Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Eutanasia... un tabù imposto

Post n°456 pubblicato il 16 Luglio 2008 da Praj
 

Accanimento "terapeutico" e attaccamento materialista al corpo fisico

Nel viaggio esistenziale ho sempre visto l'occasione per trovare o riscoprire l'essenza più intima della nostra natura: lo spirito Divino che ognuno ha in sé.
Proprio per questo non riesco a capire cosa ci sia di Spirituale nelle posizioni di chi è contrario all'eutanasia regolamentata, basata sul testamento biologico, ad una legge elaborata in maniera molto seria e attenta ai diritti dell'uomo.
A me sembra una concezione estremamente materialista nella sostanza; una esagerata identificazione ed attaccamento con l'organismo corpo-mente, che è fondamentalmente un involucro, da usare come tempio sacro finché è in grado di potere essere nelle condizioni di farlo, dell'Essenza (Sè). Questo per chi ha una visione spirituale non ortodossa.
Questa concezione spirituale dell'essere così attaccata alla vita, sempre e comunque, non mi convince per nulla: soprattutto quando vuole arrogarsi il diritto di credersi una verità.
Che almeno si concepisca una libertà di scelta per altri che non sono d'accordo con dei valori nei quali non si riconoscono. Si lasci che sia la società civile, attraverso gli individui che la compongono, a poter dare indicazioni che esprimano una legge che regoli la materia.
Riguardo all'anima è chiaro che mi prendo, e ognuno si dovrà prendere, tutta la responsabilità della prpria scelta eventuale.
Che problema c'è a lasciare il corpo, se sappiamo che altro non è che il vestito temporaneo nella manifestazione dell'Essenza?
Perché mantenere questo accanimento, fondamentalmente, materialista, a tenere in vita artificialmente, un corpo esausto, senza speranze, se non la continuità della sofferenza, del dolore?

 
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Commenti al Post:
stellaserenity
stellaserenity il 16/07/08 alle 19:17 via WEB
Sono del tutto d'accordo con te. Purtroppo l'uomo crede di avere questo diritto di decidere per gli altri e di essere il detentore di una giustizia fatta con una finta morale. Non conoscere se stessi porta a non riconoscere nemmeno gli altri e le loro sofferenze, in più come dici tu, c'è una identificzione con l'organismo corpo-mente che, secondo me, non giustifica comunque alcune prese di posizione troppo drastiche. La libertà di ognuno di noi viene limitata e a volte viene violata la sacralità dell'esistenza in nome di una spiritualità fatta di sola materia... un saluto. :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 16/07/08 alle 20:30 via WEB
Mi fa piacere condividere anche con te questa posizione non ideologica, non dogmatica, comunque spirituale. Evidentemente noi diamo alla spiritualità un senso diverso da ciò che molti invece hanno o è dato loro di avere. Io auspico che ad ognuno venga offerta la libertà e responsabilità di gestire il corpo in base alla propria consapevolezza e sensibilità in realtà considerate irrimediabilmente terminali, senza colpevolizzazioni di sorta. Un abbraccio e grazie. :-)
(Rispondi)
bil37
bil37 il 17/07/08 alle 14:48 via WEB
Ciao Praj, hai sollevato un tema di grandissimo interesse e su cui mi sono espresso anch'io, scrivendo un post congiunto sul "testamento biologico". Concordo sostanzialmente sulla tua tesi. La vita umana è certamente sacra e inviolabile, ma ci sono casi estremi in cui non si può più parlare di vita biologica, ma soltanto di accanimento terapeutico a mantenere in vita un corpo che sarebbe morto per cause naturali. E qui - concordo con la tua posizione - deve essere offerto ai cittadini la possibilità di scegliere sulla qualità dei trattamenti medici e fino a che punto questi possono spingersi. Si tratta di spostare l'asse della scelta dai medici ai pazienti e soltanto per casi che sono clinicamente disperati. Ho trovato molto acuta la tua analisi sul materialismo ideologico di chi difende la vita biologica con un accanimento ingiustificato. Questo è il retaggio di una cultura eminentemente cattolica, che ha posto come oggetto di fede la resurrezione dei corpi nel giorno del "giudizio universale" e la centralità dell'unica vita umana (il cattolicesimo nega la reincarnazione).
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 17/07/08 alle 15:13 via WEB
Grazie Paolo, per il chiarissimo commento che condivido appieno. Il tuo è un modo coraggioso di pensare che appartiene soprattutto al mondo di chi ha una spiritualità non necessariammente confessionale e si sente svincolato da dogmi e dottrine religiose istituzionalizzate. E' inutile dire che lo apprezzo molto. Un caro saluto :-)
(Rispondi)
Donna_Ombra
Donna_Ombra il 18/07/08 alle 13:42 via WEB
Sono d'accordo con te...uno spirito che deve uscire ed è costretto in un corpo privo di utilità. Non so in effetti dov'è il nostro spirito quando siamo in coma, ma è una forzatura allo scorrere dell'Amore.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 18/07/08 alle 14:09 via WEB
Anche per me è una forzatura ideologica e mentale, che ha poco a che fare con l'autentica dimensione spirituale dell'Essere. Un sorriso e grazie per il commento ad un argomento così spinoso ed imbarazzante da discuterere per molti. :-)
(Rispondi)
aristide76
aristide76 il 19/07/08 alle 13:25 via WEB
ciao praj, è da un pò di tempo che ti leggo,perchè è un piacere, pur non scrivendo mai alcun commento. anch'io come tutti sono in viaggio, più o meno consapevole, a tratti ti direi. irrigidimento dell'ego e fasi di rilassamento. ultimamente però mi trovo ad un bivio, forse sono ancora troppo nella mente. e mi piacerebbe sapere un pò tu come la pensi.nella "tua" visione globale,che condivido abbastanza, c'è posto per una visione che fa del pensiero, l'unica forza, energia capace di cambiare il mondo?..."la tua vita è lì dove è il tuo pensiero" dice qualcuno. insomma lasciarsi accadere, o usare la forza del pensiero? mi pongo ancora troppe domande forse sono solo nei "dintorni del vero"...grazie. ciao
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 19/07/08 alle 14:42 via WEB
Per quanto mi riguarda ti rispondo: lasciar accadere, ma essere presenti consapevolmente. La risposte poi vengono da sè, spontaneee e naturali. Altrimenti sono reazioni condizionate dal passato. E sono ancor più lontane dai dintorni del vero. Il pensiero funzionale è importante, mentre non lo è altrettanto il pensiero ripetitivo, ossessivo, legato alla memoria emotiva, al passato. L'esistenza è in continua trasformazione ma i nostri schemi mentali sono fissi, perchè la mente è una sostanzialmente una macchina. La mente non può trasformarsi da se stessa. A meno che noi non diventiamo realmente consapevoli e iniziamo a usare la mente consciamente, la mente continuerà a fornirci formule preconfezionate. Forse ha funzionato in altre situazioni, ma non può essere rilevante per sempre, perché la vita non è mai uguale, nemmeno per due momenti consecutivi. Un individuo responsabile è sveglio, attento e non agisce mai in base al passato, ma agisce in base alla sua consapevolezza presente. Altrimenti sarà sempre "datato", fuori tempo. E tante persone sono cosi, sempre fuori tempo. Continuano a dare risposte a domande che non sono state poste oltre che a fare cose che non sono altro che uno spreco di tempo e di energia, perché la situazione non le richiede. Riguardo poi al valore dei pensieri , ritenngo sia tanto più grande quanto più essi possono valere per tutti e in ogni contesto. Ci sono pensieri che esprimono principi nei quali ogni uomo può riconoscere la parte più profonda di sé. Sono pensieri che non sono condizionati dalle contingenze culturali e ambientali nelle quali l'uomo si trova a vivere. I pensieri che realmente rimangono nell’animo dell’individuo non sono quelli che si rifanno alla cronaca, nemmeno alla storia, ma sono quelli ispirati, che appartengono ad una dimensione senza tempo, ad uno spazio senza confini, ad una Conoscenza eterna, universale. Questi pensieri attingono alla Sapienza ignorante che è innata in ogni Essere, e possono donare senso alla nostra esperienza umana. Chiunque può sentirne la risonanza vibrare nel cuore, solo se sgombra la mente da quanto è andato accumulandosi nel tempo, caricandosi di un peso, di una zavorra, che impedisce allo spirito di volare alto, verso il Cielo limpido. Grazie a Te per l'apprezzamento. Mi fa piacere sapere che quel che scrivo possa interessare, almeno in parte, a qualcuno, a qualche libero ricercatore... Un sorriso e ciao, Aristide!
(Rispondi)
aristide76
aristide76 il 19/07/08 alle 16:48 via WEB
...grazie davvero praj. le tue parole sono nel mio profondo,lì le sento. è la risposta che mi aspettavo. un sorriso anche a te.ciao.ari.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 19/07/08 alle 18:10 via WEB
Grazie a Te, Aristide. Un caro saluto e buon week end! :-)
(Rispondi)
ladyhawk6
ladyhawk6 il 20/07/08 alle 11:11 via WEB
Concordo con te su questo argomento.. bisogna aiutare lo spirito a lasciare un corpo che non gli serve più.. non ha senso tenerlo prigioniero, incatenato soltanto ad un dogma... Felice domenica di serenità.. un abbraccio.. Stefy
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 20/07/08 alle 13:07 via WEB
Sono contento che persone sensibili e coinvolte seriamente in un percorso spirituale siano d'accordo con quanto ho espresso, senza remore e dogmatismi. Soprattutto riguardo ad un discorso così delicato e controverso, come l'eutanasia regolamentata, il testamento biologico... e la spiritualità profonda. Ricambio l'abbraccio e buona domenica, Stefy! :-)
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atisha0
atisha0 il 22/07/08 alle 13:34 via WEB
condividendo..... ti lascio un abbraccio!!! Atma Namastè, caro Praj :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 22/07/08 alle 14:25 via WEB
Ricambio di cuore. Om Shanti e Namastè, cara Ati! :-)
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