificità, potrebbe essere uno stimolo ulteriore alla considerazione sulle nostre responsabilità attuali. Un'occasione per un proficuo dibattito globale che potrebbe farci rendere conto, forse, di cosa stiamo facendo con le risorse materiali e umane a disposizione. 
Sarebbe una grande occasione per dibattere sul modo assurdo che noi abitanti del pianeta ci stiamo relazioniamo e su come inconsapevolmente ci stiamo comportando. Potrebbe essere una propizia evenienza per fare un po’ d'ordine nel caos imperante su molti piani del convivenza globale.

E’ molto probabile che se non sarà proprio il 2012 sarà il 2100 o un po’ più avanti. Se non avverrà quanto prima una grande presa di coscienza comune in grado produrre una sostanziale trasformazione del nostro sistema di vivere e consumare, di distribuire la ricchezza e gestire le risorse non rinnovabili, comunque, prima o poi, le generazioni a venire si troveranno delle terribili eredità da gestire, situazione che tra l'altro sta già pagando una gran parte dell'umanità, purtroppo.sacrificata per il mantenimento del consumismo di una minoranza della popolazione mondiale.
La scienza e la politica possono essere d'aiuto solo se accompagnata da una maggior consapevolezza umanitaria, ecologica e olistica. E’ molto pericoloso insistere a non voler vedere questi problemi e rifugiarsi in risposte basate soltanto sull’interesse personale e nazionale.
Comunque l'attesa di questa data, ancora per molti sconosciuta, si sta diffondendo e gradualmente sta creando una sempre più diffusa speranza per alcuni e inquietudine per altri. Sta di fatto che quella data, già da sola, creerà un campo di energie pschiche, emotive, e coscienziali che potrà prendere diverse direzioni. Dipenderà poi dall'insieme e dal grado di consapevolezza generale, planetaria, avere una svolta positiva o meno.
Potrebbero aumentare sia il caos che l'armonia. Sarà piuttosto la massa critica del senso di responsabilità mondiale che farà l'ago della bilancia nel determinare la svolta verso l'evoluzione o l'involuzione. Se ci sarà più consapevolezza nel mondo le cose andranno verso il meglio, verso la rigenerazione; altrimenti l'abisso, per tutti, si farà sempre più vicino.
Sono già in atto, comunque, grandi movimenti e forze che tentano d'equilibrare la tendenza alla distruzione, che tentano d’arginare l'inconsapevolezza dilagante. Il grande rischio, secondo me, consiste nel fatto che se prevarrà la tendenza distruttrice, lo scivolare sul piano inclinato verso il disordine, verso il tanto peggio tanto meglio, l'egoismo individuale, sociale e nazionale, la profezia catastrofista avrà molte chance per autoavvererarsi.
Se non proprio nel 2012, è evidente che non si può precisamente sapere quando, ma la questione, casomai, è solo rimandata ad prossimo futuro.
Quel che è molto probabile è che, prima o poi, accadrà, a meno che si aprano gli occhi ed il cuore di tanta gente che oggi ancora vive senza sapere che è imbarcata su uno immenso e sferico Titanic e si sta avvicina al naufragio, una via senza ritorno, ballando e scherzando irresponsabilmente sull'orlo del baratro ignara della sua responsabilità... e libertà di creare il futuro degno dell'essere umano maturo e intelligente. Bisogna che il timoniere, il genere umano, riprenda in timone in mano e sappia relazionarsi con il cuore e con la testa con sua madre Gaia.

 

 
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