Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« Vedute... con distaccoLa caduta originaria non... »

Dall'opposto al complementare... all'Uno

Post n°446 pubblicato il 13 Giugno 2008 da Praj
 

Durante il mio pellegrinaggio interiore, ad un  punto che considero decisivo, per poter comprendere la prospettiva non duale, non solo sul piano concettuale e intellettuale, ho dovuto rendermi conto che ero prigioniero, condizionato, da certi pregiudizi e schemi mentali che mi facevano sempre vedere le cose in modo duale e frammentario.
Per ritrovare la visione non duale, mi sono abituato a riconsiderare le “parti-oggetto” della mia usuale conoscenza, nel loro rapporto con  altre “parti-oggetto” in modo da ottenere una visione globale sempre più estesa nella quale
le opposizioni e conflitti si trasformavano in complementarietà armoniosa
. Bisognava però estendere al massimo questa “totalità”.
Procedendo verso questa espansione della visione d’insieme, mi si è poi improvvisamente presentata davanti una realtà che sentivo in stupendo equilibrio, la quale mi ha poi condotto ad avere l’insight della visione unitaria.
In quel momento ho constatato che, in questo processo, tutti i problemi e tutti i conflitti avevano come causa una visione separativa. Mano a mano che la mia visione diveniva meno divisa e di conseguenza più globale,
ho visto le contraddizioni ridursi in opposizioni e le opposizioni attenuarsi a poco a poco per divenire complementari. I complementi allora mi sono apparsi  come aspetti dell’unità. Arrivato a questo punto sentivo che ero sulla soglia della Comprensione Essenziale. Mi trovavo di fronte ad una unità oggettiva percepita da un soggetto. Non c’era che un passo da fare per capire che questa dualità soggetto-oggetto era ancora irreale e che il Reale era soltanto l’Uno
.
Poi, non so come, è accaduto che questo senso di unità lo realizzassi dentro di me. Da allora il mio vedere si è totalmente trasformato fino a vedere il mondo come un immenso e perfettamente imperfetto mandala in continuo mutamento.

 
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Commenti al Post:
eckhart.noor
eckhart.noor il 13/06/08 alle 11:32 via WEB
Mi sembra di vivere questo,adesso,caro Praj.. Irrigidimenti (ego) da una parte e seguenti rilassamenti dall'altra,con oscillazioni sempre più veloci ed attenuate,richiamati da un'Unità che già si è, e che può sentirsi pure "empiricamente" dal suo esprimersi nel corpo,nel suo localizzarsi (imparando ad osservarlo) nelle sue evoluzioni energetiche.. Namastè :-)
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Praj
Praj il 13/06/08 alle 12:09 via WEB
Anche a me sembra, per come riesco a percepirti leggendo ciò che scrivi, che tu stia vivendo quel processo di cui ho accennato nel post. Non resta che lasciare che le cose accadano... poi, non si sa come, non si sa quando... lo realizzi in maniera definitiva. Irrigidimenti dell'ego seguiti da rilassamenti, con oscillazioni sempre più veloci, sono il segno che si è sulla giusta via dell'integrazione corpo-mente e spirito. Namastè, amico! :-)
(Rispondi)
 
 
atisha0
atisha0 il 13/06/08 alle 17:15 via WEB
..è un processo lungo.. a me è durato quasi due anni... ma ognuno ha i suoi tempi, modi e crismi (come diceva un certo Turaz ahahah).. Bravo Praj... inizi a lasciare le tue "memorie"??? namastè a todos...
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Praj
Praj il 13/06/08 alle 17:34 via WEB
E' proprio così. Ognuno ha i suoi tempi, modi e crismi. Non si può assolutamente determinare le tappe del processso. Esse avvengono attraverso un disegno imperscrutabile, anche se a noi sembra deciso in autonomia. Ciò che conta è la fiducia del cuore e l'abbandono consapevole. Il resto viene da sè, dal Sè. ah ah ah! Lascio tracce... Namastè, cara Atisha! :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 13/06/08 alle 11:39 via WEB
"Poi, non so come, è accaduto che questo senso di unità lo realizzassi dentro di me"...che dirti sono parole necessarie a riprendere qualcosa che sfuggiva alla mente impegnata a districarsi in un campo non suo, ma con la necessità di definire per la sua consapevolezza...trovo la definizione "vedere il mondo come un immenso e perfettamente imperfetto mandala in continuo mutamento." perfetta :-)
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Praj
Praj il 13/06/08 alle 12:15 via WEB
E' vero, la mente è sempre occupata a darsi obiettivi, scopi... non permettendo alle cose e agli eventi avero il loro evolversi naturale. Quindi è nel rilassamento senza aspettative che abbiamo la maggior possibilità che accada l'intuizione fondamentale. E questa ovviamente accade non si sa come, non si sa quando... Quella "definizione", appunto perchè non è rigida e definita lascia spazio ad un comprensione che va oltre la logica mentale che ingessa la Conoscenza "spirituale". Un abbraccio :-)
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morbida1dgl
morbida1dgl il 13/06/08 alle 16:51 via WEB
Comprendere l'irrigidimento dell'ego ed il suo rilassarsi è il passo decisivo necessario per il "distacco". Namastè Praj!
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Praj
Praj il 13/06/08 alle 17:26 via WEB
Certo. Finchè sussiste il senso di separazione, c'è rigidità, paura... ma man mano che il rilassamento si fa più stabile si fa spazio la fluidaapertura, il "distacco" sereno e amorevole, la lucida visione non duale. Namastè, Antonella! :-)
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bil37
bil37 il 13/06/08 alle 22:01 via WEB
Ciao Praj, i tuoi spunti sono sempre interessanti e soprattutto frutto di una tua esperienza interiore. Io non nego che l'essenza delle cose sia unitaria, dico soltanto che noi, in quanto esseri umani, viviamo un'esistenza sfaccettata e piena di mille sfumature. Tutto congiura alla diversità, a partire, per chi ci crede, dalla differenza fra spirito e materia. Ma queste differenze possono essere avvertite come pure superate, attraverso altre intuizioni o meditazioni che riportano ad una visione unitaria. In fondo dire unità, dualità, molteplicità, è un modo per cercare di esprimere qualcosa di estremamente complesso, una percezione sottile che anima la vita dello spirito e quella dell'universo. dire unità non significa annullare la complessità dell'esistenza, anzi, forse è proprio l'esatto contrario. Un caro saluto e buon week end :) Paolo
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Praj
Praj il 13/06/08 alle 22:20 via WEB
"...dire unità non significa annullare la complessità dell'esistenza, anzi..." Sono d'accordo. Il senso dell'Unità non nega la molteplicità , le diversità e le specificità delle manifestazioni.. che accadono nel mondo fenomenico. Percepire l'unità di fondo non vuole dire che non bisogna vivere la separatezza della superficie. Sentire l'Unità permette di contemplare le due dimensioni - l'assoluto e il relativo - simultaneamente, perche hai Compreso che essi sono aspetti dell'Uno. La forma molteplice è la manifestazione, il fenomeno che deve necessariamente esprimesi attraverso la dualità; mentre l'Unità è il sostrato invisibile e immanifesto, il noumeno di tutto ciò che appare come separata, diviso. Un caro saluto :-)
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merizeta21
merizeta21 il 14/06/08 alle 20:16 via WEB
Io non sono così avanti...ma adesso qualcosa in più capisco e provo a vivere nel momento, e ad amarlo, proprio così com'è. Un bellissimo libro che mi sta aiutando tanto è "il nuovo mondo" di Eckhart Tolle. Namastè, caro Praj, perfino le teste dure come la mia prima o poi arrivano a capire..:-)
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Praj
Praj il 15/06/08 alle 09:00 via WEB
Ciao, Meri... ognuno ha i suoi tempi. Non bisogna mai confrontarsi... perchè ogni consapevolezza fiorisce e matura nella sua specificitàe sensibilità. Vanno lasciati gli schemi sul come si dovrebbe essere... liberandosi da qualsiasi senso di colpa e inadeguatezza. Va tutto bene così com'è. Le cose accadono quando devono accadere. SE c'è l'apertura e la disponibilità interiore è ovvio che si crea lo spazio affinchè certi segni possano essere avvertiti, nuove esperienze percepite. Oltre che nuovi incontri. Per cui, mi fa molto piacere rileggerti e sapere che ti stanno accadendo delle significative trasformazioni positive. Eckhart Tolle sta danndo molto a tanta gente. Ha un linguaggio semplice e profondo che arriva direttamente al cuore. Anche a me piace molto. Ti auguro di proseguire con serenità e gioia... Un caro saluto. Namastè! :-)
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violette51
violette51 il 14/06/08 alle 21:14 via WEB
come dire...aspetta e cogli....cio' che accade naturalmente...un caro saluto..vio
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Praj
Praj il 15/06/08 alle 09:07 via WEB
In un attesa senza ansia... come il crescere naturale. Con questa disposizione d'animo tutto si semplifica, diventa più nitido. E quando è il momento le scntille della comprensione accadono, sempre più frequenti, fino a che si accende la fiamma che brucia il superfluo manto di pensieri che vela lo spirito, che oscura mente. Un abbraccio e ben ritrovata, cara Violette. :-)
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