Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« L'Amore onora, sempreAnno nuovo... per un mal... »

... l’amore è necessario all’anima

Post n°377 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da Praj
 

Solo la compassione è terapeutica, poiché tutto ciò che nell’essere umano è malato, lo è a causa di una mancanza di amore.
Tutto ciò che non funziona nell’essere umano da qualche parte è associato all’amore: non è stato in grado di amare, oppure non è riuscito a ricevere amore; non è riuscito a condividere il suo essere.
Da qui l’infelicità, ed è questo a creare ogni sorta di complesso interiore.
Quelle ferite interiori possono affiorare in molti modi: possono diventare malattie del corpo, possono diventare malattie mentali; in ogni caso, in profondità l’uomo soffre di una mancanza di amore.
Come il cibo è necessario al corpo, l’amore è necessario all’anima.   (Osho)

 
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Commenti al Post:
hatshepsut85
hatshepsut85 il 27/12/07 alle 15:31 via WEB
E proprio quello che ho sempre pensato...amarsi è la madre di tutte le emozioni..è l'emozione stessa...nessuno vivrebbe senza..ciao e buone feste..
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 27/12/07 alle 18:26 via WEB
Sì, è la sorgente di ogni cosa. Il ritornare a connettersi con questa Sorgente dovrebbe infatti essere il senso dell'esistenza umana. Buone Feste anche a Te. Ciao e grazie... :-)
(Rispondi)
morbida1dgl
morbida1dgl il 27/12/07 alle 18:20 via WEB
Mi piacerebbe saper discernere le ferite sanabili da quelle mitigabili.. Una ferita interiore può essere curata se il sofferente non è consapevole? Namastè
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 27/12/07 alle 18:49 via WEB
Per me non è possibile. E' necessario essere consapevoli. Quando siamo "innamorati", non possiamo capire l'amore. Possiamo sentirlo, ma non lo possiamo comprendere. Ne siamo troppo coinvolti. Per comprendere, ¨¨ necessario essere distanti, avere una distanza e un distacco. Per comprendere ¨¨ necessario essere un osservatore, quando siamo "innamorati", colui che osserva si smarrisce. Siamo coinvolti nell'azione: siamo identificati nell'essere amanti. ¦¥ quindi non possiamo esserne testimoni. Solo quando trascendiamo l'amore identificato, quando viviamo un amore cosciente, siamo veramente in grado di comprenderlo. Se non comprendiamo di essere noi stessi la causa delle ferite, non ci siamo incamminati sul sentiero della consapevolezza. Se attribuiamo all'altro la colpa delle ferite che abbiamo nel cuore, ancora brancoliamo nel buio emotivo. Se invece ci assumiamo la responsabilit¨¤ di quanto ci ¨¨ successo, a quel punto, sar¨¤ possibile fare molte cose: potremo fare qualcosa per il "problema" che la nostra affettiva ¨¨ diventata. La possiamo cambiare. Semplicemente cambiando noi stessi, il nostro modo di essere Amore. Namast¨¨ e grazie. Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
 
morbida1dgl
morbida1dgl il 27/12/07 alle 20:37 via WEB
Quindi se amiamo con consapevolezza una persona sofferente,non possiamo aiutarla a sanare le ferite interiori fino a quando non ne prende coscienza.
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 27/12/07 alle 21:06 via WEB
La aiutiamo certamente, standole vicini compassionevolmente, con Amore, favorendo un processo di auto guarigione. Però essa risanerà le ferite in maniera duratura solo quando lei stessa sarà divenuta consapevole di quel che le è accaduto. Quando avrà fatto chiarezza sul perchè del suo soffrire; quando avrà portato le ferite dal livello inconscio a quello conscio e poi le avrà trascese disidenticandosi da esse, liberandosi dal passato. Allora sarà pronta consapevolmente ad immergersi nella dimensione dell'amore che sempre offre l'adesso, indipendentemente da chi le sta intorno. Questo perchè sarà divenuta fonte d'amore disponibile alla condivisione. Namastè :-)
(Rispondi)
JacuzziForYou
JacuzziForYou il 28/12/07 alle 09:13 via WEB
Forse quelle ferite interiori sono il punto di contatto tra l'Individuo e quell'Amore stesso.. Nel senso che nel corso della nostra esperienza potrebbe essersi verificata una sorta di dissociazione.. una dissociazione tra quel che "siamo" individualmente e quel che in questo contesto chiamiamo Amore.. Come se non avessimo completato delle esperienze,o come se le avessimo vissute in maniera parziale,e da questo si fosse cristallizzata la ferita,o la visione limitativa attraverso una sorta di ..feritoia.. E quel che è terapeutico,secondo me,è il sapere di non essere i soli ad aver subito delle ferite.. nel senso che forse un pò tutti,in un modo o nell'altro,abbiamo inciampato da qualche parte.. forse perchè doveva essere così,forse perchè non riuscivamo a vedere.. e questo sapere di non essere bestie rare,ma esseri umani imperfettamente fallibili rende,perchèno,giustizia al nostro viaggio.. rende,dignità,persino alle nostre cadute.. rende insomma tutto più semplice,più umano.. e ci può fare anche aprire a nuove esperienze.. In questo il senso del condividere "con-passione" i momenti di questo nostro viaggio,almeno credo.. Forse ho divagato un pò.. Un post che ispira a numerose riflessioni.. Un caro saluto :-)
(Rispondi)
 
andy571
andy571 il 28/12/07 alle 10:38 via WEB
“Come se non avessimo completato delle esperienze,o come se le avessimo vissute in maniera parziale,e da questo si fosse cristallizzata la ferita,o la visione limitativa attraverso una sorta di ..feritoia..” Osservazione interessante. Probabilmente la ferita nasce esclusivamente dall’aver vissuto questo amore con ego, identificati nel nostro Io. E forse è proprio questo lo scopo delle ferite. Sanandole attraverso l’osservazione, la disidentificazione e l’assenza di ego, unico modo a mio avviso per farlo in via definitiva, giungiamo inevitabilmente a scoprire la delizia di questo stato vitale (essere amore incondizionato privo di ego), senza averlo neanche cercato. :-)
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 28/12/07 alle 11:35 via WEB
Il tuo intervento è in linea con quello di Jacuzzi. Lo condivido appieno. La tua conclusione è infatti inerente a ciò che alludeva il post di partenza: le ferite saranno sanate definitivamente quando il nostro amore poggerà sull'assenza di ego. Quindi Amore come donazione senza aspettative, incondizionato e senza è pretese. Una Luce che basta a se stessa ma che può illuminare e riscaldare chiunque le si avvicini. Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 28/12/07 alle 11:28 via WEB
Non hai divagato, anzi hai approfondito. Condivido quanto hai così ben espresso. Le ferite infatti sono parte essenziale del nostro cammino umano. Senza di esse, forse, non riusciremmo a guardare oltre. Per cui ti ringrazio e non aggiungo altro al tuo validissimo commento. Per me, potrebbe essere anche un vero e proprio post sul quale riflettere ulteriormente. Sono proprio le nostre e altrui ferite che possono aiutare a sviluppare la com-passione verso noi stessi e gli altri. Sono quindi occasioni per farci sentire più vicini. E, condividendole con consapevolezza, aiutarci anche a far crescere un senso di Unità più profonda. Un caro abbraccio e saluto :-)
(Rispondi)
shantiom0
shantiom0 il 30/12/07 alle 01:16 via WEB
......grazie, caro Praj.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 30/12/07 alle 09:43 via WEB
Grazie a Te, cara Shanti. Buon Anno!!! :-)
(Rispondi)
billy_five
billy_five il 02/01/08 alle 14:49 via WEB
E' quell'Amore Universale che può avvenire solo quando ci siamo liberati da ogni "attaccamento"..dico bene? Penso che verrò a visitarti spesso! Ciao
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 03/01/08 alle 12:17 via WEB
Dici bene. Anche se quello personale non esclude quello Universale. Anzi, per me, vanno armonicamente integrati. E' ovvio che non si sanno amare le persone che ci stanno accanto, non si può amare in senso ancora più ampio, chi nemmeno conosciamo. Ciao, grazie del commento e a presto. :-)
(Rispondi)
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