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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Attaccamento ai simboli religiosi? No, grazie.

Post n°718 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da Praj
 

La spiritualità profonda, dal mio punto di vista, non dovrebbe mai attaccarsi ai simboli religiosi, tanto meno combattere per essi. Li rispetta e li comprende senz'altro, ne capisce anche la funzione relativa inerente ad una religiosità popolare e il significato storico culturale che rappresentano, ma non potrebbe mai impegnarsi in battaglie ideologiche o, addirittura fisiche, intorno ad essi. Sa che Dio è ovunque, sa che ogni forma manifesta è un simbolo del Divino. Che ci siano o non ci siano è dunque spiritualmente irrilevante.  Quindi, la loro rappresentazione dovrebbe essere secondaria, sia personalmente che pubblicamente.
I simboli che contano, raggiunto un stato di Coscienza non duale, sono solo le tracce di un cammino evolutivo interiore, delle indicazioni sintetiche di forme mentali religiose.
Per cui non sono assolutamente interessato a sprecare energia intorno ad una diatriba di retroguardia come quella dell'esposizione o meno di qualunque simbolo religioso.
Che li tengano o li tolgano, dagli edifici pubblici o altrove, è affar delle loro menti identificate, sia che siano individui laici che religiosi.
Questa faccenda non mi riguarda perchè, anche in una cella disadorna, i simboli del Divino li saprei riconoscere comunque. La spiritualità essenziale si nutre d'amore, di gratitudine... non certo di oggetti che, secondo me, sono mere rappresentazioni di proiezioni mentali umane.


 
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