Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

Area personale

 

Ultime visite al Blog

lenterisZanzarina11gocciadiluna_1964SemidiluceeamorePrajcassetta2magdalene57moon_IDesert.69antonella.2009Arianna1921chirizzi.interfruttaDoNnA.Sil_tempo_che_verraLavoro_Rino
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Ultimi commenti

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 154
 

 

Disclaimer:

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001.
Le immagini pubblicate e i video tutte tratti da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Questo vale anche per alcuni brevi estratti di testo presi da alcune pubblicazioni, di cui però è sempre citata la fonte.
Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« SPECCHIO UMANODITEMI CHE E' UNA MINORANZA »

AVIDITA'

Post n°1045 pubblicato il 12 Luglio 2011 da Praj
 

Oggi più che mai, intorno a noi, dentro di noi, nel mondo, vediamo e percepiamo squilibri di ogni genere. Una delle cause che determinano tutto ciò è l'avidità individuale, che poi si proietta ed espande in altre forme, più o meno grandi, più o meno organizzate di aggregazione umana.
L'avidità ha le radici nella paura. Questa si nutre
dell'avidità di sicurezza, di avidità egoica centrata sull'ambizione, di avidità emotiva, economica e finanziaria e di tante altre forme di avidità, non esclusa quella spirituale, la quale è solo più sottile e meno visibile di quelle materiali.
Ma tutto ciò che si basa sull'avidità è inevitabilmente destinato ad entrare in crisi prima o poi, è destinato a causare squilibri ovunque si collochi, ovunque si ramifichi, ovunque regni. Perciò la somma di tutte le variegate avidità ha reso la realtà mondana così confusa e disarmonica.
E tutti noi, in varia misura, abbiamo concorso a renderla così com'è.
Avendo dunque origine nella paura – l'avidità - ne sarà sempre schiava e dipendente. Per questo non renderà mai possibile il pieno rilassamento, l'abbandono, la fiducia: in sostanza, essa non può che essere in contrasto con la giustizia, con la serenità e la gioia, sia individuale che sociale.
Che fare dunque per disfarsi dell'avidità, la quale porta nelle nostre vite solo disarmonie e squilibri, irrigidimenti e scetticismo?
Bisogna, secondo me, andare a scoprire le fonti della paura che la alimentano. E, ancora una volta, ci troviamo di fronte alla necessità di percorrere un viaggio in noi stessi per dissolvere quella paura originaria che è la sorgente di ogni sofferenza e che erroneamente cerchiamo di coprire, cancellare con ogni genere di avidità. Quella paura proviene dalla disconnessione con la dimensione Divina che portiamo in noi stessi. Risolvendo la nostra primaria paura interiore, oltre che a farci ritrovare la pace, saremo in grado poi di contribuire ad espandere questa attitudine fiduciosa intorno e facilitare un clima psicologico dove l'avidità – figlia dell'egoismo - avrà sempre minor peso.
Ciò permetterà sempre più a rilassare e armonizzare gli animi a tanti livelli, a far crescere una maturità interiore e consapevolezza spirituale, oltre che portare gradualmente più gioiosità, amorevolezza e giustizia sociale nel mondo.
Altrimenti, saremo destinati ad affrontare sempre più gravi e disastrose esperienze, sia personali che collettive, e a sopportare pesanti conseguenze, anche se differenziate, a cui nessuno potrà sfuggire.


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
lenteris
lenteris il 12/07/11 alle 11:10 via WEB
Ci nutriamo avidamente di ciò che ci rassicura. Una fame, un bisogno urgente di riempire dei vuoti ci assale e noi riempiamo. E così in realtà "alimentiamo" la paura e l'insicurezza. Un po' come se ci abituiamo a portare sempre una sciarpa al collo, diventiamo molto più sensibili al mal di gola di altre persone abituate a vivere a collo nudo. E la sciarpa, che per noi sembra rappresentare la forza, l'armatura prottetiva, l'invulnerabilità, diventa invece un tallone d'Achille. Così cerchiamo di coprire la fragilità con l'avidità e l'iper-protezione, con sciarpe sempre più calde... e lo spazio per il gioco, la libertà, la risata, la leggerezza, la freschezza si riduce. Quindi proporrei di posare l'armatura e uscire tra la gente, nella natura e di tornare un po' bambini che giocano al gioco della vita con quella passione incontenibile e frizzante che si ha quando è arrivata l'ora di fare merenda! Praj, un abbraccio a tutti e una capriola sul prato :)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 12/07/11 alle 11:52 via WEB
... è una proposta che rilancerei, ma dubito abbia una qualche possibilità d'essere accolta in un momento d'oscurità come quello attuale. Molta gente è putroppo ripiegata sui dolori e paure, è sulla difensiva... o è inconsapevole. Magari fosse capace di di tornare ad avere quello spirito innocente! Glielo auguro e l'aspetto a giocare... Ciao! :-)
(Rispondi)
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 12/07/11 alle 11:57 via WEB
Ho meditato molto sulla paura, sul cambiamento, sull'essere sempre convinti di essere su una strada scoprendo invece che ci stiamo solo arrampicando su un albero per vedere solo con gli occhi quello che potrebbe essere il nostro cammino perchè altri lo fanno, o addiritttura ci siamo solo procurati un bel paio di stivali per non bagnarci i piedi e rimanere lì a bagno nella melma a fare le prediche ad altri convinti di esserne noi usciti da quella putrida melma o di aver già raggiunto parte illuminazione solo perchè ci siamo cambiati il vestito e ne abbiamo indossato uno color..violetto perchè abbiamo letto che il viola è il colore ideale che avvicina alla vibrazione Divina. Tutte cavolate!! Ci avviciniamo alla spiritualità e a quei mondi fuori da quelli mondani, solo se siamo disposti a cominciare a cambiare., i nostri piedi non si bagnano nella melma solo perchè li abbiamo mascherati, Ma questo non si chiama cambiamento!. Così avviene per noi e per le nostre paure. Riflettevo sull'andare a fondo della paura, ma non riusciremo a riconoscere la paura se prima non avviene un cambiamento personale cominciando dalle più piccole azioni. Tutti i nostri pensieri e le nostre azioni devono essere in armonia per il luogo (per modo di dire perchè non esiste luogo ma ci siamo già dentro)in cui vogliamo dirigerci. Comincio a pensare che è tutto il contrario di quello che è sempre stato detto, Riusciamo a riconscere noi stessi e le nostre paure, la nostra avidità, i nostri pensieri offuscati, le nostre azioni solo quando ci convinceremo che così come abbiamo vissuto fino ad ora non ci farà riconoscere nulla nemmeno ci permetterà di riconoscere le paure se non farci solo giocare pensando di averle individuate. Offrendo noi stessi e abbandonandoci a tutto ciò che ne verrà fuori, assumendoci le responsabilità per come viviamo..solo allora, nel momento di vera arresa verso noi stessi, potremo scoprire le paure che ci attanagliano senza ricercarle quelle paure, perchè da sole verranno a galla e si faranno riconoscere, nn hanno più dimora dove stare se ci prendiamo cura di quella dimora che è nostra da sempre! Ma da mai ce ne siamo accorti!. Vengono chiamate paure, o nomi simili, le parti di noi che non vogliono cambiare, le convinzioni sono paure,i desideri sono paure, la ricerca delle emozioni sono paure inconscie.Solo rendendoci conto che dobbiamo cominciare a girare il vestito di noi stessi, ci accorgeremo che le paure non ci vestono più, in realtà basta poco per vestire di un vestito nuovo quelle nostre paure! Chi è riuscito a entrare in contatto e in sintonia con quell'energia superiore,universale, non si è fatto tante paranoie mentali, semplicemente si è arreso,( noi invece ci sfracelliamo contro il muro più duro,pur di non voler aprire le braccia e abbandonarci)L'essere sempre presenti e coscienti nel come ci muoviamo puù cambiare mille paure in una volta sola! Non so forse sono andata fuori da ciò che volevi dire?..Bhè mica a caso mi chiami Spersa!! hahah!! Ciao ester
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 12/07/11 alle 14:13 via WEB
Wow, che commentone, Ester! Grazie per la tua significativa e preziosa testimonianza. Mi sembra dunque inutile pensare l'inferno altrove: esso è già qui. E' nella coscienza dell'ego ottenebrato. E' nella crudeltà, nella miseria, nell'odio, nella cattiveria, nella falsità, nella stupidità, nell'avidità... Per cui pensarlo nel divenire è senza senso. Noi quando siamo persi nei labirinti della follia vendicativa, nella competizione idiota, nella violenza gratuita siamo già dimorando in esso. Quando siamo posseduti dall'avidità, dalla calunnia, dalla perversione stiamo sguazzando nelle piazze del suo impero. L'inferno è una condizione della Coscienza che poi si traduce nella realtà fisica ed emozionale. Ci sono gironi infernali all'interno di noi stessi che percorriamo ogni qualvolta diventiamo adirati, gelosi o invidiosi... Con queste condizioni psicologiche siamo destinati ad incontrare altri dannati temporanei nello stesso stato. Le fiamme di queste negatività quando interagiscono non possono che divampare. Dunque il castigo non è ipotetico, in un divenire post mortem, ma è il terreno stesso nel quale ci muoviamo nel momento stesso in cui abbiamo smarrito noi stessi, in cui siamo profondamente squilibrati nel senso essenziale. Lo spauracchio sventolato come deterrente di un inferno in cui si dovranno espiare colpe e peccati per me è metaforico. Quel tempo è soltanto una proiezione delle nostre paure e senso di colpa che domina la nostra mente. Le colpe ed i 'peccati' si scontano già qui ed ora nella coscienza sempre più lontana dalla pace, dalla gioia e serenità che sarebbero possibili, solo che noi avessimo scelto la strada opposta a quella che, invece, ci ha condotto o può condurci negli stati infernali del tormento e angoscia mentale. Quella che, a mio avviso, è la notizia consolatoria e di estremo aiuto è che niente è irreversibile. Che è possibile pure un cammino a ritroso che può ricondurci alla Casa lasciata e poi perduta, sede eterna di ogni beatitudine. Si tratta di fare un viaggio di risalita alla Sorgente dell'Essere, della nostra autentica natura. Perchè tanto più ci allontaniamo da essa tanto più ci caliamo nel nostro inferno personale e contribuiamo all'espansione dell'inferno collettivo. In riferimento al tuo analitico e bel commento, credo tu sia meno Spersa di quanto vuoi dare ad intendere, amica. Un sorridente abbraccio e buon pomeriggio. ;-)
(Rispondi)
 
 
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 12/07/11 alle 14:47 via WEB
;-) per non rubare troppo spazio ti ho scritto qualcosa in priv: buon pomeriggio
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 12/07/11 alle 20:28 via WEB
... il rubare troppo spazio non lo devi nemmeno prendere in considerazione. Per quanto riguarda il msg in pvt ti ho risposto. Grazie e buona serata, Ester. ;-)
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 12/07/11 alle 20:42 via WEB
Quella paura proviene dalla disconnessione con la dimensione Divina che portiamo in noi stessi. Di questa tua frase rubata nel post ne faccio tesoro e ne avrò da meditare la sera nel mio letto. ! ;-) Anche io ti ho ri-ris-posto. Buon riposo a te.
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 12/07/11 alle 21:15 via WEB
Buona meditazione e...notte, amica. ;-)
(Rispondi)
gardenparks
gardenparks il 01/06/12 alle 17:28 via WEB
During the 1930s, Hermes produced some of his most recognized goods Hermes Belts. The leather Sac a depeches (later renamed the Kelly bag) was introduced in 1935, and in 1937 the Hermes carre (scarves) debuted. The 30s also celebrated Hermes' 100th anniversary, and witnessed the entrance in the U.S. market by way of the Neiman Marcus department store in New York.
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963