Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

Area personale

 

Ultime visite al Blog

lenterisZanzarina11gocciadiluna_1964SemidiluceeamorePrajcassetta2magdalene57moon_IDesert.69antonella.2009Arianna1921chirizzi.interfruttaDoNnA.Sil_tempo_che_verraLavoro_Rino
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Ultimi commenti

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 154
 

 

Disclaimer:

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001.
Le immagini pubblicate e i video tutte tratti da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Questo vale anche per alcuni brevi estratti di testo presi da alcune pubblicazioni, di cui però è sempre citata la fonte.
Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Dovunque tu guardi...Messaggio #419 »

NowHere... che altro?

Post n°418 pubblicato il 14 Marzo 2008 da Praj
 

Questo post è ricavato da due commenti che l’amico Nowhere7 (Stefano E.) mi ha gentilmente offerto. Io trovo le sue spiegazioni magnifiche e significative e quindi  le propongo come occasione di meditazione, augurandomi che anche chi le legge possa apprezzarle come è successo a me. 

°°° Il nostro Sé interiore lo descriverei come la luce che proietta un film al cinema. 
La luce è il Sé e il film è ciò che chiamiamo "vita"...
Così come senza la luce del proiettore il film non può svolgersi, allo stesso modo senza la luce del Sé, la totalità della vita non può esistere; e quell'unico Sé senza forma, senza inizio né fine è proprio te che stai leggendo...
In realtà la vita esiste nel Sé, esiste in te e non viceversa... tutto è fatto di Sé così come le immagini al cinema sono fatte di luce.
Quando al cinema vediamo un film dell'orrore con scene terrificanti, o d’amore con scene di tenerezza, in realtà è soltanto la luce che stiamo vedendo... allo stesso modo lo spazio-tempo (passato, presente e futuro compresi) è un'espressione senza causa della Luce unica, autoesistente ed eterna (senza inizio/fine) del Sé che tu sei ADESSO, l'unico "tempo" possibile...                                                                                             

°°°  In fondo,
è il processo del dare nomi alle cose che "crea" le cose
...
Senza la conoscenza che abbiamo della nostra quotidianità non ci sarebbero "le cose"...
In fondo però, anche l'attribuire nomi alle cose, questo "conoscere", è un'espressione del sogno, un'immaginazione...
Anche tutto questo voler sfuggire alla sofferenza psicologica che incombe sugli esseri individuati che crediamo di essere è parte del grande sogno della Coscienza, parte di Lila, il Gioco Cosmico... Solo quando riconosceremo che
anche la sofferenza è impersonale, cioè sta accadendo ma non a qualcuno
, fluiremo nuovamente come una goccia nell'oceano... una goccia che s'immaginava essere un frammento di ghiaccio/ego, ma era pur sempre restata un'eterna goccia/oceano...
Quella di "passare una vita intera" ad esistere come un frammento di ghiaccio era appunto solo
il sogno di un "istante", un sogno che ADESSO ha cancellato... svegliandosi...


***
Non sappiamo che stiamo sognando perché il soggetto del sogno è una parte fondamentale del sogno stesso, il soggetto del sogno non è "fuori" dal sogno, pur costituendone la base...
Anche di notte, non sei Tu a fare l'esperienza del sogno: l'io del sogno è
parte del sogno
, ecco perché non si ha la lucida consapevolezza che si sta sognando!
L'io del sogno è un'interfaccia che rende possibile la dualità io/mondo in quello stato particolare.
Anche per lo stato di veglia vale la stessa cosa...
Solo quando ci si rende conto che
a "sognare" è qualcosa di più grande dell'ego, e ci si rende conto che l'ego è una parte integrante del sogno, un oggetto/ente proiettato come tutti gli altri, e non il proiettore del sogno, solo allora "ci si sveglia" e ci si rende conto dell'assoluta impersonalità della vita, compresa tutta la faccenda del coinvolgimento, della "ricerca" e della "liberazione"... Ma chi è a "svegliarsi"???

Quella del soggetto è un'illusione, la radice di tutte le illusioni! Quindi a svegliarsi non può essere un altro Soggetto, per quanto divino o spirituale lo si possa immaginare!
Se ad esempio sogno di essere uno scarafaggio e poi mi sveglio, si può dire che sia lo scarafaggio a essersi svegliato dalla "sua" illusione, o piuttosto è la coscienza, che per sua natura è indefinibile, ad abbandonare l'illusione di una "forma"?
Dobbiamo "comprendere" (ma non è nelle nostre mani il comprenderlo o meno di essere quella coscienza indefinibile che sta sognando di essere un uomo o una donna, soltanto così sarà possibile lo "svelamento" del Mistero che non è un mistero... il mistero che non vi sarà nessuno a "svegliarsi"... perché il sogno non è mai avvenuto...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
NowHere7
NowHere7 il 14/03/08 alle 13:42 via WEB
Grazie mille Praj!!! Se sempre troppo buono! :-)
A questi 2 commenti con i quali hai creato il post aggiungerei anche questa considerazione:

Non sappiamo che stiamo sognando perché il soggetto del sogno è una parte fondamentale del sogno stesso, il soggetto del sogno non è "fuori" dal sogno, pur costituendone la base...
Anche di notte, non sei Tu a fare l'esperienza del sogno: l'io del sogno è parte del sogno, ecco perché non si ha la lucida consapevolezza che si sta sognando!
L'io del sogno è un'interfaccia che rende possibile la dualità io/mondo in quello stato particolare.
Anche per lo stato di veglia vale la stessa cosa...
Solo quando ci si rende conto che a "sognare" è qualcosa di più grande dell'ego, e ci si rende conto che l'ego è una parte integrante del sogno, un oggetto/ente proiettato come tutti gli altri, e non il proiettore del sogno, solo allora "ci si sveglia" e ci si rende conto dell'assoluta impersonalità della vita, compresa tutta la faccenda del coinvolgimento, della "ricerca" e della "liberazione"... Ma chi è a "svegliarsi"??? ............................ ahahahahahahah!!!!!!
Quella del soggetto è un'illusione, la radice di tutte le illusioni! Quindi a svegliarsi non può essere un altro Soggetto, per quanto divino o spirituale lo si possa immaginare!
Se ad esempio sogno di essere uno scarafaggio e poi mi sveglio, si può dire che sia lo scarafaggio a essersi svegliato dalla "sua" illusione, o piuttosto è la coscienza, che per sua natura è indefinibile, ad abbandonare l'illusione di una "forma"?
Dobbiamo "comprendere" (ma non è nelle nostre mani il comprenderlo o meno :-D) di essere quella coscienza indefinibile che sta sognando di essere un uomo o una donna, soltanto così sarà possibile lo "svelamento" del Mistero che non è un mistero... il mistero che non vi sarà nessuno a "svegliarsi"... perché il sogno non è mai avvenuto...
Namasté!!! :-D

(Rispondi)
Praj
Praj il 14/03/08 alle 14:02 via WEB
Troppo bello!!! Lo inserisco subito e completo questo splendente trittico, questo gioiello fatto di tre diamanti, uno più brillante dell'altro. Grazie, ancora... Namastè! ;-)
(Rispondi)
 
NowHere7
NowHere7 il 14/03/08 alle 14:05 via WEB
Ahahahah!!! Grazie mille Praj! Chi scorge la Saggezza E' la Saggezza...
Grazie sempre a Te Amico!!! Namasté!!!
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 14/03/08 alle 14:08 via WEB
... solo gratitudine e apprezzamento... Namastè! :-))
(Rispondi)
bil37
bil37 il 14/03/08 alle 15:33 via WEB
La riflessione è molto bella e molto ben scritta. La contro-riflessione potrebbe essere questa: siamo sicuri che la conoscenza, la cognizione del dolore, le esperienze stesse sono impersonali? Quando parliamo di spiritualità, ci riferiamo al Se' cosmico, o ad un "principium individuationis" che ci rende unici e irripetibili? Quando affermiamo che quel maestro, quello yogi è "evoluto spiritualmente" non ammettiamo implicitamente il suo tratto distintivo rispetto a noi, il resto dell'umanità?
(Rispondi)
 
santafe72
santafe72 il 14/03/08 alle 16:21 via WEB
Credo che anche il dolore sia impersonale, esso é. Chi é vuoto ed espanso ha un altro rapporto col dolore, non rari casi di coloro che provano "il dolore degli altri". Uno yogi spiritualmente evoluto é diverso dall'umanità circostante ma solo perché egli é meno umano, meno persona, meno io; ha effettuato un percorso di riduzione, di eliminazione, ha tolto quanto non serviva. Così facendo acquisisce la consapevolezza dell'Uno più forte che gli altri ma ciò non cambia il fatto che l'Uno é.
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 14/03/08 alle 21:35 via WEB
Il dolore è sempre personale, mentre la Coscienza testimoniante il dolore non lo è. Per il Risvegliato che realizza la coscienza dell'Uno gli altri sono percepiti, pur sapendo che non "esistono" in quanto ego, compassionevolmente... e quindi sentiti quali forme di Sè. Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
NowHere7
NowHere7 il 14/03/08 alle 17:15 via WEB
E' scorretto parlare di "evoluzione spirituale": chi sì è realizzato come essenza, ha raggiunto una "dimensione" che è onnipresente e che trascende la "persona", che in Greco voleva dire "maschera"...
Quindi un realizzato "ha tagliato" (lo virgoletto perché non è stato lui a farlo ma la Grazia non-agente che ha operato in lui) con un colpo netto ogni identificazione, quindi ogni prospettiva di evoluzione, ecc.
In fondo questa è la libertà: accettare di usare ancora la propria persona come un veicolo, un veicolo del Non-Soggetto infinito, avendo la consapevolezza che è tutto un gioco in cui l'Agente Cosmico è lo stesso in tutti, e le differenziazioni sono solo illusorie.
Chi si è realizzato è un po' come un elettrodomestico tra tutti gli altri che però ha compreso l'essenza della corrente elettrica: comprende che l'energia è UNA, costante, senza inizio né fine, ma ANIMA le personalità, e quindi anima la lavastoviglie facendole lavare i piatti, il phon facendogli sputare aria calda, il lampadario facendogli fare luce, ecc!!! :-D
"Dobbiamo" (lo virgoletto perché non possiamo sceglierlo "noi", ACCADE se deve accadere...) realizzarci come CORRENTE ELETTRICA, solo così potremo superare il conflitto di un'apparente diversità... Namasté!!! :-D
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 14/03/08 alle 21:51 via WEB
Condivido... anche se comprendo la difficoltà, l'impossibilità direi, della mente egoica a realizzare quel che sembrerebbe fatalismo ma che invece non è. In realtà è Arresa dell'ego. Dicendo: ACCADE se deve accadere... si dice una verità difficilissima scorgere. Mi sono occorsi anni per essere folgorato da questa intuizione liberatoria, donata dalla Grazia, che ha permesso l'abbandono... Namastè!! ;-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/03/08 alle 21:25 via WEB
Quel tratto distintivo è infuso nel organismo corpo-mente,il quale ha la possibilità di essere strumento unico e irripetibile atto a realizzare la Coscienza impersonale, pur restando se stesso. Ovvero il viaggio della Coscienza che si identifica nel personale... poi si autoriconosce per Quello che veramente E'. Il ritorno del figliol prodigo a Casa. L'umanità, nel senso del molteplice, è una delle infinite espressioni del Divino. L'evoluzione con consiste nel trasformarsi da qualcuno in nessuno, diventando quindi coscienzialmente Uno con Il Tutto. Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
 
NowHere7
NowHere7 il 15/03/08 alle 11:21 via WEB
Grazie per aver completato il mio commento Praj!!! Namasté!
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 15/03/08 alle 11:58 via WEB
... come vasi comunicanti... Namastè! ;-)
(Rispondi)
ladyhawk6
ladyhawk6 il 14/03/08 alle 16:40 via WEB
"Il vero Sé non è il corpo, né la mente.. non è l'ego, né uno dei sensi fisici e nemmeno le sensazioni emotive attraverso le quali percepiamo il mondo attorno a noi".. Dalle profondità della nostra "anima", noi creiamo la nostra idea di realtà. Siamo noi i fautori e gli osservatori di ciò che creiamo. La scintilla divina che dimora in noi interagisce con il campo energetico dove risiede la mente conscia. Siamo noi gli artefici delle versione dell'idea/mondo che vediamo, e applichiamo tutte le conoscenze, passate e presenti, di cui disponiamo per sostenere l'idea che abbiamo della realtà (che non è la vera realtà della vita).. Un sorriso.. Stefy
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/03/08 alle 21:25 via WEB
Condivido quello che dici, purchè quel "noi" che tu sottolinei con enfasi non sia vissuto con il senso dell'essere agenti personali. Siamo "noi" i co-creatori... ma, solo se siamo consapepoli, qui e ora. In questo caso, in realtà, siamo Uno con Lui. Un sorriso e grazie. :-)
(Rispondi)
atisha0
atisha0 il 14/03/08 alle 18:55 via WEB
Quindi un realizzato "ha tagliato" (lo virgoletto perché non è stato lui a farlo ma la Grazia non-agente che ha operato in lui) con un colpo netto ogni identificazione, quindi ogni prospettiva di evoluzione, ecc. ... una visione alquanto edulcorata del realizzato, secondo il mio onesto parere... Un abbraccio a voi tutti :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/03/08 alle 21:42 via WEB
Io credo si voglia dire che il realizzato, una volta compresa la sua Natura Essenziale, non si ponga più lo scopo di evolvere... in quanto, non avendo più il senso della volontà personale, l'ego agente si dissolve, e quindi l'essere si riscopre strumento partecipativo consapevole, co-creativo della Volontà Cosmica. Un semplice devoto della Vita che fluisce armonicamente nel Tao. Un abbraccio anche a Te. :-)
(Rispondi)
 
 
NowHere7
NowHere7 il 15/03/08 alle 11:22 via WEB
Intendevo proprio questo amico... grazie!
(Rispondi)
 
 
 
atisha0
atisha0 il 15/03/08 alle 11:31 via WEB
beh.. potevi dirmelo direttametne a me... un saluto :-)
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
NowHere7
NowHere7 il 15/03/08 alle 16:00 via WEB
Giusto! Ma essendo stato Praj a chiarire il mio commento, ho espresso a lui la mia conferma credendo fosse implicita anche per te... :-)
(Rispondi)
santafe72
santafe72 il 15/03/08 alle 01:48 via WEB
Non mi menate! ;-) E se uno scegliesse, una volta realizzato, di tornare e ricominciare un altro ciclo? Ha scelto di regredire ma ha pregato di conservare il RICORDO. E lo ha conservato e cerca di condividerlo. Scusate l'ora. Un saluto.:)(:
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 15/03/08 alle 09:49 via WEB
Se è accaduto veramente il Risveglio della Coscienza non può tornare perchè il soggetto (l'ego) che vorrebbe ritornare si è dissolto. Un sorriso :-)
(Rispondi)
santafe72
santafe72 il 15/03/08 alle 02:12 via WEB
Perdonate ancora l'ora ma, a quanto pare, sono sveglio. Volevo esporre una teoria che formulai anzi, sperimentai concretamente, sul dolore. Il divino riempe. Quando fluisce via, diciamo ci vuotiamo, si ha l'apatia. Quando se ne fluisce ancora e andiamo così in "passivo" cioé a livello sotto lo zero, negativo, ecco che compare il dolore. Dolore come mancanza del divino, del bene. Dolore come passività. E dolore che bisogna contenere, smaltire, elaborare in silenzio perché, se lo comunicassimo colti da incontinenza, esso diverrebbe contagioso, esso si svilupperebbe iperbolicamente. Basta una pausa, aspettare di essere riempiti di nuovo. Ovviamente questa é un'allegoria in quanto siamo abituati a ragionare per dicotomie. Pieno e vuoto, 0 e 1, vibrazioni benefiche e malefiche, luce e buio, piacere e dolore. Comunque abbastanza chiarificatrice infatti contempla l'Uno e l'assenza dell'Uno. Ciaou.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 15/03/08 alle 09:55 via WEB
L'Uno, la Coscienza, contiene ogni dualità, ogni polarità, ma allo stesso tempo le trascende. Il dolore e il piacere sono fenomeni che appartengono solo alla dimensione della coscienza identificata nell'organismo corpo-mente. Buona giornata. Ciao! :-)
(Rispondi)
bil37
bil37 il 15/03/08 alle 14:54 via WEB
Ciao, capisco cosa volete dire e il senso della vostra spiegazione. Una figura illuminata (come può essere uno yogi, un iniziato, un maestro) è certamente colui che ha ridotto al minimo le sovrastrutture mentali, per lasciare libero accesso alla sua potenza spirituale. La mia perplessità resta invece legata all'aspetto individuale. Ciascuno di noi ha una sua personalità o almeno a me pare di riscontrare questi caratteri distintivi che ci caratterizzano. L'evoluzione è un processo continuo, infinito, per chi crede nella vita oltre la morte. Il punto è: dobbiamo ammettere un grado 0 della personalità o l'annullamento della stessa? Il "nirvana" è la fine della coscienza? In questo caso, non sarebbe anche la fine dell'evoluzione?
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 15/03/08 alle 16:33 via WEB
A quel punto il "realizzato" sa che non c'è una "sua" potenza spirituale. C'è solo la potenza spirituale che attraverso la grazia Opera. Ma ha realizzato che non è "sua". Egli ormai è morto a sè stesso: è una canna di bambù che suono la Musica del Divino. Andando al tuo interrogativo: cos'è la personalità, l'ego? Dall'indagine di Chi sono io, viene la risposta. Ma non sarà la mente a darla. La risposta c'è, ed è in una nuova consapevolezza anche nel viversi i piaceri sensuali, le realtà del dolore, nello stare pienamente nel ciò che è, senza volerlo fuggire. Viversi coinvolti simultaneamente su un piano e distaccati su un altro, attraverso la testimonianza impersonale del ciò che accade. C'è un nuovo modo di guardare, sentire e partecipare alla vita, quando si è in grado di fare questo. Viene meno spirito di rifiuto sostanziale, il quale coglie principalmente le cose negative che l'esperienza umana ci offre. Non c'è più un spirito che manca di apprezzamento e gratitudine nei confronti del Divino che si manifesta ovunque si guardi. La vita non è una valle di lacrime se... la si trascende pur restandone immersi. Non occorre nè essere santi nè maestri nè iziziati nè yoghi... basta essere se stessi, centrati però nella essenza della nostra natura interiore. Occorre una Consapevolezza che non si faccia travolgere da una visione tragica e tetra della vita, identificata con il divenire. Occorre a questa nuova spiritualità il senso dell'umorismo: và lasciata la vecchia ottica pregna di moralismo: frutto di una concezione triste della religiosità. La vità va gioiosamente celebrata, comunque sia. Proprio in questo paradosso sta il bello del trovare quella dimensione che ci fa essere del mondo ma non del mondo. Il Risveglio spirituale sta, secondo me, nel viversi pienamente questo mondo così come, accettandolo e esprimendo la compassione e l'amorevolezza naturale che sorge quando ci si è totalmente disidentificati da questo sogno samsarico. Allora il Nirvana è la vita di tutti i giorni. Il concetto di evoluzione è ancora dell'ego incapace di fondersi e abbandonarsi all'adesso, liberandosi dalle aspettative del suo mondo illusorio. Un sorriso e grazie della partecipazione alla discussione. :-)
(Rispondi)
 
 
bil37
bil37 il 16/03/08 alle 11:30 via WEB
Grazie a te della tua spiegazione, molto ben argomentata e scritta con grande intelligenza e profondità di campo. In particolare mi ha colpito molto la tua affermazione: "Essere nel mondo, non essere del mondo". Buona domenica :) Paolo
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 16/03/08 alle 11:38 via WEB
Non è mia questa semplice ma significativa frase. Anch'io l'ho udita. In realtà, per la precisione, è questa: "Essere nel mondo, ma non essere del mondo". Mi fa piacere che tu ne abbia colto il senso profondo, lo spirito vero. In essa io vi ho l'Essenza della liberazione spirituale. Grazie di cuore, Paolo, e buon domenica anche a Te. :)
(Rispondi)
santafe72
santafe72 il 15/03/08 alle 20:23 via WEB
Poche parole: ero limpido cristallino, veloce come il fulmine ma non riferendomi alle tematiche cara a Maya ma nel senso della comprensione assoluta, arrivai, in questo stato, alla fine. Poi, sceglietti di tornare indietro in quanto, mia modesta opinione, mi mancava il mondo di maya volevo riscendere con caopacità nuove, considerando anche una certa noiosità della vita in paradiso. Credevo di poter coniugare la due visioni e generare qualcosa di buono.Ora accuso solo il, dolore, la frattura, il,vuoto; Sono cicli. Vorrei tornare all'unione, la mia anima soffre perché non trova più la sua casa, la sua parte complementare. "discorso sconcluisionato" perdonatemi. Un Saluto e grazie per i contributi che apprezzo sempre, Federico.
(Rispondi)
santafe72
santafe72 il 16/03/08 alle 00:50 via WEB
Se l'ego si dissolvesse del tutto senza lasciare una minima traccia per il sostentamento in Maya diverremmo vegetali, condizione incompatibile con chi vuol rivestire un ruolo attivo nella vita materiale, sebbene illusoria. P.S. non sono teorie ma sperimentate sulla persona. Il dissolvimento totale sarà da rimandare a quando Maya non esisterà più. Ciao.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 16/03/08 alle 11:30 via WEB
Capisco quello quello che vuoi dire ma , per come l'intendo io, l'ego non si dissolve nel senso che intendi tu. Si dissolve solo l'identificazione con sentirsi agenti personali: quindi l'ego rimane, ma non ha il potere che aveva prima... quando faceva il padrone. La Coscienza risvegliata invece l'ha messo al suo posto, al suo ruolo di servizio funzionale... al mondo di Maya. Maya esiste solo per chi è identificato con l'ego, per chi è ancora immerso nel visione duale del realtà fenomenica. Solo per chi la sostiene con il suo sogno egoico. Un sorriso e ciao! :-)
(Rispondi)
morbida1dgl
morbida1dgl il 16/03/08 alle 15:28 via WEB
Leggo e rileggo....più leggo e più mi perdo:-( Mi limito soltanto ad osservare qualsiasi cosa accade, compreso il leggervi. Namastè!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 16/03/08 alle 19:34 via WEB
Va bene... non c'è problema. Infatti non è facile, anzi direi proprio che non è possibile, comprendere quelle parole con la mente analitica, logica. Occorre una comprensione intuitiva che può sorgere solo se c'è stato preliminarmente un certo "lavoro" meditativo. Quell'osservazione senza aspettative è comunque la strada... Non fartene assolutamente un cruccio se ti sembra di perderti: ogni cosa a suo tempo. Non ascoltare l'ego che vorrebbe impadronirsi inutilmente di quei concetti... che in realtà, se realizzati, lo trascendono. Un caro saluto. Namastè! :-)
(Rispondi)
 
 
morbida1dgl
morbida1dgl il 16/03/08 alle 20:46 via WEB
Se cerchi di conoscere la tua mente con la mente, non potrai evitare una gran confusione Seng-ts'an :-)))))))))))))))
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 17/03/08 alle 09:17 via WEB
Più che vero! Grazie... ;-)))
(Rispondi)
ridi_1970
ridi_1970 il 16/03/08 alle 18:45 via WEB
Ciao praj, ho letto e riletto tre volte,e ogni volta ho appreso sempre di piu',non ho assimilato tutto,ma intuisco che sei grande grazie. un grazie anche a Nowhere.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 16/03/08 alle 19:36 via WEB
Ottimo, continua così. Grazie di cuore a Te, caro Graziano. Un abbraccio ;-)
(Rispondi)
 
NowHere7
NowHere7 il 17/03/08 alle 09:24 via WEB
Grazie a te ridi_1970!!!
(Rispondi)
ladyhawk6
ladyhawk6 il 17/03/08 alle 12:30 via WEB
Ciao Praj.. buon inizio settimana, se così si può dire.. vorrei segnalarti una petizione da sottoscrivere nel mio blog.. se puoi darci un'occhiata ti ringrazierei.. Un sorriso.. Stefy
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 17/03/08 alle 13:43 via WEB
Grazie... fatto! Sono sensibile a tutti i temi che riguardano la sofferenza degli uomini e animali. Un sorriso :)
(Rispondi)
gardenparks
gardenparks il 01/06/12 alle 17:27 via WEB
Very soon after its inception, the fake hermes bags house was already making a name for itself. In 1855, Hermes earned accolades at the Paris Exposition for first in class, and later won the First Class Medal of the 1867 Exposition Universelle. So fine were the Hermes harnesses and dressings, that coronations were often put off for the completion of these accoutrements.
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963