Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

Area personale

 

Ultime visite al Blog

lenterisZanzarina11gocciadiluna_1964SemidiluceeamorePrajcassetta2magdalene57moon_IDesert.69antonella.2009Arianna1921chirizzi.interfruttaDoNnA.Sil_tempo_che_verraLavoro_Rino
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Ultimi commenti

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 154
 

 

Disclaimer:

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001.
Le immagini pubblicate e i video tutte tratti da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Questo vale anche per alcuni brevi estratti di testo presi da alcune pubblicazioni, di cui però è sempre citata la fonte.
Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« L'indefinibile Tutto ci...Non possiamo imporci di amare... »

Una tendenza inevitabile: il neo pauperismo come scelta?

Post n°439 pubblicato il 23 Maggio 2008 da Praj
 

Prima che accada l’infarto sociale, economico, ecologico, globale, dovremmo tutti insieme rinsavire. Chi più chi meno, ma un salto evolutivo coscienziale va fatto su larga scala. Non è possibile far finta di niente, stordirci con tutti i mezzi possibili per non voler vedere e cambiare lo stato delle cose. E questo lo possiamo fare solo se tutti insieme, o almeno una gran parte di noi, saremo consapevolmente in grado "impoverirci" materialmente e ripensare un nuovo modo di stare insieme in questo mondo. In pratica un neo pauperismo.
Se saremo in grado di impoverirci volutamente, riducendo i nostri indotti consumi, godendo della semplicità, saremo anche in condizione di poterci arricchire spiritualmente e vivere qualitativamente meglio. Impoverirsi per scelta è l'opposto dell' immiserirsi per costrizione. Non è comunismo materialista ma comunionalismo spirituale e umano. Condivisione consapevole e compassionevole. L’essere prima dell’avere. L’utopia necessaria che può salvare il genere umano e la vita cosciente sulla Terra. Ciò non nega l'individuo e le sue peculiarità ma lo esalta nei suoi aspetti più nobili e profondi. E' ovvio che questa esortazione vale per la parte dell'umanità che vive nell'opulenza e spreco, nell'abbondanza sotto mille forme e non chi già è povero o lo sta diventando non può farsi carico di questo cambiamento.
E questa nuova austerità, nel senso che cambia il modello di uso e consumo delle risorse, è quanto di meglio ci possa accadere, anche se la parte più greve, oscura ed egoistica di noi tende ad occultarci questa verità. Non dovremmo temere a fare dei passi indietro e imboccare strade più virtuose, benefiche per noi stessi e per tutti. Se vogliamo pace e giustizia durature. Dovranno essere la  lungimiranza e saggezza ad aiutarci a non precipitare in un mondo di violenza diffusa, di paura e aggressività dilagante. La riscoperta dei valori profondi, di un’etica di convivenza più alta oltre a nuove prospettive di vita dovranno illuminare il nostro cammino comune. Pena la caduta di tutti nel conflitto e scontro permanente, purtroppo, a tutti i livelli di convivenza.
La strada su cui siamo incamminati, come umanità, ci sta portando, secondo me, verso l'abisso. I sistema psicologici e socio-economici nei quali siamo inseriti ci riducono a rotelline di un immenso ingranaggio che ci induce e spinge ad essere strumenti passivi di una impossibile crescita illimitata e complici della distruzione di risorse non rinnovabili. Se non accade un ampliamento diffuso della consapevolezza non sarà possibile, a mio parere, invertire la cieca,  ossessiva e delirante corsa verso il baratro possibile. Diventando invece consapevoli della nostra responsabilità di uomini, che tra l'altro si ritengono evoluti, potremo salvarci la vita e contribuire a far rifiorire questo martoriato e mostruosamente sfruttato pianeta, del quale siamo ingrati e irriconoscenti figli. Solo così la meraviglia del sogno che crea l'esistenza, giorno dopo giorno, non si trasformerà in un incubo in cui andremo sprofondando, se perseveriamo nella disconnessione dalla Luce della coscienza, la sola che ci deve e può ispirare creativamente. Non dimenticando il rispetto verso la Natura potremo allora continuare a celebrare e condividere il grande dono della Vita che ci è stato offerto su questo pianeta. Si dice che la speranza sia l’ultima a morire ma spesso è la prima ad ammalarsi.
Attenzione, dunque, perchè ora la speranza è molto malata e forse non lo sappiamo nemmeno. Urgono su scala mondiale prossime e urgenti risposte.

Comunque i primi segni che aprono a tendenze virtuose, non di nicchia, di un certo ravvedimento e presa di coscienza si incominciano a scorgere: sono il co-housing, il car-sharing, lo swap party, la ricerca del low cost, la riscoperta del baratto...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
salvatore.ravas
salvatore.ravas il 23/05/08 alle 16:28 via WEB
Ciao Praj. è facile fare proposte condivisibili per il bene dell’umanità. Ma ognuno è “ciò che è “ ed è difficile imporre un cambiamento collettivo. Il mondo cambia se ogni individuo riconosce “ciò che è”. L’umanità cresce con spaventosa lentezza. Cambiando le strutture della società senza cambiare gli esseri egoistici che la compongono, avremo forse materialmente qualche cosa in più, ma rimarremo sempre schiavi ed oppressi in un società ingiusta. La vita è una scuola e la crescita è individuale. È un’illusione quella di voler portare tutti sulla stessa strada. Questa è stata sempre causa d’incomprensione e di lotta tra gli uomini. Il cambiamento passa attraverso l'amore. Un caro saluto. Namasté! salvatoreR. :-))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 23/05/08 alle 19:06 via WEB
Caro Salvatore, mi unisco alle tue acute osservazioni sulle quali peraltro anch'io convengo. Pur sapendo che tutto è ciò che è e si evolve secondo tempi e modi che non possiamo controllare a livello di massa, mi va comunque di associarmi a coloro che stanno segnalando e indicando queste nuove prospettive, opportunità, di consumo intelligente, creativo, socialmente innovativo, oltre che ecologicamente ed economicamente sostenibile. Sono i primi timidi tentativi di aprirsi a nuove strade che non siano solo il consumismo sfrenato per la minoranza dei paesi ricchi ed emergenti. Namastè, amico! Un saluto sorridente :-)
(Rispondi)
dike2008
dike2008 il 25/05/08 alle 09:41 via WEB
ingrati ed irriconoscente..vero..meglio molto meglio il rapporto che avevano gli indiani.. un abbraccio ....mirco
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/05/08 alle 11:16 via WEB
Sono d'accordo. Gli indiani d'america avevano un vero e proprio legame, sentimento d'amore, con Madre Terra. Cosa che, purtroppo, nel mondo contemporaneo è andata perduta o sta andando perdendosi. Andrebbe, secondo me, riscoperto questo inscindibile legame. Alcune esigue minoranze lo fanno o tentano di ristabilirlo. Si spera che siano esempio anche per tanti ormai confusi e smarriti, senza più radici... Ricambio l'abbracci. Grazie e buona domenica. :-)
(Rispondi)
morbida1dgl
morbida1dgl il 26/05/08 alle 11:09 via WEB
Splendido e verissimo il tuo post Praj, ma come dice anche Salvatore tutto comincia dal "singolo". I mass-media che hanno un potere considerevole, potrebbero fare un'inversione di tendenza, ed invece di proporre i solito modelli vuoti nei contenuti, cominciare ad infondere la spiritualità nel senso vero del termine, e non solo in termini di sfarzo ed offese per i meno abbienti materialmente parlando.Namastè! :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 26/05/08 alle 11:44 via WEB
Le modalità di consumo sono quasi sempre indotte da interessi socio-economici e modelli culturali. Gli individui, in generale, sono soggetti passivi di questi modelli proposti. Solo una nuova consapevolezza che parta dall'individuo può invertire questo trend. Per cui ci dovremo necessariamente responsabilizzare un pò tutti quanti ed imporre al mercato modalità diverse di consumo, stili di vita più sobri, razionali e etici. Se ciò avverrà a livelli di massa si potrà salvare il pianeta dagli abusi che l'uomo ha fatto su di esso, ferendolo gravemente o danneggiandosi seriamente sotto tanti aspetti. Un caro saluto. Namastè! :-)
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963