Ciò che è ritenuto virtuoso o disdicevole, morale o non etico, da qualcuno e non da un altro, non può che far riflettere colui che è alla sincera ricerca del Vero.
Ciò che è Vero non può essere un "valore" in alcune circostanze e non in altre. Altrimenti è inficiato dall'opinione, dalla contingenza, dal costume e dalla cultura, ma non ha nulla a che fare che con la Verità.
Le religioni, ancor più delle ideologie politiche, spesso cadono e sono cadute in questa visione soggettiva, relativa, creduta rivelata, spacciandola per verità.
Alcuni comportamenti che sono incoraggiati da una religione o da una ideologia, sono ritenuti sbagliati da un'altra. Di esempi ce ne sono una infinità, anche se in alcuni punti possono trovare delle convergenze.
Questa soggettività allora non è che periferica, formale, impermanente, mutevole, più o meno lontana dal Vero,
Quindi non è in queste dimensioni transeunti che Esso va cercato.
Ciò che è variabile e soggettivo non può che essere considerato convenzionale, strumentale e momentaneo.
Per cui, il Vero allora non può che stare all'origine, alla sorgente, di ogni manifestazione, definizione... e non può che esserlo per tutti.
Lo si può trovare in quel luogo della coscienza incontaminata dalle concettualità: nel Silenzio metafisico.Se così non è, allora non può essere altro che un particolare punto di vista, uno degli infiniti dintorni del Vero.
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
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il 09/07/2023 alle 12:28
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il 09/07/2023 alle 12:24