A volte capita che compaiano dei barlumi della nostra natura fondamentale che è Coscienza. Ci sono dei momenti in cui noi percepiamo noi stessi nella pace e nell'armonia al di là del dinamismo frenetico del divenire. Normalmente però noi diamo importanza a questi momenti perché siamo portati a riconoscerci soltanto in relazione a delle situazioni, a degli avvenimenti e a degli oggetti.
Quando invece riconosciamo questi momenti di pace, silenzio mentale, diventiamo consapevoli di una dimensione della nostra coscienza del tutto diversa, nuova; una dimensione che non è connessa ad alcun fatto, avvenimento o pensiero. Sembrerebbero dei campioni omaggio di una promessa Divina di beatitudine. Una offerta, un invito.
Quindi, c'è una importante distinzione da fare tra l'apprendere, l'accumulare sapere, ricordare emozioni e la Comprensione silenziosa che si percepisce in quei particolari momenti. Comprensione che è l’intuizione immediata e fuggevole della nostra natura reale.
Sebbene il possesso di nozioni, di concetti e informazioni sia indispensabile quando stiamo imparando un'attività, quando studiamo qualsiasi disciplina... non ci è di nessun ausilio con questo genere di conoscenza. Gli ordinari processi cognitivi, pur utili e necessari, non ci possono rivelare ciò che siamo fondamentalmente. Chi siamo veramente.
Ciò che siamo realmente possiamo riconoscerlo soltanto attraverso un salto quantico della coscienza.
Il riconoscimento è un fatto improvviso, istantaneo, profondamente intuitivo che travalica le ordinarie categorie del ragionamento discorsivo, della discorsività mentale, logica e razionale.
Però, se questo occasionale riconoscimento succede, una volta aperti a questa dimensione, esso appare più spesso di ciò che che noi avevamo osservato precedentemente. Sta anche a noi però non inibirne il ritorno, con la distrazione e la disattenzione al nostro sentire più sottile.
In sostanza, ci accorgiamo che ciò che sembrava emergere in quanto istante è in realtà il substrato costante di ogni azione, pensiero, sentimento, emozione.
Questo permea tutto ciò che sentiamo, facciamo e pensiamo, come un'eco penetra tutto ciò che ci circonda e contiene.
E' quest'onda che ci guida e porta a cercare la fonte dell'eco, la sua Sorgente. E' questo richiamo primario che ci stimola a conoscere veramente noi stessi, oltre la nostra limitata visione.
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
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il 09/07/2023 alle 12:28
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il 09/07/2023 alle 12:24