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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Paura di aver paura

Post n°281 pubblicato il 22 Maggio 2007 da Praj
 

Voglio precisare che questo post si riferisce alla paura psicologica, non quella istintiva, funzionale alla nostra sopravvivenza.
Avere paura di aver paura porta la paura stessa sempre più profondità, sempre più nascosta negli anfratti dell’inconscio.
Anticipandola, aggiungiamo ad essa l'ansia, l'angoscia... facendola diventare a volte persino terrore. 
Quindi, quando ci assale, s'impossesa di noi, non dobbiamo respingerla con ogni mezzo, ma accettarla... come compagna di viaggio… per capire da dove proviene.
Se accettiamo tra l'altro di avere paura, questa, non trovando resistenza, pian piano diminuisce, si affievolisce...
Addirittura potremmo utilizzare, trasformandola, questa potente energia per farne un uso positivo, canalizzarla in un qualcosa di creativo.
Perciò, questa emozione non andrebbe bloccata, rimossa con qualche espediente tipo psicofarmaco, droga o alcool, ma alchemicamente e psicologicamente, trasmutata. I mezzi ci sono e appartengono alle Vie della ricerca interiore.
Ma il problema è che spesso non siamo in grado di accettare la paura: perché, per i modelli culturali che ci condizionano, dobbiamo essere sempre coraggiosi, dobbiamo dimostrare che non la temiamo, o che se anche la sentiamo è giusto agire lo stesso e fare come se essa non ci fosse. In pratica non rispettiamo il nostro vero sentire. Fingiamo di non averla per timore del giudizio, del biasimo sociale, parentale, amicale. Questo atteggiamento crea una scissione in noi, il quale ci fa sentire inadeguati con un disagio interno insostenibile, doloroso, che possiamo superare solo con un onesto e serio lavoro di auto comprensione e accettazione. 
Se invece la rifiutiamo non siamo mai in grado di vedere cosa essa nasconde, cosa ci potrebbe insegnare se capissimo da dove proviene e il perché essa sorge in certi momenti.
Da un attenta meditazione su di essa potremmo comprendere cosa ci vuole dire, quale nostro attaccamento vi è ancorato, cosa pensiamo di perdere o cosa mette in discussione delle nostre sicurezze; o quali aspettattive non siamo in grado di pensare possano andar deluse... 
E tante altri aspetti della nostra personalità, del nostro carattere che la paura ci può mostrare quando s’impone.
La paura, se rifuggita, è certo che si ripresenterà ancora sotto nuove vesti e in nuove occasioni.
Ma se accolta, accettata, osservata, studiata... può essere una buona maestra che ci conduce ai nodi irrisolti della nostra psicologia.
Nodi da sciogliere sui quali è impostata la nostra difficoltà di vivere la vita così come ci è data.
La paura dunque va trasformata, ma per essere trasformata necessita paradossalmente del coraggio di lasciarla entrare in noi, viverla per quel che ha da farci conoscere di noi stessi... per poi lasciarla quando ha esaurito il suo compito, ha svelato il suo messaggio.

 
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Commenti al Post:
atisha0
atisha0 il 22/05/07 alle 20:37 via WEB
.. Prendere in braccio la propria paura, significa cercare delle valide risposte.. E' l'inizio di una semplice intuizione che ci conduce dritti ad una auto-iniziazione.. ad intraprendere la Via verso la propria salvezza.. Bel post!.. Ciao e buona serata.. :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 22/05/07 alle 20:44 via WEB
So che questo è un argomento che ti appassiona, che ti sta a cuore e che stai indagando con molta attenzione. Il concetto di auto-iniziazione che prende le mosse di un lavoro sulle nostre paure è pure molto interessante. La Via della "Salvezza" parte appunto dalla nostra capacità di incontrare a viso aperto le nostre paure... per poi crescere sempre più liberi. Grazie e buona serata pure a Te. Un sorriso :-)
(Rispondi)
CieloSenzaLuna
CieloSenzaLuna il 23/05/07 alle 12:45 via WEB
Quando parli di profondità si.. comprendo appieno. pochi giorni fa un urlo profondo che non sapevo nemmeno di avere.. è uscito da me.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 23/05/07 alle 14:16 via WEB
Hai fatto bene a permettergli di uscire... a non bloccarlo, inibirlo... ora hai qualche elemento in più di conoscenza di ciò che avevi dentro, di cui non sapevi nemmeno l'esistenza. Un sorriso :-)
(Rispondi)
FRANCIS790
FRANCIS790 il 23/05/07 alle 20:30 via WEB
La tua riflessione mi ha molto colpito: mi lascia riflettere su una mia condizione interiore che ancora sopravvive sotto svariate forme e che ultimamente stavo cercando di ignorare. Si può fare, però, secondo te una distinzione tra 'paura' e 'timore' oppure è soltanto una differenza di termini?
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 23/05/07 alle 21:41 via WEB
Sono sinonimi. Ma io intendo il timore un forma più attenuata della paura, mentre il terrore più accentuata. La vera differenza semmai, per me, è fra paura funzionale e paura psicologica. Quella funzionale è naturale, fondamentale per la nostra sopravvivenza. Mentre quella psicologica proviene da esperienze passate, condizionamenti avuti, anticipazioni emotive non inerenti alla situazione momentanea... Un sorriso :-)
(Rispondi)
blaze0606
blaze0606 il 24/05/07 alle 04:29 via WEB
Scavo interiore forever ^___-
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 24/05/07 alle 10:09 via WEB
Ottimo... a buon rendere. Ciao! un sorriso :-)
(Rispondi)
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