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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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DITEMI CHE E' UNA MINORANZA

Post n°1046 pubblicato il 13 Luglio 2011 da Praj
 

Ditemi che la gioventù che si ubriaca e si droga appena può, che violenta e aggredisce, che pensa solo a cose banali, superficiali, che rincorre modelli effimeri, che diventa cattiva e feroce appena riceve un rifiuto, uno stop, è una minoranza. Ditemi che la gioventù che non è capace di fare sacrifici, stare alle regole, che ha poca voglia di studiare o lavorare, adattarsi alle condizioni che altre generazioni, o altri individui provenienti da realtà più dure hanno invece accettato, è una minoranza.
Ditemi che questa gioventù viziata, narcisista, consumista, la quale ha paura di stare sola e riflettere sul senso della vita invece di cercare lo sballo evasivo è minoritaria e solo momentaneamente aliena.
Ditemi che non è del tutto figlia nostra perché, altrimenti, come genitori e società nel suo insieme, dovremmo davvero dichiarare un fallimento educativo senza precedenti.
Dobbiamo rassegnarci a questa decadenza sociale, a questo vuoto di valori che spegne l'anima, annienta lo spirito e sta avanzando attraverso una gioventù senza spirito costruttivo, ma solo carica di rabbia e senso d'impotenza?
E' solo colpa dell'ambiente e della cultura che li ha condizionati o c'è altro?
Che responsabilità ha ognuno di noi in tutto ciò?
Ditemi che è solo una minoranza, altrimenti non c'è speranza, non c'è futuro... per questo povero-ricco mondo.



 
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Commenti al Post:
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 13/07/11 alle 13:48 via WEB
Molte volte mi rifiuto di vedere il mondo dei giovani come tu lo descrivi, perchè la speranza in fondo al cuore è che si possano rialzare in questa valle di lacrime. "Gioventù viziata, narcisista, consumista"..si claudio ma possiamo noi genitori farli riflettere sul senso della vita quando noi adulti, amici, fidanzate, madri stiamo sprecando il nostro tempo occupati a pensare ognuno per se? come possono i giovani vedere futuro, valori, riflettere sul vero senso della vita quando anche qui noi o molti di noi stanno giocando a nascondino? Il giovane ha bisogno di verità, perchè tutto intorno ormai da anni è solo grande menzogna, la politica, la speranza per il loro lavoro, l'amore stesso è coperto sempre da un'oscura e tetra nuvola di vittimismo e egocentricità. Noi abbiamo tutte le responsabilità, come chi ci ha preceduto aveva tutte le proprie responsabilità, come i nostri figli avranno responsabilità verso i nuovi nascituri. Ma di questa responsabilità ne abbiamo buttato le perle e abbiamo trattenuto per il nostro consumo individuale ciò che più ci garbava, non pensando all'intera umanità. Ora siamo a lamentarci per i giovani, ma gli adulti sono ben peggio e se umiltà nascerà nei cuori di ognuno..a uno a uno..si formeranno gruppi che potrebbero cambiare il futuro. Ma a chi lo diciamo? chi è il primo che comincerà ad assumersi le responsabilità? Molto si legge e il discorso gira sempre sul solito piedistallo...ognuno crede di fare qualcosa guardando se stesso ed è giusto se poi mettesse in pratica ciò che ha maturato. Diversamente mi viene da dire non esiste cosa non creata dal solo uomo, non esiste decadenza che l'uomo non abbia voluto, non esiste disperazione che l'uomo non abbia cercato per se stesso e per questo povero-ricco mondo che comprende ogni singolo individuo che sia esso adulto,giovane, o bambino. Buon pranzo e se hai finito buone pulizie in cucina!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 13/07/11 alle 14:26 via WEB
Cara Ester, il tuo è un commento è il frutto di una profonda riflessione. E' un intervento che sostanzialmente condivido. Dal tuo punto di osservazione sembra che quei giovani siano una minoranza: allora è confortante... Mi auguro dunque tu veda con gli occhi dell'obiettività. Sarei il primo a gioirne. Si diceva una volta: tale padre tale figlio. Si potrebbe oggi dire: tale figlio tale padre? Comunque sia, vista in un verso o nell'altro, da com'è si mostra una grossa parte delle nuove generazioni, la faccenda sembra abbastanza sconsolante, sia per i padri che per i figli. Preoccupante. Cè un passo biblico che dice: le colpe dei padri ricadranno sui figli... Non sarebbe il caso oggi di fare ricadere le colpe dei figli sui padri e pure sulle madri? Se invece i figli non sono come i genitori, che paghino allora loro, anche se sono minori. O è una bestemmia che non tiene conte di tutte una serie di attenuanti, di altre cause? L'importante - come diceva un vecchio detto - riconoscere che: chi rompe paga. Che qualcuno paghi, insomma! Ovvero, che si applichi un principio che lega la libertà alla responsabilità. A noi la scelta, per quanto dolorosa, difficile, se vogliamo definirci e sentirci liberi. Un punto importante ritengo sia anche sapere se questi giovani descrritti siano maggioranza o minoranza e in che quantità. Perchè essi non potranno aspirare ad una società più equa, armonica, se essi stessi non saranno più giusti, responsabili. Ogni comunità è più giusta, aldilà di qualsiasi ordinamento, forma di governo e legislazione, nella misura in cui la gran maggioranza degli individui ed in specie i giovani sono più consapevoli e meno egoisti. Inoltre: tanto più il potere è delegato tanto più sono lontane le decisioni che li riguardano e viene men il senso di responsabilità individuale. Oltretutto, la classe dirigente di una società è solo l'espressione della mentalità maggioritaria della popolazione. I giovani hanno sempre rappresentato la coscienza critica del sistema. Adesso non mi sembra ciò stia accadendo o lo sia in misura molto relativa, inadeguata. Quindi, se si è interessati ad una autentica trasformazione sociale, che sia radicale nel senso della giustizia e dei rapporti umani, bisogna che sia la conseguenza del maturato cambiamento della gran maggioranza individui, soprattutto dei giovani che la compongono. Cambiare solo la forma esteriore del sociale senza il cambiamento interiore individuale però serve a ben poco e non fa che perpetuare le ingiustizie e le iniquità, facendolo soltanto in modo diverso. Come diceva qualcuno: sii il cambiamento che vuoi vedere! Concordo con questa importantissima affermazione di principio. Altrimenti, ogni aspirazione al miglioramento della comunità della quale siamo membri rimane sempre una utopia, una velleità sempre frustrata. Imparando ad autogovernarci consapevolmente, avremo sempre meno bisogno di essere governati verticisticamente, sapremo convivere e collaborare al meglio nell'interesse di tutti, in uno spirito di giustizia, equità e libertà. Dunque, in base a come e quanto cambia l'uomo a livello personale, la società può cambiare. Perchè questa non è altro lo specchio dei vizi e virtù, capacità e incapacità, della dell'insieme delle caratteristiche umane e psicologiche, di coloro che la sostengono. Allora mi domando: la maggioranza dei giovani saprà prendersi il fardello di responsabilità che le compete sulle spalle? Quanti giovani, obiettivamente parlando, sono entrati in quest'ottica, hanno una prospettiva che puo' rispondere a questi sacrosanti interrogativi? Non va dimenticato che il futuro sarà loro. Non dico che non ci sarà cambiamento, ma la domanda è: sarà distruttivo o costruttivo? Mi auguro, per loro soprattutto, che la tua visione moderatamente positiva sia lungimirante. E' ovvio che non possimo controllare l'esistenza... e si dipende da un'infinità di fattori imponderabili. Ma un buon lavoro costruttivo è prevedibile nel suo risultato, se chi lo compie ci sa fare, ha imparato e sta imparando dall'esperienza... Allora, Ester, ci può essere di conforto il celebre aforisma di Lao Tze: fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Buon pomeriggio! :-)
(Rispondi)
 
 
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 13/07/11 alle 15:33 via WEB
la mia visione sul futuro dei giovani è positiva, non sul futuro del lavoro, ma proprio per questo ho speranza che prendano più coscienza di quanta non ne abbiamo preso noi adulti, i fondo Claudio se ci pensi ai miei tempi chi mi aiutava a vedere qualcosa che và oltre le cose materiali? Ci abbiamo messo molto a capirlo e forse con l'aiuto di un gruppo volto a energie diverse da quelle che credevo fossero energie. Ma sono gli adulti, i genitori, madri o padri o tutti e due insieme se ancora sono insieme a dover far prendere coscienza ai propri figli, altrimenti no che non ce la possono fare. Qualcuno citato sulla bibbia predicava senza costringere e il popolo seguiva, qualcuno ce l'ha fatta, qualcuno no, qualcuno ancora stà continuando un lavoro, ma ci deve sempre essere ed esistere un faro o dei fari che illuminino la strada. Se devono prendere coscienza in qualunque campo non possono certo arrivarci con la ribellione, con il sistema che oggi ci governa, ma se le luci della loro strada non si spegneranno, piano piano cambieranno atteggiamento. Chi sono tutti i giovani che tu vedi? quelli spersi, quelli che non hanno appigli nei momenti di difficoltà, quelli che lasciamo al buio e chiudiamo loro le porte, guardiamo anche quei giovani che si lasciano sciolare addosso le cose, che vivono tra la folla delle ribellioni e delle complicazioni, ma dentro sanno che possono farcela. Ne conosco parecchi ma non si puù quantificare. Sicuramente la maggior parte si perderanno, ma noi tutti siamo una minoranza rispetto a quanta gente cè nel mondo, ma siamo riusciti a sensibilizzare (forse non io più tu e gente come te) una piccola parte di persone che stanno andando avanti a non vivere come la società gli impone a parte le cose purtroppo di legge. Io credo che bastino poche persone per cambiare il mondo. Non la quantità di persone che vanno avanti come un gregge di pecore serve per dire che ci siamo svegliati, ma poche che si svegliano veramente. E' bastato un uomo solo per portarci qui dove ora siamo a capire che vogliamo entrare di nuovo in sintonia con l'Uno.. I nostri ragazzi sono così, Guidiamoli senza porci il problema, ma guidiamoli veramente con presenza e onestà. poi ciò che deve avvenire nei loro cuori avverrà. Grazie Claudio.. un inchino amichevole anche per il tuo aforisma " Fà più rumore un albero che cade che una foresta che cresce".. La foresta per me sono i nostri figli rapportato almeno a questo discorso, e come tutto ciò che cresce cè del marcio solo dove non viene curato da chi ha messo il seme l'uomo. I nostri giovani si ammalano di vizi ,stravizi, rabbia, dolore, perchè non insegnamo loro a vedere la terra dove il seme crescerà. ;-)
(Rispondi)
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 13/07/11 alle 15:39 via WEB
in pratica non serve nulla a questa generazione, se continuiamo a guardarli e pensare che stanno rotolandosi come palline lungo un dirupo, andiamo a piantare gli alberi che serviranno a fargli battere la testa ma che a furia anche loro di testate (come noi) possano aiutarli a fermarsi e a riflettere. Io credo che ci sia stato un periodo impossibile per prendere coscienza, ma questo in questo momento mi sembra ottimo per il cambiamento di tutti. Sono forse troppo positiva? Batterò la testa allora, morirò e rinascerò cercandomi nuove vie per la consapevolezza. ;-)) (domani magari il mio discorso sarà tutto l'opposto, ma oggi questo è.
(Rispondi)
lenteris
lenteris il 13/07/11 alle 15:52 via WEB
Ombre e luci in ognuno di noi, giovani e vecchi. Solo la luce può farsi carico dell'ombra... finchè ce la fa, finchè continua a credere che cuore e fiducia sono la strada per andare avanti e per salvare il buono che c'è. Arrendersi è sentirsi esenti da questa responsabilità... è un lungo percorso che inizia da un piccolo raggio d'azione, per ognuno di noi. Come poter accudire tutta questa rabbia disperata se non accudendo tutta quella che è in noi? Il gioco di specchi ci aiuta a capire... e "riflettere"... ma se luce e sorriso non ci sono cosa riflettiamo..:)? Specchio specchio delle mie brame... chi è il più bravo del reame...? Praj, :)
(Rispondi)
 
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 13/07/11 alle 16:05 via WEB
Lenteris, son contenta che tu sia positiva/o come me, quindi diamoci da fare per migliorare noi stessi e riflettere ciò che siamo sulla gioventù avranno lo specchio giusto. ;-)
(Rispondi)
 
 
lenteris
lenteris il 13/07/11 alle 16:30 via WEB
Sono contenta anch'io Spersa, non ho ancora trovato una via più logica e luminosa del magnetismo... c'è una stella polare che sta in alto e guida il passo ai viandanti, non costringe, non pretende, ma orienta chi la vede, chi si fida, anche chi si è sperso nel cammino...:) E che sia un buon viaggio!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 13/07/11 alle 20:42 via WEB
La voce del cuore e la luce della consapevolezza non può che esprimersi con questa positività e fede, Silvia. Apprezzo sempre queste lamapde che rischiarano i tempi della notte. Ascolto anch'io quella voce e mi faccio guidare da quella luce... e ne traggo nutrimento quando attraverso paludi e deserti. Un sorriso fiducioso, dunque. :-))
(Rispondi)
mooom1930
mooom1930 il 14/07/11 alle 16:00 via WEB
E' una minoranza! Garantisco :-))))!
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Praj
Praj il 14/07/11 alle 21:29 via WEB
Voglio crederci... grazie Mooom! :-)))
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