Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Vedute... con distacco

Post n°445 pubblicato il 10 Giugno 2008 da Praj
 

Ritornando sul tema del male o ingiustizia, direi che riguardo ad una profonda  visione di essi vi è una ignoranza basilare: l'ignorare che tutti gli esseri e tutte le cose sono fondamentalmente e sostanzialmente "Uno". Ogni situazione vista in modo adeguato, cioè con il suo rapporto essenziale con il Tutto, è valida e ha una sua armonica ragion d'essere, anche se ordinariamente non può essere colta.
In un'ottica cosmica e illuminata, il male e l'ingiustizia non esistono. Questo punto è molto importante comprenderlo. Finché non lo si è assimilato, nessuna reale "ascesa" interiore è possibile. E' fondamentale soprattutto non confondere questo distanziarsi dal male o dall'ingiustizia, che è un superamento e una liberazione, con l'egoismo e l'indifferenza comuni. Il comportamento dell'individuo consapevole e distaccato rassomiglia qualche volta a quello dell'indifferente egoista, mentre il genuino distacco non ha invece niente a che vedere con la non compassione, l'insensibilità. Egli è', come si dice, "nel mondo ma non più del mondo". Nei fatti.
Per questo motivo egli non è vittima delle sensazioni di paura, di aggressività, di desiderio... Le sofferenze e dolore altrui, non più dei suoi mali d'altronde, non lo "toccano" anche se si sente in unione con tutti gli esseri. Appena può andare in aiuto, procede spesso per via diretta, in genere la più efficace, ma al tempo stesso anche la più difficile.
Questo significa che egli cercherà ogni volta di estendere i suoi punti di vista e trasformare le vedute parziali e relative in vedute globali e assolute. I metodi comuni, ordinari, di contrasto e lotta contro il male che consistono nel neutralizzare una spinta attraverso una spinta contraria, non coinvolgono colui che è consapevolmente distaccato, che ne vede l’inconsistenza, la vacuità. E' questo che forse lo fa così sovente apparire come un specie di egoista e di indifferente. Ma per vederlo sotto una luce più obiettiva è sufficiente considerare l'impotenza e le assurdità di coloro che hanno provato a cambiare l’essere umano e le società con metodi coercitivi, sistemi educativi orizzontali - rivoluzionari, riformisti, filantropi e anime caritatevoli - che, nella loro opera  non riescono che a spostare il male e l'ingiustizia e mai a dissolverlo o tagliarlo alla sua radice.
L'uomo consapevole, distaccato e centrato,che poi è il saggio compassionevole, è dunque, malgrado le apparenze, il più attivo che ci sia, in realtà è il solo veramente attivo (anche se "agisce" poco). Egli sarà comunque spesso impotente perché
la visione globale non può essere imposta né donata come un mazzo di fiori, ma soltanto comunicata a chi è maturo, pronto a riconoscerla.

 
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Commenti al Post:
eckhart.noor
eckhart.noor il 10/06/08 alle 18:46 via WEB
Sì..dici bene.. La consapevolezza conosce un'altra prospettiva e "vede" ove comunemente non si vede ponendosi in una condizione che supera il processo causa-effetto contingente.. Per questo l'uomo consapevole non è spesso compreso e sembra "inattivo" ai più.. ma agisce...eccome se agisce! ;-) Ciao Amico,un abbraccio!
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Praj
Praj il 10/06/08 alle 19:18 via WEB
Sì, caro Eck, la consapevolezza vede oltre il processo causa-effetto contingente. Sa vedere aldilà del velo di Maya e, in quest'ottica, prova a offrire, come reale soluzione, quella visione Unitaria che, chi è coinvolto nella reazione immediata della dimensione fenomenica, non può cogliere, data la sua condizione coscienziale limitata. Per quanto riguarda l'agire, sappiamo quanto agisca invece la cosiddetta "non azione" Taoista (Wu Wei) senza mostrarsi. Mi ha fatto molto ritrovarti anche qui e leggerti Un caro abbraccio sorridente :-)
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morbida1dgl
morbida1dgl il 11/06/08 alle 09:21 via WEB
Quando si vede "oltre", si sente forti di non essere "compresi", tutti reagiscono ed aspettano la reazione, si potrebbe dire che è tutto fondato sulle reazioni:-)Essere distaccati pone l'ansia come un semplice ricordo, come se appartenesse ad un'altra era, quando l'homo erectus poneva i primi passi..Namastè Praj :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 11/06/08 alle 10:20 via WEB
Sì... egli sa che non sempre sarà compreso, anzi quasi mai lo sarà a fondo. Comunque egli è disponibile ad aiutare ad avere quello sguardo su se stessi e sul mondo che cambierà totalmente la prospettiva. Solo quello sguardo è risolutivo, veramente liberatorio. Namastè, Antonella! :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 11/06/08 alle 11:06 via WEB
"In un'ottica cosmica e illuminata, il male e l'ingiustizia non esistono" non c'è null'altro da dire, non esiste nemmeno la comprensione altrui come fatto ingiusto o giusto. Solo attraverso un illuminato si percepisce il profumo dell'Essere ed è quel profumo che apre la porta della comprensione. :-))
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Praj
Praj il 11/06/08 alle 11:52 via WEB
Quella porta per cui, se si rimane solo sulla soglia e non la si supera, non si potrà mai avere la visione globale, osservare l'armonia sottile e paradossale della non dualità. Un abbraccio, amica dallo sguardo panoramico e cuore libero dal giudizio. :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 13/06/08 alle 08:15 via WEB
grazie del dono ...un abbraccio _/|\_
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 13/06/08 alle 09:04 via WEB
Grazie a Te... _/|\_
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bil37
bil37 il 11/06/08 alle 11:29 via WEB
"In un'ottica cosmica e illuminata, il male e l'ingiustizia non esistono" :) Tutto, giusto, purtroppo noi viviamo in un mondo parziale e imperfetto, siamo lo specchio di un universo imperfetto, corruttibile e destinato a morire. Penso che l'ingiustizia vada combattuta sempre e comunque, partendo proprio dal presupposto che il male è sempre "una non conoscenza del bene". Da questo punto di vista, condivido con te che il vero saggio è colui che ha la visione più ampia possibile e può indirizzare meglio l'azione degli uomini. Un saluto e un sorriso, bel post come sempre. Paolo :)
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Praj
Praj il 11/06/08 alle 12:08 via WEB
Non è solo il mondo parziale e imperfetto che va cambiato ma è la nostra comprensione ad essere tale. Se cambia la nostra comprensione il mondo si trasforma immediatamente. E' proprio questo che volevo sottolineare, caro Paolo. Il problema, diceva Einstein, non può essere risolto dal livello in cui è stato creato. Per cui è necessario porsi di fronte all'universo con occhi e cuore nuovi, non più seganti dall'ottica egocentrica, egoistica. Questo si può fare solo se si eleva lo stato di Coscienza: da quello orizzontale, relativo, a quello verticale, assoluto. Questo stato coscienziale è quello impersonale, quello che ha abbandonato il senso di essere agente personale. Da lì tutto il panorama, la trama dell'esistenza sembra diverso. Da lì, da una prospettiva non giudicante, tutto si fa più chiaro, coerente. Da lì, dopo il salto quanti coscienziale, non si + più coinvolti nella passionalità distorta dell'identificazione personale, sociale. Quella è la vera rivoluzione, la rivoluzione interiore. Un saluto sorridente :-)
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stellaserenity
stellaserenity il 11/06/08 alle 15:09 via WEB
Credo anch'io che sia importante riconoscere che il male e le ingiustizie non esistono e che finché non si arriva a tale percezione non si avrà alcuna ascesa interiore. Arrivare ad essere nel mondo ma non più del mondo credo possa accadere solo dopo aver saputo riconoscere anche altre sfaccettature della realtà e come dici tu saper quindi ampliare le proprie vedute e per farlo credo sia importante non cadere nella "passività del fare" tanto per fare, riempiendosi l'esistenza di impegni che ci illudono di essere attivi mentre invece ci rendono succubi dei pensieri e manipolabili da altrui volontà. Un abbraccio.:-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 11/06/08 alle 16:11 via WEB
Non solo il "fare tanto per fare" ma anche il fare credendo di essere "noi" a fare il "bene". In entrambi i casi permane il senso dell'ego, il quale è poi il creatore del "male" che si vorrebbe eliminare. La faccenda è molto sottile da comprendere, ed è facile che, indossando i panni dell'altruista e del giusto, l'ego vada a nascondersi ancor più in profondità, non mostrandosi per quel che è: qualcosa che si sente in sostanza separato dal Tutto, dal Sè. L'ego virtuoso è il più difficile da riconoscere, lo sappiamo. Almeno lo sanno coloro che si sono inoltrati in un cammino che porta alla comprensione della non dualità. Buona veduta... panoramica. Abbraccio ricambiato. :-)
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ridi_1970
ridi_1970 il 11/06/08 alle 21:26 via WEB
Ciao Praj devo dire che ultimamente mi sono trovato in questo dilemma,ovvero la mente che insorge dicendo "ma non è che questa specie di indifferenza viene giudicata ...appunto indifferenza? vigliaccheria?" Ovvero la non identificazione,è soggetta (sicuramente)ad analisi dei piu'?. Capisco l'allargamento di una visione piu' globale ......per un abbraccio,piu' globale,ma interiorizzarlo richiede lavoro su se stessi.ciao
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 11/06/08 alle 21:57 via WEB
Ciao, Graziano... hai visto bene quando sei cosciente che è la mente a far di ciò un problema, a ergersi a giudice, a importi un modello etico che, in ultima analisi, è legato ancora al senso dell'ego. Effettivamente, secondo la mia esperienza, anche questo va superato per godere di quella neutralità che ci permette la libertà dai condizionamenti comportamentali e ideologici. Questa neutralità e distacco però, ci tengo a sottolinearlo, non sono egoistici, frutto di indifferenza, ma di una consapevolezza e compassione più radicate nell'essenza del nostro essere. Un sorriso :-)
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dike2008
dike2008 il 12/06/08 alle 11:30 via WEB
pronti a riconoscerle..indica gia una conoscenza..chi sa se saro mai pronto..ma cerco..sicuramente cerco..un abbraccio mirco..
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Praj
Praj il 12/06/08 alle 13:00 via WEB
Ciao, Mirco/a...ciò che ci spinge alla ricerca è la stessa realtà che intende autosvelarsi in noi. Pronti lo diventiamo quando ascoltiamo la dimensione interiore che, attraverso tanti segni, ci indica il percoso da fare, passo dopo passo...Ciò Che ci rende pronti è anche la maturazione esperienziale che cresce nell'ardore e sincerità della ricerca, libera però dalle aspettative dettate dall'ego. L'altro aspetto fondamentale è l'apertura, l'onestà con se stessi e la Fiducia... nel mistero dell'Esistenza. Ricambio l'abbraccio. Un sorriso :-)
(Rispondi)
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