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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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L'uomo non è il centro dell'Universo

Post n°729 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da Praj
 

Di fronte a tragedie di ogni tipo, catastrofi naturali, orrori di ogni genere, disgrazie personali e collettive, che si sono sempre verificate nella storia e sono tutt’ora in corso, la mente dell’uomo religioso si fa questa domanda: Dio dov’era, dov’è?
Questa, per me, è una domanda che scaturisce da visione troppo semplicistica, colpevolizzante l'uomo e banalizzante il Divino.
Non mi sembra che faccia onore ad una alta visione di Dio. Dio è anche lo tsunami, il terremoto, la guerra…
E’ pure la mente ed il corpo dell'uomo che lo rifiuta, che lo invoca... è l'uomo che fa il turista, quello disperato, è il bambino rapito e il suo rapitore... è il corpo e l'istinto dei pesci e degli animali, è la linfa delle piante... è Lui che distrugge... distruggendo anche se stesso...che poi ricrea in continuazione...  eternamente.
Dio è il Tutto, natura e sue leggi comprese. Vita e morte... lacrime e sorriso... odio e Amore...
Però per me va anche detto che il centro del Tutto non è l'uomo... è oltre... è la Coscienza.
Per quanto se ne dica...  Dio non è antropocentrico.
E nell'uomo, è solo la Coscienza Impersonale - il cosiddetto Testimone o Puro Osservatore neutrale - che ognuno dovrebbe scoprire in sè stesso - la sorgente Divina in noi, che è e può essere aldilà del film della creazione e distruzione.
Oltre anche a ciò che la mente vede e il corpo percepisce ogni istante e che la materia vive e subisce trasformandosi, per delle leggi fondamentalmente insondabili anche alla pur evoluta mente dell'uomo identificato con il senso dell’ego, che si sente ancora essere separato da Dio.
E quando vedo tante discussioni su "Dio dov'era?" mi rendo ancora di più conto di quanto si brancoli nel buio rispetto ad una "lettura" profonda del senso" spirituale" della Vita.
Pur rispettandola, la domanda in questione, pur comprendendo il perché la si faccia, la trovo figlia di un pensiero relativo, non metafisico, una concezione e visione del Divino un pò infantile (il Dio padre... il Dio creatore separato dalla sua creazione… Lui in Alto, noi in basso...) ecc.,
Trovo che sia una concezione dualistica che non regge assolutamente se non sulla credenza dogmatica... che non sa dare risposte accettabili, comprensibili...che non sa Essenzialmente essere un Tutt'Uno con Dio, AccettandoLo, AccettandoSi, nella Cocreazione e Codistruzione, nella vita e nella morte, attimo dopo attimo, essendo Fede Cosciente... connessa alla Sua e "nostra" Volontà. Per esempio: In questo momento forse stai calpestando o annegando una formica o un insetto, indaffarato nella sua realtà.
Lo sai di essere per lui (particolare entità vivente) una forza, una potenza superiore (direi Divina) incomprensibile, che non può o non vuole tener presente il suo piano d'esistenza perchè ha la necessità relativa di esprimere i suoi bisogni su un altro piano esistenziale?
Se sei cosciente che il tuo essere uomo non è molto diverso...
puoi contribuire per quel ti compete a creare o distruggere all'interno di un gioco di energie che ti trascendono, momento per momento.
Solo la Consapevolezza Osservante è l'unica realtà che non può essere sopraffatta da nessun evento che appaia sul schermo della mente; nemmeno la morte la può distruggere.
Il resto, fisico e mentale, prima o dopo, in un modo o in un altro, qui o là, sarà spazzato via.
E la Coscienza impersonale è la Dimensione Divina che c'è in ognuno di noi. E non è una questione di fede ma di Comprensione di Chi siamo Essenzialmente.
Le religioni dualistiche di fronte a tali domande non possono dare risposte convincenti perchè sono prigioniere del concetto, frutto
distorto della mente, che Dio sia che ciò l'ego dell'uomo vorrebbe... antropocentrico, a sua immagine e somiglianza. Non è un punto di vista Panteistico ma Non Dualistico: la differenza è fondamentale.
Capisco anche che il punto di vista del credente possa solo concepire la Dimensione Divina in un modo che separa... materia e spirito... bene e male ecc...e che esso, il credente, accettando questo assunto, non possa vedere la realtà per come appare, relativa al suo egocentrismo e, quindi, non sappia accettare la Vita così com'è.
E che, purtroppo, son sappia esprimere gratitudine di Essere questo meraviglioso Mistero dell'Esistenza con il quale e nel quale siamo Uno e Celebrarlo proprio qui e adesso.

 

 
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